DIESEL PIU’ CARO DELLA BENZINA Fra domanda e speculazioni tempi duri per gli automobilisti

DI PAOLO CICCARONE

Chi ha una vettura alimentata a gasolio se ne è accorto da qualche tempo e lo stesso dicasi per i camionisti che sono alle prese col pieno tutti i giorni: il prezzo del diesel, in Italia, è aumentato e ha superato quello della benzina! Un colpo basso alle finanze familiari di chi fa tanti km e per le merci trasportate su gomma. Se in alcune nazioni questo era già un dato di fatto (in Inghilterra ad esempio da alcuni anni), per noi è un vero e proprio choc. Infatti il rendimento termico di un diesel rispetto a un benzina è nettamente superiore, almeno del 20 per cento. Per cui anche pagarlo allo stesso prezzo della benzina, in fondo conveniva.

AUMENTI, NON DIPENDONO DALLE ACCISE

L’aumento attuale non è una questione di accise, che sono state ridotte per entrambi i carburanti (e sono più alte per la benzina, 0,639 euro al litro per la verde e 0,528 al litro per il gasolio a fine marzo, scontati provvisoriamente di 0,25 euro e prorogato fino al 30 giugno) ma di una somma di costi che concorrono a formare il prezzo finale per l’automobilista. Da un lato la mancanza del prodotto, dovuta alle importazioni russe, dall’altra a una vera e propria speculazione in atto.

7 CENTESIMI AL LITRO LA DIFFERENZA OGGI

Le differenze di circa 7 centesimi al litro (le vecchie 140 lire per intenderci così fa più presa negli…anziani) fa capire e supporre che forse la situazione potrebbe essere addirittura peggiore e questo quadro sconvolge totalmente le previsioni di inizio anno, sia per le Case auto, sia per chi col gasolio oltre al trasporto merci lo usava per riscaldamento, visto che anche in quel caso gli aumenti sono arrivati a raffica.

Si cercano energie alternative per risparmiare con le auto

LA GUERRA DA UN LATO, GLI SPECULATORI DALL’ALTRO

Speculazioni, aumenti, materie prime la cui richiesta dopo due anni di fermo sono tornate a crescere e non si sono ancora assestate, fatto sta che chi ha un motore a gasolio rischia di trovarsi fuori gioco, grazie anche alle tendenze politiche che da anni, su questo motore, hanno giocato la carta del populismo a tutto favore di ibridi e plug in che consumano di più nelle condizioni reali, ma fanno bene a chi politicamente li spinge, col risultato che le Case auto devono fare grossi investimenti per stare al passo con le emissioni (quelle delle omologazioni) anche se poi realmente questo vantaggio non c’è, però i petrolieri vendono più carburante e lo stato aumenta gli introiti con le tasse…

CONVIENE L’AUTO DIESEL OGGI?

Comprare l’auto a gasolio costa dal 15 al 20% in più rispetto ai benzina di pari potenza, e lo stesso vale per i tagliandi di manutenzione, anche se i diesel rispetto a un benzina hanno meno problemi. Ciononostante, in passato il minor costo del gasolio rispetto alla benzina e la maggior efficienza consentivano a chi percorreva dai 15-20 mila km all’anno in su dei risparmi, specie sui modelli Euro 6. Oggi quel margine si è ristretto e le percorrenze, anche coi costi attuali, destinati a salire. Per cui chi farà tanta strada ogni anno, dovrà restare fedele al diesel, altrimenti dovrà optare per altre soluzioni.

UN FUTURO ANCORA INCERTO

Peccato che con gli scenari attuali e le norme in vigore, pronte a cambiare fra qualche anno, le scelte di oggi potrebbero essere sbagliate domani. E fra svalutazione dell’auto, aumenti dei costi, tasse da pagare, chi ci rimette è sempre il cittadino. A queste condizioni diventa sempre più difficile pensare di acquistare una diesel nuova anche se molte Case le hanno a listino ma non lo comunicano e la una preoccupazione in più è: fra sei, sette o dieci anni, quando la nostra diesel andrà in vendita come auto di seconda mano, ci sarà ancora qualcuno che la vorrà? E quanto varrà come usato?

Un bel dilemma, con la certezza che la domanda di diesel è ancora alta, la guerra non finisce domani (magari) e qualcuno sta guadagnando oltre il dovuto. Cosa succederà quando lo stato rimetterà le accise congelate a fine marzo?

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