F.1 PELO E CONTRO PELO Il GP di Montecallo

DI HERIBERT STOHR foto GIUSEPPE MAGNI

Io non ci ho fatto ancora il callo alle vittorie strampalate del team dei bibitari, come non ci ho fatto ancora il callo agli errori frequenti del team Ferrari, idem per le dichiarazioni (inizio e post gara) del suo team manager Binotto che ormai sono entrate di diritto nell’avanspettacolo comico italiano.

Saranno venuti i calli alle mani di Charles a forza di picchiarle dalla rabbia sul volante e sull’Halo della sua monoposto.

Per la terza volta di fila è stato presente al box Ferrari un personaggio della dirigenza , stavolta Elkann, e per la terza volta ha portato sfiga. Non basta toccare carbonio, bisogna toccare ferro come si faceva una volta, oppure consigliare a Leclerc, tutte le volte che transitava sul traguardo, di toccarsi gli attributi e guidare con una mano sola.

Direttore di corsa & Co. provengono dal WEC e dal DTM ossia da categorie Gt Turismo che stanno alla F1 come Marte sta alla Terra. Le gare di monoposto sono gare di un altro pianeta per cui , per poterle capire ,gestire e valutare, bisogna essere abitanti di quel pianeta fin dalla nascita.

Ho scoperto il vero problema prestazionale di Sainz; non è la serenità, non è l’assetto ma è il sedile. E’ più basso di 4mm e lo schienale è più inclinato all’indietro di ben 6mm.

Al monegasco non far saperez quanto è amaro il gran premio con Perez.

Alle ore 15 si parte. Anzi no. C’è stato un problema elettrico lungo il tracciato : un corto circuito in un corto circuito. Sarà a causa della guerra in Ucraina? Alle 15,03 viene comunicato che il giro di formazione (sta piovendo) sarà fatto dietro alla safety car alle 15,09. Ma tutti i team hanno portato sulla griglia pneumatici slick e intermedi : ci vogliono quelli da pioggia. Ma a Montecarlo i box non hanno accesso diretto alla pista per cui panico generale e meccanici podisti che corrono con pile di gomme da portare in griglia.

Impossibile farlo in tempo. Stop. Partenza rinviata alle 15,16. Finalmente le 20 formula 1 iniziano il giro di formazione dietro la safety car. La pioggia aumenta d’intensità. Dopo 2 giri viene esposta la bandiera rossa. Stop. Tutti ai box alle 15,22. I piloti scendono e vanno a ripararsi mentre 20 tende vanno a coprire le monoposto in fila monegasca, sembra quasi un mercatino improvvisato. Relax. Pioggerella. Il pronti via è alle 16,05 dietro alla safety car, per sicurezza o per favorire il concittadino in pole position? Intanto Stroll tocca il rail prima del Casino e Latifi bacia col muso il rail al Loews. Entrambi ai box.

Due giri di gara dietro alla Mercedes stradale e al terzo giro inizia la gara. Gasly (17°) gioca la carta del pit stop per montare le intermedie. L’asfalto è ancora troppo scivoloso per un azzardo simile. Leclerc è al comando e non ci sono sorpassi rispetto alla griglia di partenza, i piloti sono tutti guardinghi, guidano sulle uova senza romperle. Al 5° giro Schumacher monta le intermedie. Al 7° giro lo imitano Vettel e Tsunoda. Ma Gasly non sta facendo dei gran tempi sul giro. Intanto Leclerc allunga sugli inseguitori. L’asfalto incomincia ad asciugarsi e Gasly incomincia a godere della sua scelta. 12° giro supera Zhou che decide di non resistergli.

Al 14° giro supera Ricciardo grazie ad una trazione ottima fornita dalle sue gomme differenti. A questo punto chi monta intermedie gira 5 secondi meglio di quelli che montano le wet. Si convince Hamilton a montarle al 16° giro e Perez (era 3°) al 17° giro. Norris al 18° giro. Ma il messicano gira 9 secondi più veloce dei ferraristi. Mumble mumble, si scervellano al muretto rosso e chiamano al pit Leclerc al 19° giro imitato da Verstappen. Schumacher monta le slick, Russell le intermedie.

