DI PAOLO CICCARONE FOTO L.NICOLI
Quando si parla di Jeep non c’è dubbio che rappresenta un cavallo vincente in casa Stellantis ora ed FCA prima. Prodotti di qualità, intriganti, con prestazioni che le hanno fatto diventare premium di fatto più che di nome. Ma quando poi si parla di Renegade, allora la sorpresa diventa incredulità perché a vederla con quel frontale squadrato, con quelle linee precise e senza appello, in pochi avrebbero scommesso che sarebbe stata un successo globale. Sia nelle versioni diesel e benzina tradizionale (LEGGI QUI IL TEST), sia nelle rielaborazioni Militem,(LEGGI QUI IL TEST) fatto sta che Renegade piace a tutti. Alle donne, per la posizione di guida alta e la semplicità dei comandi oltre alla facilità di guida, agli uomini, giovani e anziani, che scoprono una vettura che va bene in città (ingombri ridotti) ma conserva lo spazio per tutti dentro.
IBRIDO PLUG IN PER STARE AL PASSO COI TEMPI
Mancava qualcosa per stare al passo coi tempi e quel qualcosa è arrivato: il motore ibrido plug in ultima generazione (al quale si sono affiancate le versioni ibride più tradizionali di recente lancio). E allora, visto che di Renegade in versione tradizionale e rivista ne avevamo parlato, il dubbio era: come andrà questa versione plug in ricaricabile e a trazione integrale?
DINAMICA E REATTIVA, SORPRENDE COI SUOI 190 CV
Sorpresa, si scopre una vettura agile, sensibile e reattiva ai comandi. Una vettura che in fuoristrada, grazie alla trazione posteriore e alla coppia garantita dal motore elettrico, esalta, ti tira fuori da impacci e ti fa sentire sicuro dappertutto. In elettrico, poi, sorprende. Premi il tasto accensione e non senti niente “veicolo pronto alla marcia” compare sul cruscotto. Metti il cambio in D, acceleri e…sorpresa!
SILENZIO, SI GIRA. IN ELETTRICO 50 KM
Scatta via in silenzio per parecchi km. L’autonomia reale a batteria carica si aggira sui 40 km (sarebbero 50 con batteria carica, ma ci siamo fatti prendere…il piede!) e fa una certa impressione accelerare, passare in centro in silenzio e la gente che ci guarda chiedendosi se andiamo in giro a motore spento! Il Colorado Red, il rosso acceso, aiuta eccome nel farsi guardare e coi cerchi in lega neri ben si intona con tutta la vettura, complice interni eleganti e bello al tatto, posizione di guida adeguata, visibilità buona in tutti i lati, a parte qualche difficoltà col lunotto posteriore, dove il supporto della telecamera aiuta parecchio in manvora. Una vera sorpresa positiva perché, sinceramente, non ci si aspetta certe cose affrontando questo tipo di vettura.
INTERNI CON POCHE DIFFERENZE RISPETTO ALLA BASE
Fra la Renegade “normale” e la plug in, sono pochi i dettagli che distinguono le due versioni: ci sono tre pulsanti accanto alla leva del cambio (un po’ scomodi), per selezionare le modalità elettrica, ibrida ed e-Save (mantiene o aumenta la carica della batteria in marcia). Un altro tasto (anch’esso in basso, accanto al freno a mano), varia l’intensità del recupero di energia nei rallentamenti. Per contro, la plancia è curata e originale, con le bocchette dell’aria centrali sporgenti e il maniglione in stile off-road di fronte al passeggero. Al centro, il ben definito schermo di 8,4’’ è ampiamente configurabile e mostra contemporaneamente più funzioni.
UNA VETTURA, TRE COMPORTAMENTI DIVERSI
Una vettura, tre comportamenti diversi a seconda dell’uso: in città, una volta esaurita la carica elettrica, va a benzina normale e qui i consumi salgono. Abbiamo visto circa 12 km al litro, con punte di 12,8. Non proprio economa, ma se si gira con la modalità hybrid, ovvero si lascia fare alla centralina la scelta fra puro elettrico o di supporto, la situazione cambia. Il comfort sul pavé risente delle ruote di 19” (optional). Che però sono belle e quindi ci si sacrifica un po’ anche se aumenta la rumorosità (specie con gomme invernali).
La nostra Jeep Renegade 4Xe ha uno sterzo molto reattivo e preciso, non si sente molto il rollio, nonostante i 1800 kg di peso: la spinta è notevole, soprattutto quando le batterie sono cariche. Esaurita la loro energia, però, anche viaggiando tranquilli, si percorrono circa 15 km con un litro di benzina. I freni, per quanto vigorosi, soffrono un po’ l’affaticamento ma fanno il loro lavoro anche se la parte posteriore ogni tanto rimanda i rumori del motore elettrico in funzione.
AUTOSTRADA TASTO DOLENTE PER LE FORME
In autostrada cambiano le cose: l’ibrido spinge poco o niente, le forme squadrate non sono molto aerodinamiche per cui si viaggia poco sotto gli 11 km al litro e si sente qualche fruscio dagli specchietti laterali, che sono belli grandi per garantire una buona visione. Il cambio automatico è un po’ lento negli innesti e nei cambi marcia, anche posizionato su Sport, va benissimo per una guida tranquilla e confortevole senza dubbio, ma delude chi vuole lo scatto da sportiva cattiva. Colpa delle forme di Renegade, da cui si pretende sempre molto e lei asseconda serena le manie di chi guida. In fuoristrada, poi, poco da aggiungere: la trazione integrale e l’assetto non deludono affatto. E’ proprio una all terrain ideale per moltissimi.
SPAZIO A VOLONTA’ ALL’INTERNO
Abitabilità interna ottima, grazie alle forme squadrate della carrozzeria, non ci sono problemi di accesso, idem per il bagagliaio che, seppure con la soglia un po’ alta, ha forme squadrate e utili al carico, si perde qualcosa per il motore elettrico e i cavi di ricarica installati a bordo, ma è il prezzo da pagare per questo tipo di vetture. Dimenticavamo, batteria agli ioni di litio da 11,4 Kw, ma presi dalla guida la parte tecnica di questa vettura, con motore 4 cilindri 1300 cc e potenza complessiva di 190 Cv non lascia dubbi o sorprese di sorta.
PREZZI A PARTIRE DA 38.200 FINO A 42500 PER LA VERSIONE 240 CV
In quanto ai prezzi, si parte da 38200 euro per la versione Limited, per passare ai 40200 della 80th anniversario per giungere poi al top: 41450 per la Upland e 42500 euro per la versione da Trailhawk da 240 CV: è una bomba, che ve lo dico a fare…
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