PAOLO CICCARONE
Di vecchio c’è rimasto solo il nome, 2008, per giunta applicato in bella evidenza sul cofano. Un po’ come era la tradizione Peugeot di marchiare subito, a vista, i modelli. Per il lancio del nuovo Suv di segmento B, i francesi di PSA hanno messo mano al design e chi si aspettava semplici ritocchi della 2008 precedente, è rimasto stupito. Si è andati oltre, si è entrati in un campo dove la differenza fra il fratello maggiore, il fantastico 3008, e il minore, il nuovo 2008, è fatto di dimensioni più contenute ma con uno spirito e una linea che ricorda tanto misure più ampie.
L’impatto visivo è forte, merito di una cintura alta, di una linea slanciata sul posteriore sapientemente nascosta da accostamenti di colore intelligenti e moderni. E poi la calandra: grande, forse più grande rispetto al 3008 che per dimensioni potrebbe permetterselo. Chiaro segno di un veicolo che strizza l’occhio ai mercati orientali, dove certi stilemi piacciono. E infatti Peugeot 2008 è una global car, come si dice oggi, ovvero una vettura uguale per tutti i mercati.
E partendo da questo principio, ecco la rivoluzione motoristica. Liscia, gassata o… era lo slogan pubblicitario di un’acqua minerale. Oggi con lo stesso pianale (la sigla è Cmp, ed è la base per altri modelli del gruppo PSA da 208 a Ds3 Crossback oppure Opel Corsa) si abbinano motori tradizionali, benzina e diesel, oltre un moderno motore elettrico che meriterebbe un capitolo a parte per essere spiegato e apprezzato. Di sicuro il concetto è vincente: stessa auto, motore a scelta. Non è come altre Case che per la mobilità elettrica hanno studiato linee e modelli appositamente.
Qui si passa dal dettaglio (le EV elettriche si distinguono per le astine della calandra in verticale invece che orizzontale come sui motori termici) alla sostanza. A bordo la prima sorpresa. Tanto è grande fuori, tanto è strana dentro. Il posto guida e passeggero, specie per chi è alto, rischia di far trovare l’automobilista coi piedi rialzati, perché si finisce con il toccare il passaruota. Poco male, si sposta dietro la seduta e si ritorna in posizione tradizionale, solo che quelli dietro potrebbero essere sacrificati.
E poi al volante. Pensi di dominare la scena, come accade con 3008, invece sei quasi infossato, circondato dall’abitacolo, con la cintura alta a far da protezione. La fisionomia dell’abitacolo iCockpit, inoltre, adotta il sistema 3 D, modernissimo, divertente e lunare, ma potrebbe non piacere a tutti guidare col piccolo volante basso e la strumentazione a vista poco più in alto. Questione di gusti e adattamento. Una volta presa l’abitudine, diventa poi difficile rinunciarci.
Su strada c’è molto sottosterzo, in curva si sente molto il carico sull’anteriore. In fondo, dovendo sistemare e trovare spazio per il bagagliaio (spazioso e facile accesso e con 434 litri, di cui 29 nel doppio fondo, che nella versione elettrica servono invece per i cavi di ricarica) e distribuire i pesi, si è scelto questo compromesso che va benissimo per l’uso normale. Se pensate di dedicarvi alle corse, dimenticarselo.
Non è nata per quello. I motori: vasta scelta a benzina. Tre potenze su una cilindrata di 1200 e tre cilindri. Si parte da 100 Cv per arrivare a 130 e 155. Il piccolo sente un po’ la mancanza di coppia in basso, il 130 ideale il 155 da goderselo tutto. Diesel invece il classico 1.5 Hdi da 130 Cv e da febbraio un 100 cv che ricorda molto il fratello a benzina di stessa potenza anche se con più coppia. Infine la versione elettrica da 310 km di autonomia, ma 3 quintali in più da portarsi a spasso.
In questo caso, grazie alla coppia del motore elettrico, si sente la massa, ma il tipo di propulsione fa dimenticare il resto. Davvero intrigante. I prezzi, invece, partono da circa 21 mila euro per la 100 Cv benzina Active (ci sono allestimenti Allure e GT Line molto completi) per arrivare a 23050 della Hdi 100 Cv e i 30500 della EV. In mezzo, tante combinazioni di prezzi, colori e allestimenti. Si fa prima a provarla che a spiegarla tutta nel dettaglio…