Pelo e Contropelo: GP di Marina Virtual

HERIBERT STOHR

 

Io capisco che 7 anni di fila di mondiali Mercedes possano aver stufato chiunque. Non capisco però come si possa favorire smaccatamente il team di Milton Keynes per interrompere la striscia della Casa a tre punte. Questo è successo nel 2021 in varie occasioni ma continua nel 2022 anche qui in varie occasioni. Ieri nelle prove ufficiali Verstappen, un pilota incavolato col team non ha giustificazioni; al rientro in pit lane deve andare alla pesa e controllo ali ma lui spegne l’auto prima dello scivolo per la procedura, scende, si pesa lui, e non è quella la bilancia dei piloti, e se ne va.

Nessuna sanzione. Ma non ha rispettato la procedura e il regolamento. Gran Premio. Max parte male e taglia l’interno della chicane senza che nessuno lo stringesse, evitando con questa manovra rogne eventuali e facendo meno strada. Nessuna sanzione. Durante la gara sorpassa Norris con evidente bandiera gialla, frena in ritardo e restituisce la posizione all’inglese ma il regolamento prevede una penalità. Non gli viene data. Perez, in due occasioni, non ha mantenuto la distanza minima di 10 macchine tra lui e la safety car. Tutto il mondo l’ha visto in tv ma l’indagine veniva rimandata a fine gara. In passato le penalità comminate erano state di 10 secondi e addirittura un drive through.

Convocato dai commissari il messicano ha ammesso il fatto adducendo bugie puerili tipo pista molto bagnata (dove?) non riusciva a stare vicino alla safety che andava troppo forte e problemi nel scaldare gomme e freni. Io pensavo che penalizzassero la safety car, invece 2 punti in meno sulla patente di Sergio e 5 secondi di penalità grazie ai suggerimenti da grandi furbi del muretto della Ferrari. Torno alle prove ufficiali. Q1 e Q2 con gomme intermedie per pista bagnata, Q3 con gomme slick ma pista umidiccia. Piloti molto bravi a gestire la situazione senza urti in barriera.

Hamilton lo vedevo in pole ma decide di fare un giro lento prima del rush finale perdendo, secondo me, il ritmo giusto in progressione, ma non posso sapere se avesse problemi di benzina o di dover ricaricare le batterie. Comunque Leclerc in pole con a un soffio Perez e Lewis. Verstappen nel caos con i team radio che gli impediscono di migliorare l’8° posto. Gara. Pista bagnata. Pronti via Charles scatta bene ma nello sviluppo delle marce non ha il piedino di velluto e pattina troppo, Perez lo passa; idem Sainz su Hamilton che volta all’esterno che poi diventa l’interno della variante ma lo spagnolo lo spinge più in là fregandogli il 3° posto.

Tutto regolare. Verstappen parte malissimo, perde posizioni e fa subito un taglio furbo da monello al quale gli si perdona tutto. Russell parte dalla pit lane per cambio accessori ma non è in vena di rimonte. C’è un qui pro quo olanda danimarca, Magnussen fa il duro ma rimedia la bandiera bianconera ed è costretto al cambio musetto e gomme. Al 7° giro c’è un incidente tra Latifi e Zhou. Do la colpa al cinese perché il canadese si stava giustamente spostando a sx per voltare in curva dx e Zhou non poteva impedirgli la manovra rimanendo il suo asse anteriore accanto all’asse posteriore dell’incolpevole Latifi “Tu n’es pas chinois, tu es mongol !!” (tu non sei cinese, sei mongolo!!).

Ritirati entrambi. Safety Car. Ricordando il pastrocchio di Monza , stavolta la Mercedes rossa va subito davanti al leader. Dimenticavo un lungo di Russell che nel passare Bottas frena come se ci fosse asfalto asciutto “But was I really supposed to be wrong with Bottas?” (ma proprio con Bottas dovevo sbagliare?). 11° giro riparte la gara. Come nei giri precedenti Perez e Leclerc si distanziano subito da Sainz che non tiene il loro ritmo e fa da tappo a Hamilton che, pur avendo le potenzialità per girare più veloce dello spagnolo, non ha alcuna possibilità di poterlo superare. Verstappen passa Vettel e Gasly ma poi trova Alonso che non gli da alcuna possibilità. Sbadigli a go go. Tutti in fila senza sorpassi. Mi chiedo se non sia una buona mossa fare un pit per montare ancora gomme intermedie (a questo punto nessun team le ha nuove nei box) sospettando che siano messe maluccio quelle che stanno usando in gara.

