CRUGNOLA “PIGLIATUTTO” DEL “NUOVO” MONZA RALLY SHOW

testo e foto MARCO FERRERO:
E’ stata, probabilmente, la prima edizione da qualche anno a questa parte in cui l’evento è stato più rally e meno show, un cambio di rotta per certi versi necessario a ridare alla manifestazione una connotazione più coerente con le aspettative di pubblico e piloti, la prima edizione senza Valentino Rossi, Tony Cairoli e le WRC (Plus o meno), la prima da tanto tempo in cui la competizione è stata più “reale” ed il risultato più “vero”.
Sempre un rally anomalo, è vero, in quanto disputato interamente su asfalto ed all’interno di un circuito permanente con prove speciali più o meno simili tra loro sul tracciato dello stesso, ben lontano da tempi quasi pionieristici dove parte del parco veniva utilizzata a tal fine (non me ne vogliano gli ambientalisti o presunti tali, ma per una volta l’anno una prova speciale nel parco farebbe di certo meno danni ed avrebbe un impatto ambientale inferiore a quello che genera chi abbandona liberamente sporcizia e detriti o delle emissioni dei riscaldamenti condominiali o delle industrie), ma che ha, finalmente, riproposto una competizione “ad armi pari”.
Alla fine delle otto prove speciali in programma sono stati Andrea Crugnola e Marco Bergonzi su Volkswagen Polo ad aggiudicarsi la gara, davanti a Dani Sordo e Carlos Del Barrio su Hyundai I20, secondi al traguardo, e la coppia formata da Andrea Cucita, navigato da Mattia Nicastri su altra vettura coreana a completamento del podio.
Nonostante gli immancabili scettici della vigilia, gli iscritti alla gara sono risultati oltre ottanta, di cui tre quarti nella categoria R5, la più combattuta ed interessante; non solo quantità, in quanto nella starting list comparivano nomi quali quelli di Dani Sordo, Andreas Mikkelsen, Craig Breen tra gli stranieri, cui si è aggiunto Thierry Neuville per la disputa del Master Show, e di Piero Longhi, Marco Bonanomi, Davide Valsecchi, Andrea Nucita, Alessandro Re, solo per citarne qualcuno, tra i piloti di casa nostra.
Parimenti importante ed interessante il confronto tra case, con Hyundai, Skoda, Volkswagen, Citroen, Ford, che hanno portato in pista i loro “pezzi” ed entusiasmato con duelli mozzafiato; se era facilmente immaginabile che lo squadrone ufficiale Hyundai l’avrebbe fatta da padrone, tuttavia gli altri contendenti non sono rimasti a guardare.
Come sempre, una sezione della gara vedeva in corsa le auto storiche, da sempre uno degli spettacoli più apprezzati dagli appassionati, presente in pista quanto di meglio potesse stuzzicare la nostalgia e far illuminare gli occhi di chi ha qualche anno in più; una ventina le vetture al via, forse un po’ meno di quanto ci si potesse attendere, con le Porsche che hanno dominato la gara.
Assente Totò Riolo, vincitore della scorsa edizione al volante della sua Subaru Legaci, nelle storiche, dopo il forzato ritiro del leader Lucio Da Zanche, il successo nella categoria è andato a Marco Superti su Porche 911, navigato da Giulia Paginoni con un vantaggio di circa 36 secondi sui secondi classificati, “Lucky” e Luigi Cazzaro sull’intramontabile Lancia Delta.
Un’edizione che, per quanto rilevato guardando le tribune ed estrapolato da qualche chiacchiera con la gente, ha raccolto il consenso positivo da parte del pubblico, che ha ritrovato, almeno in parte, lo spirito delle prime edizioni; c’è come comprensibile ancora da affinare qualcosa, ma la strada intrapresa è quella giusta. Per il prossimo anno si valuti di dare spazio anche alle auto di categoria R2 e R3 e si speri che gli ambientalisti, o presunti tali, comprendano che un evento come il Monza Rally Show, riportato anche se solo in parte alle sue origini, non può che far solo del bene.
Volendo dare un giudizio sull’evento, ci si alinea nel valutare positivamente questo nuovo corso del Monza Rally Show, un po’ più gara e meno spettacolo a tutti i costi; questo format certamente sarà in grado di attirare nomi “importanti” tra i piloti e garantire ancor più spettacolo.
Per concludere, non si può dimenticare che la chiusura della kermesse prevedeva il Master Show, con le quattro Hyundai ufficiali, guidate da quattro piloti ufficiali, tutti nomi altisonanti e prestigiosi, a dare spettacolo ed a giocarsi la vittoria nella categoria WRC; Dani Sordo vince questo show nello show, battendo Thierry Neuville; a fronte di questo “poker d’assi” il “re di coppe” nelle R5 è risultato ancora Andrea Crugnola che, dopo un pomeriggio di manches di qualifica e le finali, ha battuto in finale la Citroen C3 di Luca Rossetti.
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