LE COMPETIZIONI VISTE CON L’OCCHIO DELL’EICMA

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Nella visione a 360* dell’EICMA come esposizione di tutto quanto il mondo delle due ruote, in qualunque sua forma, possa esprimere, chi, come il vostro cronista, è giornalista sportivo, inevitabilmente ha, se non un occhio di riguardo, quanto meno una deformazione professionale, un’attenzione maggiormente focalizzata su quanto riguardi il mondo delle competizioni, pur ovviamente apprezzando anche le altre tematiche che la kermesse propone.

Anche in questa edizione la manifestazione ha proposto, coprendo un’ampia carrellata temporale e di discipline, tutta una serie di “due ruote” da competizione, sia in angoli dedicati che più “spot” in abbinamento a quanto il marchio normalmente offre, che sono state certamente elemento di attrattiva e complemento a quello che è lo spirito naturale di un evento che vuole spaziare in modo globale sul motociclismo.

Un’opportunità, peraltro, per potersi soffermare qualche secondo in più su talune moto o taluni dettagli, azione il più delle volte impossibile da realizzare durante le manifestazioni sportive stante il lavoro frenetico dei meccanici cui è doveroso non essere d’intralcio, gli orari delle sessioni, l’impossibilità di entrare in taluni box o di avvicinarsi troppo alle moto, la sovrapposizione con altri eventi od altro.

L’EICMA è anche questo, una modalità per sbirciare con un occhio più disincantato attraverso le carene od all’interno della parte meccanica con più tranquillità, per meglio apprezzare quanto di norma si è costretti a vedere senza poter dedicare il tempo necessario, per valorizzare il lavoro di un team che per mesi ha lavorato all’implementazione ed alla messa a punto di quel mezzo.

Altresì giusto riflettere, ragionamento altresì valido per il mondo dell’automobilismo, su come alcune soluzioni tecniche sperimentate ed applicate nel mondo delle corse siano state traslate sulle moto stradali di utilizzo quotidiano, un elemento che l’EICMA forse non enfatizza ed estremizza ma che varrebbe la pena ogni tanto evidenziare in quanto elemento del mondo delle due ruote che l’evento rappresenta.

Non impossibile imbattersi talora (compatibilmente con l’inevitabile affollamento) in qualche centauro del passato od in attività, personaggi che sanno dare un valore aggiunto non solo alle competizioni alle quali presenziano ma anche alla manifestazione stessa, una modalità per avvicinare appassionati e persone “di tutti I giorni” al mondo delle competizioni.

Ovviamente, anche in questa tematica lo sguardo è, per quanto possibile, a 360°, cercando di abbracciare quante più discipline sportive, quante più competizioni, quanti più marchi sia possibile; anche lo sguardo verso il passato, rappresentato da alcune motociclette d’epoca, fa ripercorrere il cammino e l’evoluzione che questi mezzi abbiano potuto avere nel corso del tempo.

I simulatori, altro elemento presente all’interno della rassegna, in questo, sono lo sguardo verso il futuro, già attuale, la modalità virtuale con la quale già da tempo i piloti testano circuiti e messe a punto, per taluni una sorta di videogame, ma che presenta quella che è già l’attuale nuova frontiera delle competizioni, laddove i test in pista sono sempre più limitati, ed i simulatori, che vengono preparati e programmati dagli stessi ingegneri delle squadre, consentono in una modalità più “facile” l’apprendimento dei tracciati ed il cambio delle marce, come molti piloti intervistati hanno confermato.

Ultimo, ma non meno importante, il lato sportivo dell’evento viene valorizzato dalla presenza di piloti (si sono visti Jonathan Rea, Michele Pirro, Jorge Lorenzo, Remy Gardner, solo per citarne qualcuno), con l’immancabile presenza dello stand del World SBK Championship ad attirare ed intrattenere gli appassionati dal “taglio” più strettamente sportivo.

L’EICMA è tutto questo, una carrellata nel tempo, uno spaccato della tecnica, una panoramica di quanto avviene nel mondo delle competizioni, una rassegna unica in quanto completa.

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