Ma allora perché nessuno pensa a questa scelta? È vero, a Marina Bay si perdono circa 26/28 secondi per un pit per cui tutti attenderanno il momento per passare alle slick evitando di fare due soste. Ma la pista non si asciuga per niente. Vengo assalito dai dubbi. A sbloccare la situazione ci pensa un buon Alonso che rompe il motore con rumoracci da film horror al 22° giro; via libera per Max ma Virtual Safety Car. 23° giro la Mercedes sacrifica Russell per montargli le slick medie (perché non morbide dato che Pirelli aveva detto che duravano tantissimo?) L’inglese si distingue in un pattinaggio artistico quasi goffo perdendo subito 11 secondi al giro.

I suoi team radio rivolti al team non sono teneri. La green flag dura pochissimo perché Albon picchia “ฉันขับรถได้ดีขึ้นด้วยไส้ติ่งอักเสบในร่างกายของฉัน ” (guidavo meglio con l’appendicite in corpo), riparte senza l’ala davanti ma poi si ritira. VSC, e due!!  Green flag quando ancora ci sono i commissari in pista a recuperare l’ala della Williams ancora incastrata nelle barriere. Il tempo di fare uno sbadiglio che Ocon rompe il motore. VSC, e tre!!! 30° giro c’è la svista di Verstappen che supera Norris prima della green flag ma viene perdonato, suvvia, non l’ha fatto apposta. C’è anche l’episodio del brake-testing di Sainz su Hamilton che stava vicinissimo allo spagnolo ma di lato pronto a reagire meglio di Carlos (pensava Lewis) al momento della bandiera verde. Leclerc è insofferente in seconda posizione e fa l’elastico con Perez che guida alla Verstappen o è Max col casco di Checo?

Hamilton è un altro insofferente che si preoccupa più del ritmo di Russell con le slick che di sé stesso, naturalmente è arcistufo di stare in scia di Carlos senza avere neanche uno spiraglio per osare un sorpasso. 33° giro picchia Hamilton a ruote bloccate. Riparte tra Norris e Verstappen. Il giro dopo Gasly, Tsunoda, Magnussen, montano gomme medie slick e Bottas le morbide perché convinti dai buoni tempi che sta inanellando George : alla buon ora! 35° giro Leclerc in pit (ma 5.3 secondi sosta lunga!!!) Hamilton (ma deve cambiare anche il muso danneggiato e perde tre posizioni), Schumacher e Vettel, tutti con slick medie. Mi domando perché non montino le morbide come ha fatto Bottas. 36° giro Perez pit in 2.8 secondi e Sainz in 3.5 secondi, gomme medie come Verstappen che impiega 2.4 secondi idem per Stroll.

Tra i bibitari e la Ferrari ci sono sempre delle differenze marcate nei cambi gomme. Ma Binotto non ne parla mai. Tsunoda ci ricorda, se delle volte siamo distratti, che è capacissimo di fare delle staccate al fulmicotone memore del vecchio Ricciardo e cambia i connotati alla sua Alpha Tauri e alle barriere che lo accolgono sorridendo beffardamente. Ritiro. Safety Car, e due!! Perez fa ancora lo stesso giochino allontanandosi eccessivamente dalla rossa Mercedes di Maylander. Russell, stava sbadigliando più di noi, va al pit per montare gomme medie nuove di conio Pirelli 9/22. Il giro dopo si infilano in corsia le due McLaren, Norris monta le medie (riparte 4°) e un Ricciardo fortunello le morbide e guadagna 5 posizioni in una singola mossa. Ora il countdown non è più sui giri ma sui minuti mancanti dato che sarà impossibile finire la durata prevista in 61 giri. 40° giro riparte la gara ed ho persino il flash che il messicano abbia passato la linea bianca di safety car in anticipo.

Mancano 33 minuti alla fine e un ottimista olandese fa una frenata a ruote fumanti per passare Norris, entra lungo nella via di fuga e rientra davanti a Hamilton che è 9° ma, a causa delle gomme spiattellate, rientra ai box montando le morbide. Rientra in pista 13° e questa sosta ulteriore, che sembra molto penalizzante, ci farà capire, riguardando tutta la gara, che gomme più performanti possono essere un vantaggio superiore allo svantaggio della sosta in più. Russell ha un contatto con Mick per superarlo, sembra innocuo ma fora “A blow to the hoop and a blow to the barrel?” (un colpo al cerchio e un colpo alla botte?). Entrambi saranno costretti al pit per montare slick morbide.

