F.1 GP Belgio, dalla sfortuna di Norris agli errori di Giovinazzi e Verstappen, infelici e scontenti

di Paolo Ciccarone per automoto.it
Nelle favole, di solito, si dice alla fine della storia: e vissero felici e contenti. A Spa, in Belgio, per alcuni la fiaba è stata indigesta, tanto che alla fine vissero infelici e scontenti alla luce dei risultati ottenuti. Cominciando da Verstappen che alla prima curva con Raikkonen ha ripetuto pari pari una manovra già vista qualche anno prima (sempre da lui) e che non è foriera di cose buone. Ovvero infilarsi fra l’avversario, a sinistra, e il guard rail, a destra. Col risultato che si sbatte. E di brutto. Stavolta è decollato Raikkonen, che ha perso una occasione per fare punti con l’Alfa Romeo mentre Max, nonostante la toccata e la ruota ballerina, ha cercato di proseguire prima che sulla salita del Raidillon non si rompesse la sospensione e lo mandasse contro le barriere. Fine ingloriosa di un week end difficile in cui 50 mila olandesi hanno invaso il Belgio senza dover dichiarare guerra.
Passando a un altro che ha visto finire malissimo una gara perfetta, Lando Norris, c’è da dire che forse alla Renault hanno goduto da matti visto che le loro macchine arrancavano indietro mentre la McLaren era quinta per quasi tutta la gara. Quasi abbiamo detto, perché all’inizio dell’ultimo giro la power unit made in France si è inchiodata proprio davanti al box e Norris non ha fatto molta strada per tornare in garage. Un peccato perché ha fatto una gara perfetta, senza errori, con un buon passo e a ridosso di Mercedes e Ferrari.
E concludendo con la sfortuna, mettiamoci Antonio Giovinazzi. Una gara impeccabile, tempi sul giro buoni, strategia azzeccata, qualche sorpasso stupendo, battaglie al soffio della fiancata avversaria. Era nono, poteva finire ottavo o settimo, ma a Pouhon, curvone da 290 orari, mentre percorreva l’ultimo giro, ha perso la sua Alfa Romeo sul cordolo esterno, testacoda e botta da paura nelle barriere. Per fortuna in ospedale non è emerso niente di grave, a parte la botta e la delusione morale per aver sprecato una gran gara, gran sorpassi con una uscita che lascia senza parole. A lui un consiglio tecnico: resettare la mente e farsi un paio di santuari in Puglia prima di passare da Monza. Magari serve.
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