HYUNDAI TUCSON Mild Hybrid a 48 volt per una guida in città senza problemi

DI PAOLO CICCARONE FOTO LUCIANA NICOLI

Dici Hyundai Tucson e il pensiero va a un Suv bello rotondetto, dalle forme armoniche e tondeggianti. Il frontale bello alto e un corpo armonioso. Una volta, forse, perché Tucson 2021 ha stravolto i canoni estetici cui eravamo abituati ed è diventato più muscoloso, squadrato, con forme geometriche nelle fiancate e quel frontale aggressivo, in cui le luci a led sono nascoste dalla mascherina e quando si accedono danno subito un messaggio forte e chiaro di forza, potenza, decisione, ma anche eleganza. Tucson, Arizona, deserto di Sonora, con il nostro Tucson ha in comune lo spazio e la libertà di movimento.

UN FRONTALE AD ALI SPIEGATE

Con quelle luci spiegate come due ali di aquila sotto la mascherina le vedi subito nello specchietto e non puoi sbagliarti. Il resto sono dettagli. Fatti di eleganza negli interni, di tessuti di buona qualità e plastiche adeguate, anche se personalmente sulla parte alta delle portiere stona un po’ col resto del pannello in cui le cuciture rifiniscono molto bene la linea e i comandi a pulsante. Dettagli, in fondo, il problema è capire come funziona quello che era un mezzo diesel per eccellenza, con consumi ridotti e tanta coppia: in listino c’è ancora la versione 1600 cc da 115 CV per fortuna.

IBRIDO, PAROLA MAGICA PER I CENTRI URBANI

Il motore ibrido è invece la soluzione per chi abitando in centri urbani deve sottostare alle leggi del sindaco di turno che blocca la circolazione ai motori a gasolio. Non avendo tempo e voglia di aprire un dibattito con certe menti poco illuminate, all’automobilista normale non resta che rivolgersi a motorizzazioni meno penalizzate e in questo caso con il mild hybrid, ovvero un ibrido leggero da 48 Volt, Hyundai viene incontro a chi non vuole tante complicazioni e non vuole perdere la libertà di circolazione anche in ambito urbano. La versione provata aveva un motore benzina 1600 cc da 150 CV e un motore ibrido da 48 V che aiuta nelle fasi di ripartenza e accelerazione, quelle in cui si consuma di più.

UN AIUTO NELLE RIPRESE DA FERMO

Quindi più che un supporto elettrico totale, un aiuto nelle riprese che incide sui consumi. Il cambio automatico della versione provata è a doppia frizione, sette rapporti (in listino c’è anche un manuale a 6 rapporti) che dà il meglio nel veleggio, ovvero girare con un filo di gas (o senza accelerare) sfruttando l’abbrivio e consumando meno del solito. C’è anche una versione full hybrid da 230 CV, cambio automatico e trazione integrale invece che solo trazione anteriore come nella versione provata.

ADAS PAROLA MAGICA PER TANTE SOLUZIONI

La disponibilità dei sistemi di sicurezza è ampia: la gamma comprende airbag centrale, per impedire ai passeggeri anteriori di urtarsi tra loro; frenata automatica di emergenza con riconoscimento pedoni e ciclisti, in grado anche di rilevare possibili collisioni agli incroci; visione a 360 gradi intorno al veicolo, efficace soprattutto nelle manovre in spazi ristretti; adattamento automatico della velocità a quella rilevata dalle telecamere sui segnali stradali; avviso di veicolo in avvicinamento per i passeggeri posteriori, prima che essi aprano la portiera.

