F.1 GP OLANDA Cosa ha insegnato la gara di Zandvoort per il pubblico presente

TESTO E FOTO DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT

ZANDVOORT – Il ritorno in calendario del GP d’Olanda aveva sollevato molti dubbi sul tracciato. Quello di Zandvoort non era più quello con cui si è corso nel 1985 l’ultima volta. Fra la crescita edilizia e una zona di protezione faunistica, lo spazio si era assottigliato notevolmente, per cui il tracciato ha subito modifiche e riduzioni varie. Renderlo idoneo alla F.1 attuale è stata una impresa che è stata affidata all’italiano Jarno Zaffelli che ci ha messo sopra le mani ed è riuscito a tirare fuori un compromesso accettabile su un toboga particolare.

PISTA PROMOSSA MA…

Il disegno con le curve sopraelevate è piaciuto ai piloti, anche se in TV non ha reso come avrebbe dovuto (in fondo non c’è molto spazio per le telecamere in posti sicuri) per cui dal vivo rendono meglio che in televisione. Alcune curve, come la 3, andavano interpretate al meglio e Hamilton ci ha messo del tempo, mentre Verstappen, Alonso e Giovinazzi, ad esempio, hanno subito capito come fare. Il problema dei sorpassi non si è presentato: nel senso che qualcosa si è visto ma i distacchi erano tali che il problema non si è posto. La noia ha prevalso.

PUBBLICO INCREDIBILE

Gli oltre 200 mila spettatori giunti nei tre giorni di gara hanno riempito le tribune, alla faccia delle limitazioni che erano state imposte per il Covid (nessuna mascherina in tribuna). Veicolare questa massa di pubblico utilizzando i mezzi pubblici è stata la sfida vinta dagli olandesi. Con prezzi abbordabili (da 6 euro da Amsterdam a meno di 4 da altre località) ha permesso a migliaia di persone di giungere in pista senza intasare le strade. Tanto che da Haarlem, a 5 km dal circuito, un anello viabilistico deviava il traffico lasciando accedere solo chi aveva il pass. Il blocco del 1985 è rimasto un ricordo, con persone rimaste in auto dalle 21 fino alle 5 del mattino. La strada è rimasta quella, il traffico no.

COSA INSEGNA L’OLANDA

L’insegnamento è che gestendo le cose con criterio e testa (al contrario di quanto hanno fatto a Spa una settimana prima) si possono ospitare migliaia di persone sulle tribune, garantendo loro servizi (ad esempio le toilette mobili lungo i percorsi pedonali) con ristoro e assistenza a poco prezzo (dai 5 euro tutto compreso a 1 euro solo per panino e birretta) dando così la possibilità a molti di accedere all’evento. E’ stato davvero il GP d’Olanda perché si è mobilitata tutta una nazione per farlo funzionare e dare una buona immagine al mondo. Che poi abbia vinto l’idolo locale, anche questo sembra far parte di un progetto partito da lontano…

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