Classifica sconvolta. Davanti c’è Sainz poi Perez, Leclerc e Verstappen. 21° giro Bottas e Magnussen montano le slick. Asfalto quasi asciutto. Sainz, che non ha voluto fare l’overcut su Perez, fa il pit per le slick al 22° giro e qui avviene il misunderstanding radiofonico con Charles che viene chiamato anche lui ma poi “Stay out, stay out!!!” proprio mentre lui ha già voltato per entrare in pit lane.

E perde tempo per il cambio gomme. Pitta anche Ocon che aveva resistito ad Hamilton che non era riuscito ad imitare Gasly nel modo di riuscire a sorpassare. I bibitari aumentano il vantaggio anche perché le slick dure dei ferraristi non hanno un gran grip al primo giro. 23° giro pit stop per Perez e Verstappen e montano gomme medie. Risultato. 1° Perez 2° Sainz 3° Verstappen 4°Leclerc.

La riga gialla dell’uscita box non è stata osservata maniacalmente dal messicano e dall’olandese e si attendono investigazioni e sanzioni. Ma non arrivano. Arrivano invece per Albon e Ocon, i classici 5 secondi di penalità. Per il francese la sanzione è molto dubbia perché nel contatto con Lewis aveva ancora il diritto di traiettoria e lasciare più spazio a Santa Devote col bagnato significa andare a muro. Magnussen si ritira ma non si sa perché. Montano slick anche Hamilton, Stroll, Latifi, Albon, Tsunoda, Gasly. 27° giro e alle piscine c’è il crash di Schumacher che nel botto divide l’assale posteriore dal resto della macchina.

Per radio non sa cosa sia successo. Dal camera car sembra un suo errore di sterzo eccessivo e rilascio gas ma l’ho visto una sola volta. Virtual safety car. Mumble mumble pensano in direzione. Il giro dopo safety car e dopo altri due giri bandiera rossa. 30 giri percorsi e tutti in pit lane. L’abbonamento tra Europe Assistant (recupero col carro attrezzi) e la Haas funziona a meraviglia. Relax. Ore 16,58. Da notare che Russell , non avendo montato le slick, si ritrova 5° e non più 6° ed ora ha diritto di montarle per la nuova ripartenza. Alle 17,16 riparte la gara dietro la safety car nonostante la pista completamente asciutta. Incommentabile.

Due giri di sbadigli e riparte la nuova gara con il count down perché non si riuscirà a fare 77 giri entro le due ore . Ora qualsiasi emozione va riposta nel cassetto perché per altri 32 giri non ci sarà nessun sorpasso e se proprio bisogna notare qualcosa va detto che si ritira Albon, che Alonso va talmente piano da creare una fila dietro di sé  simile a quella che troviamo in un ufficio postale italiano e persino permettere a Norris (che gli è davanti ad anni luce) di montare gomme fresche e rientrare in pista senza perdere la posizione oltre a tentare il giro più veloce della gara che gli riuscirà facilmente guadagnandosi 1 punto in più oltre agli 8 del sesto posto.

Inutile guardare cosa succede davanti perché non può succedere nulla. Dobbiamo solo ringraziare Gasly che ci ha fatto vedere due sorpassi, gli unici di tutta la gara se non contiamo quelli dovuti alle strategie delle soste.

1° Perez, piange durante l’inno messicano ed ha ragione perché con tutti i rospi che deve ingoiare da seconda guida di Max almeno una vittoria supermeritata non gliel’ha tolta nessuno. 2° Sainz, tormentato e tormentoso dicevano di Reutemann e calza a pennello allo spagnolo che avrebbe fatto la pole se, che avrebbe vinto la gara se; è meglio che si informi sui proverbi italiani e migliori il sedile con strati di gommina che se vuole gliela fornisco io come facevo coi miei piloti. 3° Verstappen, suonato in prova e in gara dal compagno di squadra ed è una novità, in una pista dove il manico conta lascia un po’ perplessi, insomma un Max abulico che non ci ha capito un arancione. 4° Leclerc, era al comando con 5 secondi di vantaggio e arriva 4° con 3 secondi di svantaggio;

