CONTROMANO: CAMBIO DI PASSO…ALL’INDIETRO

RODOLFO INTELISANO

 

Un mio amico, mio lettore, appena finita la gara mi ha scritto che attendeva con ansia il mio commento perché, sue testuali parole: “davvero non se ne può più”. E allora diventa davvero difficile aggiungere qualcosa, perché quello che sta accadendo, quello che è accaduto, non si era mai visto, né spero mai più si vedrà (ma c’è sempre la premiata ditta Ferrari-Binotto pronta a stupirci con ulteriori effetti speciali e come disse qualcuno al peggio non c’è limite, per cui non disperiamo). Anche se davvero diventa difficile immaginare come si possa gestire una squadra peggio di così.

Premesso che se fossi stato il manager di Leclerc, con quello che è successo ieri, avrei preso Binotto per il bavero e lo avrei attaccato al muro del box (lo ammetto ho il sangue caldo, sono siciliano di origine come tradisce il mio cognome e prendo fuoco facilmente) Ferrari e Binotto devono, sottolineo devono, spiegare perché le strategie più idiote, sbagliate e punitive vengono scelte sempre per il pilota più veloce, leggi: hai un diamante grezzo e lo butti nel riciclo del vetro trattandolo ne più ne meno come un insignificante pezzo di vetro rotto.

Ma al di là della incapacità di questa specie di armata Brancaleone (a proposito nel mio pezzo precedente avevo sottolineato il problema della lentezza nei pit stop e ieri, anziché migliorare, abbiamo peggiorato), si fa largo, un’altra ipotesi che mi azzardo a fare. E’ una ipotesi basata sulla evidenza dei fatti che sembrano dimostrare come certe scelte strategiche scellerate per Leclerc siano frutto di un palese volontà di danneggiarlo, perché l’unica altra ipotesi è l’imbecillità o la follia e se possiamo puntare il dito contro l’incapacità, non possiamo credere che l’incapacità di gente che dovrebbe essere il top della professionalità possa giungere a livelli di errori talmente grossolani ed evidenti come quello di ieri, a meno che questi non siano voluti. Quindi l’unica ipotesi che rimane non può essere che quella di una fredda, demenziale, volontà suicida. Monaco, Silverstone, Ungheria sono tre incredibili errori di strategia che hanno sempre come unica vittima Leclerc, il pilota, più veloce, per favorire in modo palese ed evidente Sainz. A Monaco due soste per Leclerc nell’arco di tre giri, mentre per Sainz si passa direttamente e correttamente dalle full wet alle slick, per Leclerc, tre giri inutili con le intermedie per poi richiamarlo ai box nel momento sbagliato, a Silverstone non si voleva privare Sainz della gioia della prima vittoria e si sacrifica il pilota che ancora era in lotta per il mondiale, lasciandolo fuori con le gomme finite, facile preda degli avversari con gomme nuove e tenere, ieri si è toccato l’apice, montando per l’ultimo stint a Leclerc le hard che già da venerdì con 50 gradi, come è stato fatto notare in TV, non andavano, figuriamoci con i 20 gradi di ieri, mentre a Sainz viene applicata la strategia corretta: gialle-gialle-rosse. Perché? Quando avevi Leclerc in testa? Che senso aveva questa scelta se non quella di penalizzare volutamente Leclerc per favorire Sainz? Strategie demenziali simili si sono viste solo l’anno scorso in Sauber-Alfa Romeo per danneggiare Giovinazzi, per fargli capire che doveva cambiare aria. Leclerc deve cambiare aria? E’ questo che si vuole? Dopo essersi cresciuto in casa un fuoriclasse dalle formule minori lo si butta via così?

Indisponente Binotto nell’intervista TV, quando perfino i solitamente servili, Vanzini e Bobbi chiedono ripetutamente a Binotto il perché della scelta delle Hard per Leclerc e delle rosse per Sainz e Binotto non risponde tentando, arrampicandosi sui vetri, di sviare l’attenzione sulla mancanza di prestazioni della macchina nell’ultimo stint, mentre perfino l’aziendalista Gené questa volta rimane muto e senza parole. Della serie Pinotto, ci prendi per fessi?

La Ferrari sta sprecando in questa stagione un doppio capitale che aveva in mano: una macchina inaspettatamente competitiva, un fuoriclasse che non una macchina così avrebbe potuto mettere tutti in riga, Vertappen compreso. Invece Red Bull vince facile e dopo aver combattuto a livelli parossistici, oltre il limite della correttezza, se mi si permette, contro Mercedes, oggi vince facile, perché battere questa Ferrari è come sparare sulla croce rossa.

La verità è che Ferrari si aspettava la solita, eterna, stagione di transizione, puntando a qualche vittoria qua e là con i due piloti alla pari come era stato nel 2021, invece è stata colta in contropiede si è trovata ad inizio stagione ad avere una macchina vincente ed un pilota nettamente più veloce dell’altro. Questa situazione, invece di portare alla ferma decisione di puntare su Leclerc ha spiazzato la dirigenza, perché, per motivi contrattuali, evidentemente Sainz non poteva essere ridotto al rango di seconda guida troppo presto e così si è preferito cincischiare, nell’attesa che Sainz quantomeno si avvicinasse al livello di prestazioni di Leclerc e mentre Sainz migliorava, al di là delle sue parole, delusione, dopo delusione, Leclerc perdeva, anche inconsciamente se volete mordente e motivazione. E a questo punto con un Sainz vicino a Leclerc, si fa di tutto per favorirlo e mettere in difficoltà il proprio pilota più veloce (la lotta intestina nella sprint race in Austria ne è una ulteriore riprova). Non sappiamo i motivi di questa politica suicida, ma dietro ci devono essere interessi molto grandi che sfuggono a noi ingenui appassionati. Ma del resto la direzione sportiva Ferrari è ben nota a tutti per la gratitudine che ha sempre dimostrato verso chi ha tirato la “carretta” nei momenti difficili, da Gilles in poi, o vogliamo partire da Regazzoni?

Leclerc ormai ha capito, al di là delle dichiarazioni ufficiali rese alla stampa, che la squadra rema contro di lui a favore di Sainz e alla ripresa del campionato potete scommettere che non sarà più il pilota velocissimo di inizio stagione. Sainz, che non vale Leclerc come sanno tutti quelli che di piloti ne capiscono un minimo, gli starà vicino e spesso davanti come già successo da Silverstone in poi. Per Leclerc si prospetta un futuro in Ferrari difficile. Non conosco il suo contratto, non so se ha un contratto anche per il 2023 ma credo che a questo punto ci siano tutte le condizioni per rompere l’accordo se già sottoscritto. Il problema è dove andare. Però forse è meglio sostituire un altro negletto Ferrari come Vettel in Aston Martin e avere la squadra dalla propria parte che continuare a farsi il sangue amaro in Ferrari.

La conclusione è che adesso, con 80 punti di distacco per Leclerc e più di 100 punti di distacco per Sainz l’obiettivo è raggiunto: il mondiale è perso e finalmente si può lasciare corsa libera ai due piloti senza che qualcuno possa più sollevare obiezioni e senza più dover dare spiegazioni alla stampa e ai tifosi del perché di tale scelta. Alla stampa specializzata e ai tifosi invece bisognerebbe spiegare perché si è arrivati a questo punto.

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