VERNASCA SILVER FLAG, UNA PARATA DELLA STORIA DELL’AUTOMOBILISMO SPORTIVO

MARCO FERRERO

 

Utilizzando la definizione che il sito ufficiale della manifestazione recita, “la Vernasca Silver Flag è un concorso dinamico di conservazione e restauro per vetture da competizione”, nel quale vengono ammesse vetture da competizione, delle categorie Alfa Romeo, Turismo, Gran Turismo, Sport, Prototipi, Monoposto a motore anteriore, Monoposto a motore posteriore, Sport 2000, Anteguerra, costruite fino al 1972 e che abbiano avuto un trascorso, debitamente documentato, in competizioni sportive.

Una rassegna, e che rassegna, che eredita un passato nel quale il percorso era quello di una gara di velocità in salita, disputatasi per 17 edizioni, dal 1953 al 1972, anno dell’ultima edizione, che vide la partecipazione di piloti di grande lignaggio del passato quali Scarfiotti, Venturi, Noris, Bonomelli, Tondelli, e di cui la storia viene dettagliatamente descritta nel sito ufficiale dell’evento.

Di quel passato rimane la rievocazione che, giunta quest’anno alla sua 27^ edizione, ha portato su quello stesso percorso una parata di vetture che rappresentava buona parte della storia dell’automobilismo sportivo, una passerella che ha permesso agli appassionati di tutte le età di rivedere vetture magari ammirate solo sulle riviste di settore o che sono state parte della propria passione.

La “gara” non si è svolta sul confronto cronometrico ma, come chiaramente espresso, sulla capacità dei proprietari di riportare “a nuovo” e nelle migliori condizioni i propri gioielli, perché tali sono, e come in ogni gara che si rispetti anche la Vernasca Silver Flag ha incoronato i suoi vincitori; senza addentrarsi nella lista dei premi, che sono davvero tanti, ci si limita a citare i due assegnati forse più ambiti, quelli ASI miglior conservazione e ASI miglior restauro.

Una kermesse che, relativamente ai partecipanti, ancora una volta ha abbinato quantità e qualità; tra i circa 180 partecipanti iscritti spiccavano infatti i nomi di Mario Casoni, alla guida della De Tomaso Pantera con la quale ha corso negli anni ’70, di Eris Tondelli, uno dei grandi protagonisti della gara ai tempi nella quale era titolata con la sua Chevron B19, di Miki Biasion, indimenticato campione del mondo rally sempre presente nelle manifestazioni che rendono onore all’automobilismo sportivo.

Uno di quegli eventi, cui si deve rendere merito agli organizzatori che si attivano per la loro buona riuscita, francamente imperdibili, perché capaci di raccogliere in un’unica occasione un incredibile mix di vetture da competizione e di regalare emozioni agli appassionati che ogni anno si accalcano a bordo strada per ammirare il loro passaggio.

(foto courtesy organizzazione Vernasca Silver Flag)

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