Dal lato connettività vanno evidenziati i collegamenti senza fili per gli smartphone che usano Apple CarPlay e Android Auto e la piastra di ricarica wireless, nonché i servizi Bluelink . Al solito, tre le modalità di guida selezionabili con la levetta a fianco del cambio automatico: eco, normal e sport. Manca un sistema di controllo della corsia. Ovvero, anche se lo disattivi, appena spegni il motore si riaccende e quindi tutte le volte, se non vuoi che diventi invasivo nella guida (basti pensare a quando ti sposti dalla corsia perché a fianco un veicolo ti chiude la strada e il sistema ti respinge contro!) va disattivato tutte le volte scegliendo set up, regolazioni veicolo, allert e poi disattivare il sistema. Un pulsante on off sarebbe sufficiente oppure che una volta selezionato, resti così come programmato. Personalmente lo ritengo un neo facilmente ovviabile, ma i tecnici Hyundai la pensano diversamente…

IN CURVA NON BALLA E NON ROLLA

La sorpresa arriva al volante, perché coi Suv di solito il rollio è accentuato, invece qui c’è un assetto piatto, privo di sorprese, il meglio lo dà in sport, il motore diventa brillante e l’ibrido va al meglio. In eco è…pantofolaio, nel senso che la mappatura privilegia i bassi consumi e pertanto non è che sprizza potenza da tutti i pori…Dal punto di vista confort, poco da dire. Tucson è fatto bene, rifinito bene e silenzioso, impeccabile davvero e trovare un difetto in marcia è dura. Anche a pieno carico il bagagliaio offre spazio in abbondanza con un piano di carico preciso e facilmente utilizzabile. Viste le dimensioni sui 4,5 metri è quasi da primato.

TRE ALLESTIMENTI E TANTI CONTENUTI

I livelli di allestimento del nuovo Hyundai Tucson sono tre. Si parte da XTech; tra i principali equipaggiamenti di serie segnaliamo: sette airbag, antifurto con radiocomando a distanza e immobilizer, controllo velocità in discesa, mantenimento al centro della corsia, riconoscimento limiti di velocità, frenata automatica d’emergenza con riconoscimento pedoni e ciclisti, abbaglianti automatici, rilevamento stanchezza conducente, che interviene spesso non appena il sistema registra un certo modo di tenere le mani sul volante o spostamenti dello stesso non consoni a una guida concentrata, cerchi in lega da 17.

L’allestimento intermedio si chiama XLine; tra gli accessori aggiuntivi si trovano: cerchi in lega da 18” (solo per mild hybrid e diesel), fari full Led, vetri posteriori oscurati, climatizzatore a tre zone, avviamento a pulsante, sedile passeggero regolabile in altezza, sensori di parcheggio anteriori, display multimediale da 10,25 pollici, servizi Bluelink.

Al top di gamma c’è l’allestimento Excellence che aggiunge fra l’altro: monitoraggio angolo cieco (solo per full hybrid), avviso passeggero posteriore, anticollisione di svolta, cruise control adattivo (solo con cambio automatico), cerchi in lega da 19”, portellone elettrico, sedili anteriori e volante riscaldabili, audio premium Krell ad otto canali con subwoofer e amplificatore esterno. Questo e tanto altro ancora da cartella stampa che se non la leggi fatichi a capire tutto quello che c’è sulla Tucson.

PREZZI A PARTIRE DA 29400 EURO FINO A 39950

Prezzi per le versione Mild Hybrid a partire da 29.400 euro chiavi in mano per XTech, 32.000 per Xline e 33.600 per Exellence. Col cambio automatico Dct si hanno 33.500 euro per XLine e 35.100 per Exellence (non disponibile su XTech). Il listino prevede anche  la versione col motore diesel da 115 cavalli e che costa 30.750, 33.350 e 34.950 euro nei tre allestimenti. La motorizzazione full hybrid (solo cambio automatico) a trazione anteriore ha prezzi che partono da  33.350 euro, 35.950 e 37.550 euro. La versione a trazione integrale è disponibile per i due allestimenti superiori a 37.950 e 39.550 euro.

Sul resto poco da dire: Hyundai Tucson fatta bene, di qualità (5 anni di garanzia), elegante e per niente ingombrante. Davvero un bel mezzo. Ok l’ibrido leggero, anche se personalmente per lunghi viaggi e vacanze, le versioni diesel sono sempre le favorite.

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Location: foto scattate a Bergamo città alta

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