F.1 E’ stato fatto a… Vettel

DI HERIBERT STOHR FOTO MAZZI

OVVERO SALVATE IL SOLDATO VETTEL DA CERTA STAMPA, ANALISI COMPLETA DI UNA VITA IN ROSSO

 

Quando Sebastian è arrivato in Ferrari c’era un entusiasmo simile al primo anno di Schumacher a Modena.

Il tedesco veniva da pluri iridato transfuga dalla Red Bull un po’ da cane bastonato (da Ricciardo e dal team). Fine dell’amore alla taurina.

La Ferrari si stava leccando le ferite dall’Alonso story al quale, l’iride in rosso, gli era sfuggito per ben due volte sul filo di lana anche per mancanza dell’ano, cosa che invece ne ebbe in abbondanza il vodka man Raikkonen nel 2007. Comunque, in quell’istante euforico, nessuno ci fece molto caso alla maledizione del mago Ferdinandolo, ossia che neanche Vettel sarebbe riuscito a fregiarsi del titolo mondiale su Ferrari.

Lo score del tedesco.

2015 = 3 vittorie (la prima già alla seconda gara) + 10 podi e 2 ritiri, bella partenza, rinfrancato, auto quasi competitiva, 3° in campionato.

2016 = 0 vittorie, 7 podi 4 ritiri, problemi di gomme e di affidabilità, piloti rassegnati, team in crisi, 4° in campionato.

2017 = 5 vittorie + 8 podi, 2 ritiri, si trova anche in testa al mondiale e io mi convinco che sia la volta buona, auto vincente ma il patatrac di Singapore e il problema in Giappone sbriciolano ogni speranza, 2° in campionato.

2018 = 5 vittorie + 7 podi, 1 ritiro, auto vincente , in Cina si becca una Verstappenata, in Germania picchia da 1°, in Italia si gira da solo attaccato da Lewis, in Giappone altro servizio all’olandese, e così sfuma la grande bellezza, 2° in campionato.

2019 = 1 vittoria + 8 podi, 3 ritiri quasi 4, partenza loffia ma comunque fa meglio di Leclerc, dopo l’episodio del Canada si deprime, poi si riprende poi le due vittorie di fila del monegasco seguite dalla sua a Singapore ma ormai impera la Leclercmania e il patatrac del Brasile acuisce e allarga un distanziamento nella squadra che la vedeva anche Ocon.

GETTARE FANGO SU PALMARES, SPORT NAZIONALE DOPO IL DIVORZIO

Ora gettare fango su di un palmares  come questo (dopo la mancanza di rinnovo del contratto con Maranello) sa di tradimento dello sport perché è di questo che stiamo parlando, di un campione sportivo al quale, nel momento dell’addio, non gli si perdona neanche un parcheggio in divieto di sosta. Sui giornali specializzati (virologi permettendo) vengono rimarcati gli errori di Vettel sorvolando sulle sue 14 vittorie e 40 podi fino ad ora.  Ma se prendiamo gli ultimi 5 anni di 20 piloti di F1 e contiamo i loro errori, vedremo che in questa classifica Sebastian non spicca decisamente. Il tedesco, al momento perché deve correre ancora il 2020 in rosso, non ha vinto il mondiale con la Ferrariat, Alonso idem e anche per lo spagnolo la stampa fu infida e sleale quando se ne andò. Kimi vinse un mondiale in rosso, da e di ubriachi, regalatogli da Ron Dennis, Alonso ed Hamilton e da quel giorno viene adorato dalla stampa anche se corre per la concorrenza o fa delle gare da schiappa. Nonostante ci sia ancora una stagione da correre e da scrivere, il de profundis di Vettel è già stato recitato simile a quello per i motori diesel : prematuro.

Ma proviamo a metterci nei panni di Sebastian

Su qualsiasi sedile io abbia messo le mie chiappe ho vinto. L’albo d’oro parla per me ed è lungo e prestigioso. Marzo 2019. Il mio compagno di squadra veterano se ne va e viene sostituito da un giovanissimo di belle speranze. Io sono il leader della squadra. Il team punta su di me per vincere il mondiale. Leclerc è nuovo e dovrà farsi le ossa, cercare di fare meno errori possibili e di portare via punti agli avversari più temibili, contemporaneamente aiutarmi per raggiungere l’obiettivo principe del team. Egli non ha un contratto alla pari, non posso certo aspettarmi che battagliamo in pista per la posizione.

USCIAMO DAI PANNI DI VETTEL E ANALIZZIAMO CHE…

Usciamo dai panni di Vettel non perché non sono della nostra misura ma perché ci sarebbe da recriminare per non dire parolacce in lingua teutonica. Vari team radio durante l’anno scorso ci hanno fatto capire che un leader in squadra non c’era, che i piloti erano alla pari e quando erano alla dispari sembrava in favore del monegasco dalle dichiarazioni sdolcinate, generando una lotta fratricida che non ha solo fatto perdere mondiali alla Ferrari ma anche alla Williams e alla McLaren, è sufficiente prendere i libri di storia della F1.

Vettel se ne andrà perché manca la sintonia, l’armonia con la squadra (parole sue) e chissà con che spirito affronterà le gare del 2020.

Mi viene in mente Villeneuve Gilles in Ferrari; prima subisce un processo mediatico, poi esplode la febbre che contagia positivamente i tifosi, poi il tradimento di Pironi ma sia il team che la stampa non lo sostengono e lui, psicologicamente ferito e pronto ad andarsene, si uccide alla prima occasione.

Anche per questo mi rimbomba nelle orecchie una frase di Paolo Ciccarone che mi ha colpito: “Salvate il soldato Vettel” (da certa stampa).

 

 

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