VW GOLF 8 La tedesca che non tradisce mai. Ora anche elettrica

PAOLO CICCARONE

Dici VW Golf e ti aspetti il meglio. Quello che dal 1974 la media tedesca ha saputo imporre in un mercato difficile, dettando le linee guida e diventando un punto di riferimento. Chi ama Golf si aspetta sempre il meglio e vuole di più.

Difficile dopo 7 versioni riuscire a fare meglio, eppure anche questa Golf 8 presenta aspetti interessanti, specie a livello di connessioni e display vari. Il passo in avanti, più che dal telaio o dai ritocchi estetici, sta tutto nei contenuti. Con sistemi di guida 2 livello, connessioni e display di navigatore e strumentazione avanzata.

E una gamma di motori varia, completa e per tutti i gusti. Dopo 45 anni c’è ancora qualcosa da tirare fuori da una vettura icona dell’automobilismo. Motori, dicevamo.

E anche in questo caso si spazia dai benzina e diesel tradizionali all’ibrido e all’elettrico puro. Dal 1.0 TSI Evo da 110 cavalli al 1.5 Evo Act da 130, con un ibrido 1.5 eTSI Evo Acr da 150 Cv e cambio automatico DSG per arrivare al 2.0 turbodiesel da 115 e 150 cv con automatico DSG.

Il futuro è segnato: altri motori benzina da 90 e 150 CV, due ibridi da 110 e 130 CV, un Plug in da 204 Cv e automatico DSG e 245 CV nella GTE, senza dimenticare il metano con 130 CV e cambi manuale e automatico DSG.

Connessa ed elettrificata, è questo il futuro per Golf 8, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Se per i motori non c’è che da scegliere, e molti propulsori sono già conosciuti, Golf 8 cambia dentro. Volkswagen ha introdotto nuovi allestimenti chiamati Golf (entry level, nome poco fantasioso…), Life, Style (al posto di Trendline), Business, Sport e Highline con una gamma di equipaggiamenti più ampia.

Già dalla base ci sono le luci anteriori e posteriori a led, il digital cockpit, il volante multifunzione, il clima automatico ed il lane assist con front assist, frenata di emergenza city e sistema di protezione predittivo dei pedoni oltre che Car2X. Al volante poco da dire. Senti che è una Golf perché tenuta e silenziosità sono identici al passato.

Sopratutto aiuta molto il sistema di sospensioni multilink al posteriore, che consente di curvare con la sensazione che è tutto sotto controllo e progressivo. Piuttosto, il vero segreto del motore eTSI è che si disattivano i due cilindri quando non servono o si viaggia al minino (tecnologia usata nelle corse da anni) ma il tutto avviene in maniera quasi impercettibile, per cui si viaggia a 2 cilindri al minimo o in fase di rilascio autostradale e poi a 4 cilindri soliti senza capire cosa sta succedendo sotto al cofano.

E che serve? basta dare uno sguardo ai consumi finali e si capisce bene il vantaggio di questa tecnologia derivata dalle corse. I prezzi partono da 25750 euro e salgono a 33900 euro per la versione 2.0 Tdi da 150 CV.

La vettura arriva in Italia a marzo ma da dicembre è già ordinabile in concessionaria. Se poi siete appassionati sportivi e volete il massimo, oltre a benzina, diesel, ibrido ed elettrico (hanno già prodotto oltre 200 mila iD3!!) arriverà la versione R, la più cattiva e sportiva di sempre. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.

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