FORMULA E, DILBAGH GILL A 360° SULLE STRATEGIE MAHINDRA

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Tutti coloro che seguono la Formula E ben conoscono Dilbagh Gill, vulcanico e simpatico CEO e Team Principal della Mahindra Racing, di cui non si può non ricordare la spontanea ed esplosiva gioia alla vittoria della sua vettura lo scorso anno in Marocco, un personaggio dentro la pista ed un grande manager, cui la casa indiana ha consegnato le chiavi per il lancio del suo marchio in un mondo sportivo importante quale quello della Formula E.
Con grande gentilezza e disponibilità Dilbagh Gill ci ha concesso l’opportunità di poterlo intervistare, un’occasione irripetibile nella quale abbiamo con lui spaziato a 360° sulle strategie di Mahindra e sulla sua esperienza nella serie.

D: Prima di tutto e più importante, come stai?
R: Sto bene, ti ringrazio tantissimo per la tua cortesia di avermelo chiesto; quando ho avuto il COVID-19 non avevo sintomi, così è stato solo a seguito dei controlli che ci sono stati a Berlino che mi è stato rilevato. Non ho mai avuto alcun problema ed anche ora sto bene, ora è tutto passato.

D: Siete stati il primo team di Formula E ad ottenere la “Three Stars Excellence” per la sostenibilità, giusto?
R: Esatto, siamo stati il primo team di Formula E ad ottenerla ed il secondo nel motorsport dopo la Mercedes.

D: Cosa significa per Mahindra, non solo per le corse ma soprattutto per il marchio, questa certificazione che avete ottenuto dalla FIA?
R: Per noi, una delle cose più importanti quando siamo entrati in Formula E era che volevamo “vivere” la filosofia della Formula E, laddove le filosofie erano sostenibilità e mobilità elettrica. Tenendo ciò in mente, per noi era chiaro che avremmo costruito nelle nostre menti una struttura di sostenibilità. Ci dicemmo che avremmo lavorato sodo per ottenere rapidamente la certificazione perché quella doveva essere la filosofia del team; tutti dobbiamo essere più responsabili verso l’ambiente ed il clima, e vogliamo portare gli stessi ideali nella Mahindra come società. Ed è per questo che abbiamo spinto per divenire presto un esempio di sostenibilità. Abbiamo anche compreso che era un messaggio che piaceva ai nostri dipendenti, di quella gente che era diventata parte di noi prima che la ottenessimo, ed inoltre è qualcosa di veramente importante per gli sponsor, i partners e tutte le persone con cui lavoriamo. Il punto chiave è che noi non stiamo solo parlando di sostenibilità, noi proponiamo sostenibilità, e questo è molto importante.

D: Voi siete molto impegnati nelle questioni di sostenibilità?
R: Assolutamente si. Noi siamo uno dei più vecchi produttori di vetture elettriche. Mahindra ha costruito vetture elettriche da circa 20 anni a questa parte, per cui per noi non è qualcosa di nuovo ma un punto sul quale abbiamo già da tempo un impegno.

D: Cosa rappresenta per il marchio Mahindra la Formula E?
R: Io credo che la Formula E per noi rappresenti di base tre punti fondamentali. Noi parliamo di tecnologia, di mobilità elettrica e di sostenibilità ambientale, e questo è il motivo per il quale siamo nella Formula E. Abbiamo bisogno di progredire per costruire vetture elettriche più performanti da qui in avanti, ed abbiamo bisogno di trasferire la tecnologia di quanto impariamo in pista alle vetture stradali rapidamente, il nostro obbiettivo è di realizzare vetture “di tutti i giorni” migliori, ed è quanto stiamo facendo con le nostre nuove idee in tema di mobilità elettrica e di tecnologia. In ultimo, vorremmo anche imparare ancora qualcosa in più in tema di sostenibilità ambientale.

D: Considerato che a Berlino si è corso “in solitudine”, quale futuro vedi, alla luce della situazione persistente del COVID-19 nel mondo, per la Formula E per il 2021?
R: La verità è che il 2021 sarà un anno di incertezze. Non conosciamo la situazione ed il suo evolversi, per cui dovremo essere pronti a reagire ed ad adattarci. In Mahindra Racing ci adatteremo a quelli che saranno i cambiamenti, ed altrettanto faranno il campionato, la FIA e la Formula E che stanno guardando avanti verso la stagione e di come la stessa potrà risultare. Il punto sarà dove dire e quando dire che potremo permettere ai nostri fans ed ai nostri ospiti di essere con noi. Di certo sarà quando potremo, stanti i numeri, farlo in sicurezza.

D: Quali sono le vostre aspettative di risultati per il 2021 considerato l’ottimo finale di stagione 2020?
R: La scorsa stagione non ha dato alla fine del campionato buoni risultati come prestazioni, prima eravamo stati in modo consistente un team che si era comportato bene nelle gare del campionato. Questo è ciò che ci sta spingendo a lavorare sodo per migliorare la squadra per il prossimo anno; il nostro scopo è quello di ritornare a combattere in modo costante per le prime quattro posizioni.