nelle interviste ha puntato decisamente il dito contro il team ed ha ragione da vendere, bisogna vedere chi gliela comprerà. Sconvolto. 5° Russell, terza volta che arriva quinto, settima volta di fila che arriva nei primi sei, settima gara senza errori, un grande avvenire davanti. 6° Norris, era quinto ma l’incidente di Mick gli ha fatto perdere una posizione; un grande avvenire davanti. 7° Alonso, guida bene nella prima parte di gara, guida da rancoroso nella seconda parte di gara. 8° Hamilton, la sfortuna lo perseguita, sempre davanti a George nelle prove ma poi nel Q3 sbaglia e il giro dopo bandiera rossa; in gara poteva fare meglio nel duello con Ocon, in quello con Alonso (al suo posto) lo avrei buttato fuori come si fa in kart.

9° Bottas, una garanzia per portare punti alla squadra, anche moralmente penso che sia sereno e ripagato, approfitta della penalità di Ocon. 10° Vettel, lo avevo scritto che qui avrebbe fatto bene e lo si è visto, senza il botto di Mick sarebbe stato più avanti, approfitta della penalità ad Ocon. 11° Gasly, non aveva nulla da perdere quando è diventato pietra di paragone per gli altri con l’azzardo gomme, sperava nei punti ma non sono arrivati, si giova anche lui della penalità ad Ocon. 12° Ocon, ha perso tre posti per la penalità che trovo ingiusta, i due punti se li meritava. 13° Ricciardo, risultato figlio delle prove dove non ha brillato ed ha fatto un bel botto alle piscine.

14° Stroll, in prova sverniciato da Vettel, nel giro iniziale di gara dietro la safety car (andatura lenta) riesce a toccare il rail e a rovinarsi anche questa gara, serve uno psichiatra al posto del preparatore atletico. 15°….tenetevi forte…..non ci potete credere….Latifi!!!!!!!!!!! Incredibile!!! Entra di diritto nella Hall of Fame dopo aver migliorato di una posizione il suo perenne risultato. 16° Zhou, voleva arrivare, non voleva fare danni e la squadra è tutta concentrata sulla macchina di Bottas. 17° Tsunoda, partito 11° ha montato presto le intermedie ma non ha trovato il ritmo, ha rimontato due posti ma poi li ha persi nella seconda parte di gara.

Ogni tanto ho delle folgorazioni e vi getto lì senza pudore la mia ultima. Ho guardato attentamente le Mercedes durante le prove libere ed ufficiali. Ho l’impressione che la W13 tenga troppo, produca troppo effetto suolo, perdendo scorrevolezza e quindi velocità in percorrenza delle curve, in special modo quella di Lewis. E’ un’impressione? E’ un effetto ottico? Probabile ma mi piacerebbe sbirciare nel loro box e nei loro computer. Restano ostinati nel portare avanti un progetto che funzionerà nel 2025.

Alonso è una persona frustrata e di riflesso un pilota frustrato. Ha vinto, da giovane, due titoli mondiali con una monoposto che ha lasciato spazi a interrogativi sulla sua regolarità. Ha perso il titolo 2007 per colpa sua e di Ron Dennis e ci sarebbe da scrivere un libro sulla vicenda. 2008 – 2009 torna nel team dove c’è Briatore ma non accadono magie. Dal 2010 fa 5 anni in Ferrari perdendo due titoli mondiali all’ultima gara. Per continuare a far casini torna in McLaren 4 anni dove scompare dai radar e si ritira. 2021 terza volta in Renault diventata Alpine e insiste, come ieri, a mostrare tutto l’astio che ha nei confronti di Hamilton (7 titoli mondiali alla faccia sua) dandosi la zappa sui piedi pur di ostacolarlo.

Spero che nel 2023 vada a correre nei Rally Cross.

Heribert Stohr

 

 

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