A 27 minuti dal termine il direttore di gara decide che si può usare il DRS (bontà sua). In questo circuito ci sono ben tre zone dove lo si può usare ma solo il rettilineo che porta alla curva 5 c’è possibilità che lo spiraglio di carbonio aperto funzioni. Verstappen rimonta. Data l’ufficialità dell’indagine in corso su Perez, anziché tacere o usare parole in codice, i team radio del muretto Ferrari suggeriscono a Leclerc di restare in un range entro i 5 secondi dal messicano, un chiaro messaggio agli stewards come suggerimento di penalità. Il monegasco obbedisce ma poi non riesce a reggere il ritmo di Perez e si allontana. Manca 1 minuto e 20 secondi alla bandiera a scacchi ed Hamilton con Max che gli alita sul collo prova un timido sorpasso su Vettel ma fuori traiettoria è costretto a frenare sul bagnato e arriva lungo quel tanto per perdere la posizione su Verstappen.

La gara finisce. 1° Perez, una gara su sei guida bene o aveva la vettura di Verstappen? 2° Leclerc, ahi la partenza e qui sorpassare è quasi come a Montecarlo, deluso (gomme morbide no?) (e i 2 secondi e mezzo in più persi al pit?). 3° Sainz, è l’ombra di sé stesso, va a podio perché guida una Ferrari. 4° Norris, bravissimo, senza errori, senza sbavature, con un pit stop al momento giusto. 5° Ricciardo, da 10° a 5° grazie alla strategia del team altrimenti solita gara opaca. 6° Stroll, ci vuole un po’ di bagnato per fargli emergere del talento? Sì. 7° Verstappen, niente fenomeno, gara alla Perez con la macchina di Perez, partito da schifo ma era demoralizzato prima di salire in macchina. 8° Vettel, non mi aspettavo che si facesse superare da Max proprio all’ultimo giro, comunque fa una bella gara. 9° Hamilton, sperava addirittura di vincere ma non aveva la velocità delle prove (colpa del pieno?) e Sainz era insuperabile, inoltre un paio di errori lo mettono dietro alla lavagna anche se lui trova strane giustificazioni sostenendo di aver fatto il meglio possibile. 10° Gasly, poco inquadrato ma quatto quatto, solo soletto, si è beccato il punto della bandiera. 11° Bottas , lontano dal decimo non aveva la velocità per andare a punti anzi ringrazia chi si è ritirato. 12° Magnussen, aggressivo ma stavolta il contatto non è colpa sua, riparte ultimo e non può che far meglio di così. 13° Schumacher, è doppiato ma è stato costretto ad una sosta in più causa contatto con George. Ingiudicabile. 14° Russell, ultimo a due giri, gara nata male e finita uguale; la strategia slick 10 giri prima che funzionassero gli ha tarpato ogni ambizione. Gli altri 6 ritirati ed è un record per la F1 moderna. Nella race director tra Gerd Essner e Dereck Warwick non so chi è più imbranato dei due.

Sono convinto che Liberty Media preferisca una F1 piena di polemiche per avere materiale continuo da scrivere sui giornali e da commentare in tv; le polemiche incuriosiscono il pubblico anche non appassionato.

Torno indietro al 2008 al GP di Singapore. Non voglio convincere nessuno, faccio le mie considerazioni. Piquet jr raccontò una favola che andò a sbattere apposta per favorire la “vittoria” di Alonso. A=l’incidente si verificò al 13° giro su una gara di 61 giri come fai a essere sicuro di un risultato favorevole per Fernando? B=hanno fatto vedere la telemetria del 13° giro del brasiliano ma non quella degli altri 12 giri, per verificare come faceva col gas in quella curva 17. C=tanti piloti quando sbandano rimangono col gas aperto, per cui non si può additare come un errore mascherato dalla volontarietà. D=durante la safety car la pit lane è stata chiusa all’inizio ma non si aveva la garanzia che fosse presa questa decisione e due piloti caddero nel tranello prendendo la penalità. E=Alonso è 5°, al 28° giro 2°, al 32° giro è 1°. F=ci sono vari errori di piloti e vari ritiri oltre al bocchettone di Massa rimasto attaccato, un’altra safety car per incidente Sutil, insomma molti fattori che favoriscono la vittoria di Alonso con meno di tre secondi di vantaggio su Rosberg e cinque su Hamilton, due piloti che hanno avuto i loro casini in gara.

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