PROVATE DA VOI LETTORI BMW M4 ovvero Dr. Jekyll e Mr. Hyde

TESTO E FOTO DI RUGGERO CERIZZA

Ho approfittato della tappa monzese del “M Tour” BMW per provare una vettura che da tempo mi incuriosiva, ovvero la M4.

A dire la verità il parterre delle vetture disponibili era assai “gustoso”: la M4, la nuova M3 Touring, la X4 M e la XM (una vettura della quale sto ancora cercando il senso logico, tralasciando l’esercizio di opulenza che essa rappresenta).

Ma la M4 è stata la mia prescelta.

La prima impressione statica della vettura è stata piacevole: all’esterno una coupé di dimensioni non esagerate ma con tutto quello che serve al posto giusto e senza dare noia.

Un piccolo alettone posteriore che quasi non si nota, piccole appendici aerodinamiche messe al posto  giusto per dar quasi l’idea che la sagoma sia stata scolpita dal vento stesso: insomma, senza il logo M messo un po’ ovunque, i dischi carboceramici di dimensioni esagerate e la coppia di scarichi gemelli di dimensioni inquietanti al retro, si potrebbe pensare si salire a bordo di una “normalissima” serie 4.

Aperta la portiera e sceso (vista la scarsa altezza da terra si scende e non si sale in vettura) al posto di guida già però si capisce che la musica cambia: sedili sportivi con guscio in carbonio avvolgenti ma molto comodi, volante di dimensioni corrette e con pochi fronzoli e un cruscotto con tutto (forse troppo, a volte non è così immediato trovare quello che si cerca e si rasenta il caotico) a disposizione del conducente.

Ho faticato un po’ a trovare la giusta posizione di guida ma questo è un problema mio, che mi porto addosso da tempo, ma mi è rimasta la sensazione di essere un pochino “appeso al volante” e con più di 500 cavalli a disposizione la cosa non mi è piaciuta molto.

Ho testato anche le sedute posteriori e a differenza dell’idea esterna non sono affatto sacrificate (a patto di convivere con l’assenza di finestrini posteriori, ma su una coupé è gioco forza); il bagagliaio è capiente.

Pronti per la prova si pigia sul pulsante rosso di Start e da sotto il cofano prende vita “la bestia”: un sei cilindri di tre litri sovralimentato da 510 cavalli e una coppia di 650 nm accoppiato a un cambio a 8 rapporti che al minimo “ronfa” bello pacioso.

Si esce nel traffico e il Dottor Jekill da il meglio di sé: in modalità confort sembra di essere al volante di una qualsiasi serie 4 da utilizzare tutti i giorni per andare in ufficio, con cambiate impercettibili e una coppia da turbodiesel che ti fa dimenticare con chi hai a che fare (non fosse per la “voce” che comunque arriva dagli scarichi che ti ricorda che sotto il cofano c’è un bimbo irrequieto che vuole solo giocare).

Liberati dal traffico monzese ed entrati in tangenziale si passa alla modalità Sport e qui prepotentemente mister Hyde si palesa in tutta la sua essenza selvaggia: la musica cambia decisamente e l’animale da il meglio.

Il cambio al volante ad ogni pressione sui paddle regala un calcio nella schiena e la curva di potenza sembra non avere fine, lo sterzo è diretto e sincero, le sospensioni adattive copiano l’asfalto ottimamente supportando il telaio M adattivo e sul posteriore si scaricano cavalli e cavalli.

Non ho esagerato essendo una prova su strada aperta al traffico ma la “goduria” è stata tanta anche se non vi nascondo che mi piacerebbe vedere in pista quali sono i limiti dell’animale.

I freni più li strapazzi meglio vanno e anche ad andatura molto allegra la vettura da la sensazione di essere sempre sotto il pieno controllo di chi la conduce con una qualità del confort  di altissimo livello nonostante la spalla estremamente ridotta degli pneumatici montati su cerci da 19 pollici all’anteriore e da 20 pollici al posteriore

Insomma, la cosa che più mi è piaciuta è che pur essendo una vettura da alte prestazioni non mette in soggezione chi la guida, ci si trova ad andar forte (o anche molto forte) con una grande fiducia e in pieno confort (da segnalare la completa assenza di fastidiosi sibili aerodinamici) quasi fosse la vettura che si utilizza tutti i giorni.

Risalgo soddisfatto dall’abitacolo e riguardo ancora una volta questo mezzo dalla duplice personalità facendomi la domanda che mi ha incuriosito nel provarla: ha senso questa vettura?

La risposta, a patto di avere a disposizione quasi 140000 euro ed attendere sino a fine anno per vederla consegnata, è un grosso sì: è una vettura (logicamente di alta fascia)  da utilizzo giornaliero che se ci si vuole divertire lo sa fare alla grande senza dare troppo nell’occhio.

Un ringraziamento ad AutoVanti concessionaria ufficiale BMW Group del Gruppo Penske per Monza Brianza, Milano, Bologna nella persona del competente e cortese Luca Zappa e ai ragazzi di “Guidare Pilotare” che mi hanno assistito nel test drive.

Di seguito le caratteristiche della vettura testata:

Cilindrata: 2.993 cc 6 cilindri

Potenza: 510cv

Coppia: 650/2.750 -5.500

Cambio automatico 8 marce

0-100 3.9s

V max 250

Peso 1800kg

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