D: Cosa è mancato e cosa manca a Mahindra per lottare per il titolo? Qual è il punto di forza su cui fare leva e qual è il punto di debolezza su cui si dovrà lavorare per portare Mahindra al successo?
R: Uno dei punti è stata, ovviamente, la mancanza di costanza e di consistenza. Come Mahindra Racing siamo in Formula E, che è stato il nostro primo campionato, solo da sei anni, noi siamo ancora “giovani” nel motorsport. Come dicevo, possiamo migliorare se abbiamo una vettura veloce, piloti veloci, se otteniamo pole positions e così via. Abbiamo dei punti di debolezza, per esempio la scorsa stagione il nostro motore non era il migliore, e durante la gara non eravamo abbastanza efficienti, mentre in prova siamo stati molto bravi. Quest’anno ci stiamo assicurando che siamo focalizzati per migliorare queste aree ed operare in termini di sviluppo e di consistenza. Queste sono le aree principali sulle quali stiamo lavorando per migliorare le prestazioni.

D: Se vi fosse la possibilità di avere una terza vettura e potessi scegliere un pilota, sia di Formula E che no, quale pilota sceglieresti?
R: Fammi pensare, è davvero un’ottima domanda! Se mai fosse possibile, il sogno sarebbe di poter avere Michael Schumacher, perché Michael ci aiuterebbe a migliorare il team, porterebbe consistenza, e ciò ci aiuterebbe a migliorare rapidamente ogni cosa. Se ci fosse lui gli costruiremmo la squadra attorno, in quanto per un team sarebbe veramente importante avere un leader come era lui. Penso che se si potesse avere una terza vettura e lui potesse essere disponibile, certamente sarebbe lui la mia prima scelta.

D: Avete già definito il secondo pilota per la prossima stagione?
R: Si, abbiamo già definito il secondo pilota e presto ne comunicheremo il nome.

D: Alcune voci parlavano di Alex Lynn o di Romain Grosjean… potrebbero essere una possibilità?
R: Al momento preferisco non dire nulla. In ogni caso, il nome verrà ufficializzato il prossimo mese.

D: La Formula E in sei anni è cresciuta esponenzialmente; cosa suggeriresti per darle ulteriore impulso?
R: Non solo la Formula E, tutto lo sport è cresciuto. E’ divenuto sempre più importante, ed è per questo che è cresciuto. Sono convinto che l’impatto positivo sull’ambiente e la mobilità elettrica che stanno emergendo siano dovute alla Formula E. Siamo coinvolti nei cambiamenti del mondo e penso che questo sia di grande impatto. Come Formula E parliamo a uomini, donne e bambini, e penso che sia veramente eccitante coinvolgere le famiglie piuttosto che solo un pubblico adulto maschile, è un aspetto importante. La qualità delle gare è altrettanto ottima, c’è molta competizione e la gente guarda le gare perché l’impatto della qualità delle gare è positivo. Il modo con il quale poi il campionato è stato definito; noi lavoriamo sulla tecnologia, possiamo migliorare l’efficienza mentre il campionato è fermo. La vittoria in Formula E può essere ottenuta da cinque / sei squadre, ed, ad esempio, in Formula 1 non si ha lo stesso livello di competitività.

D: Cosa rappresenta per te essere il Team Principal di Mahindra Racing in Formula E?
R: Per me è una grande responsabilità perché io vivo in un paese che non ha molta attenzione verso il mondo sportivo dei motori. Noi siamo il primo team di motorsport in India, per cui penso che da questo punto di vista sia molto importante, ed io mi faccio carico di questa responsabilità molto seriamente.

D: Per Mahindra “l’elettrico” è un futuro in cui si crede o è più che altro al momento un’opportunità commerciale?
R: Ovviamente, la mobilità elettrica è molto importante. Mahindra ha prodotto vetture elettriche da 20 anni a questa parte, ed ora abbiamo investito grandi quantità di denaro per produrre “super vetture elettriche” con il nostro marchio. Mahindra è inoltre uno dei maggiori produttori di veicoli elettrici, produciamo biciclette elettriche, motociclette elettriche, vetture elettriche, autobus elettrici, camion elettrici, tuktuk elettrici, abbiamo l’intera gamma in elettrico, per noi si tratta di un punto nel quale crediamo fermamente e seriamente.

D: L’elettrico potrebbe divenire predominante nel futuro?
R: Assolutamente si! Su questo non ho dubbi.

D: Come mai secondo te le case tedesche (BMW, Audi, Porsche, Mercedes) sono le più “sensibili” a questa categoria? E’ una questione sportiva o di mercato?
R: Non credo onestamente di avere una risposta; penso, da un punto di vista della Germania, che loro hanno stanno investendo molto in veicoli elettrici, avevano investito molto nei motori diesel, so che hanno avuto problemi con questi tipo di motori, e che ora hanno necessità di cambiare rapidamente e di adattarsi all’elettrico. In tema di altri produttori che si sono coinvolti nella Formula E, è una sorpresa che nessun produttore americano sia entrato nella serie, anche se nel resto dei mercati sono abbastanza ben rappresentati nel motorsport.

D: Un’ultima domanda: dopo la Formula E quale esperienza professionale ti piacerebbe affrontare?
R: Penso che, per noi, la Formula E sarà importante nel prossimo futuro, per cui il nostro focus sarà ancora sulla Formula E, e non stiamo ancora guardando al “dopo”. Mi piacerebbe raggiungere il successo in Formula E, per cui oggi il mio focus è totalmente sulla Formula E.

Una bella chiacchierata, nella quale Dilbagh ci ha lasciato significativi spunti di riflessione ed ha ribadito le strategie del marchio che rappresenta con grande professionalità e competenza; in attesa di incontrarlo in pista non possiamo che ringraziarlo per la sua cortesia, augurandogli di ripetere ancora tante volte quella sfrenata gioia di Marrakech 2019.

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