DI PAOLO CICCARONE FOTO L.NICOLI Model Denise Cilona
Riuscire a offrire qualcosa di nuovo, al passo coi tempi ma rispettando lo spirito di una volta. A 60 anni dalla nascita Mini racchiude proprio questi concetti, che nella Cooper S vengono esaltati e resi moderni con diversi ritocchi che non alterano la sostanza. Il frontale ricorda sempre quello Mini di una volta, ma è moderno, i fari tondi si integrano nel cofano e le misure sono aumentate pur restando lo stesso il feeling di guida che l’ha fatta apprezzare.
IL POSTERIORE ROTTURA COL PASSATO
Il posteriore, invece, mostra maggiormente i segni del rinnovamento stilistico mentre dentro tocchiamo l’apice coi materiali riciclati e con un forte impatto visivo che, però, aumentano ancora di più lo stile Mini. Nella versione Cooper S tre porte del nostro test si nota proprio questo legame col passato senza avere i difetti del passato, leggi rumorosità e scomodità in genere. Qui siamo nel campo superiore del silenzio e del confort di marcia, pur restando sempre una Mini, ovvero quel divertimento al volante che resta immutato nel tempo.
RESTA LO STILE GO KART
Il famoso go kart feeling che sui sanpietrini o le basole dei centri cittadini non è certo il massimo, ma quando guidi e ti diverti, quando senti che ogni metro vale la pena essere vissuto al volante di una vettura del genere, allora lo scopo è stato raggiunto. Il motore della Cooper S è un 4 cilindri in linea due litri da 204 CV che si sentono tutti. Nella Cooper C, ad esempio, il tre cilindri 1.5 da 156 CV è più che sufficiente, ma qui con l’aggiunta della cavalleria data dal motore due litri, cambia anche la filosofia di guida.
4 CILINDRI DUE LITRI 204 CV
Gattone che fa le fusa al semaforo, tigre che ruggisce in accelerazione. E in mezzo la storia e la filosofia di Mini che emerge dai dettagli, come quel grosso cerchio al centro della plancia che ricorda quelli, più piccoli ovviamente, del passato ma che oggi comprendono le App e le funzioni di un computer touch screen ultima generazione. Poi, un tastino sulla plancia sotto all’enorme cerchio, consente in un attimo di personalizzare le funzioni e i sistemi di sicurezza come si crede e preferisce.
COSTRUITA A OXFORD
Mini Cooper S tre porte è costruita a Oxford, ed è il modello più vicino alle radici del marchio: una 3 porte con guida bassa, grinta da vendere e un comfort in tutto degno dello stile Bmw, Casa che ha rilevato il marchio nel 2001 e ha saputo evolverlo e tenerlo al passo coi tempi. La quinta generazione si proietta verso il futuro con due motori a benzina e due versioni elettriche (E ed SE). In arrivo anche la versione John Cooper Works, che mette tanto di quel pepe nelle prestazioni che è riservata a pochi, e la versione a 5 porte appena presentata.
INTERNI PARTICOLARI E MODERNI
Un’ essenzialità che si ritrova anche negli interni con la plancia, in materiali riciclati, dominata dal grande schermo circolare Oled da 24 cm di diametro. Particolare la chiavetta di avvio, col selettore del cambio a levetta collocati in una stretta fascia sotto lo schermo touch. Lo schermo Oled può essere personalizzato come un computer da tavolo e offre al guidatore sette modalità, sette atmosfere di guida , da green a nostalgica, da grintosa a confortevole. Per chi lo volesse, esiste anche l’opzione sedile con massaggio per il guidatore.
PREZZI DA 28.900 COOPER C, 31.900 COOPER S
La Mini Cooper C ha un prezzo d’ingresso di 28.900 euro, la S di 31.900 euro. Quella provata con diversi accessori, lievita e bisogna cominciare a pensare attorno ai 35.000 euro per avere tutto quello che serve. Spazio a bordo: ottimo per chi siede davanti, i due posti dietro sono abbastanza sacrificati, sconsigliati a passeggeri con altezza oltre la media. Bagagliaio sufficiente per un paio di trolley e per le incombenze quotidiane. Ma d’altronde, chi sceglie Mini non lo fa per avere cose che si trovano normalmente su altre auto e altre dimensioni (qui siamo sui 3,85 metri tutto compreso).
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