WEC MONZA Toyota firma la prima con la sua Hypercar, Ferrari ok nel GT

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Come purtroppo accade a tutte le cose belle, che inevitabilmente, stante un detto popolare, sono destinate a finire, anche la “prima volta” del World Endurance Championship sul circuito di Monza è andata in archivio, una gara di sei ore di cui il pubblico (1.000 le persone ammesse, poche ma fortunate), gli addetti ai lavori operanti od accreditati all’evento hanno goduto ogni singolo minuto, un’occasione, speriamo non irripetibile, per vedere in azione le Hypercars, un evento che, come tutte le “prime”, si porta dietro, prima, durante e dopo il suo svolgimento, quell’alone di fascino e di “magico” difficile da spiegare e da comprendere se non si era presenti.

Erano 37 le vetture iscritte schierate sulla griglia di partenza (5 Hypercars, 12 LMP2, 4 GT-PRO, 16 GT-AM), un bel lotto di partenti che fa guardare con ottimismo al proseguio della serie per le prossime annate, soprattutto dal 2023, nella quale le Hypercar Audi, Ferrari, Porsche e Peugeot (e magari qualcun’altro) saranno della partita, e che per un attimo fa dimenticare le traversie che la serie ha incassato nel corso della sua lunga e travagliata storia, soprattutto in questi ultimi anni, dall’abbandono della casa di Stoccarda al passaggio alla calendarizzazione “biennale” del campionato, dal rischio della sua fine definitiva alla difficoltà di sostenere i costi (stratosferici) di un campionato i cui ritorni non erano proporzionalmente remunerativi.

Un auspicabile ritorno alla “normalità” post COVID dovrebbe peraltro consentire il “recupero” di quelle squadre al momento “al palo” per l’oggettiva difficoltà di trovare sponsor che consentano di poter affrontare una stagione onerosa sotto l’aspetto economico, in effetti il problema principale che la serie si è trovata ad affrontare nel corso del tempo, oltre a quello di una risicata copertura mediatica del campionato.

Anche lato “piloti” tanta, tantissima qualità: lo squadrone Toyota al completo coi suoi campioni (Kobayashi, Lopez, Buemi, Nakajima, Hartley), ed ancora, nelle altre categorie, Dumas, Montoya, Albuquerque, Vandoorne, Frijns, Da Costa, Brundle, Duval, Fisichella, Farfus, solo per citare i nomi dei più noti; impossibile non pensare che, con un simile “parterre de rois”, non vi fosse spettacolo in pista, e così è stato.

Una gara bella, si diceva, entusiasmante, partita con la pole position conquistata dalla Toyota di Josè Maria Lopez, ricca di colpi di scena e dove le strategie preparate ai box hanno configurato tra i team una sorta di “partita a scacchi” nella quale ciascuno ha tentato di piazzare la mossa decisiva per aggiudicarsi la vittoria; alla fine delle sei ore di gara, posta la vittoria assoluta, per nulla scontata, della Alpine, le classifiche delle varie classi hanno registrato i seguenti risultati:

Hypercars:

1^ CONWAY M. – KOBAYASHI K. – LOPEZ J.—   Toyota,

2^ NEGRÃO A. – LAPIERRE N. – VAXIVIERE M.   —   Alpine,

3^ DUMAS R. – MAILLEUX F. – WESTBROOK R.   —   Glickenhaus.

LMP2:

1^ HANSON P. – SCHERER F. – ALBUQUERQUE F.—   Team United Autosports,

2^ FRIJNS R. – HABSBURG F. – MILESI C.   —   Team WRT,

3^ VAN EERD F. – CHATIN P. – DE VRIES N.  —   Racing Team Nederland.

GT-PRO:

1^ ESTRE K. – JANI N.—   Porsche,

2^ PIER GUIDI A. – CALADO J.—   Ferrari,

3^ BRUNI G. – LIETZ R.—   Porsche.

GT-AM:

1^ PERRODO F. – NIELSEN N. – ROVERA A.—   Ferrari,

2^ DALLA LANA P. – FARFUS A. – GOMES M.  —   Aston Martin.

3^ HOSHINO S. – FUJII T. – WATSON A.—   Aston Martin,

Prossima tappa della serie, la quarta sulle sei programmate a calendario, quella prestigiosa, iconica, affascinante, della 24 Ore di Le Mans, essa stessa essenza e storia dell’automobilismo sportivo, schedulata per il weekend del 21-22 agosto, uno di quegli eventi cui almeno una volta nella vita si vorrebbe assistere, una gara che potrebbe, proprio per le insidie che una maratona di quel tipo presenta, risultare decisiva, in negativo, per qualcuno degli equipaggi deputati per la vittoria finale della serie 2021.

Da annotare come I problemi per la serie non siano tuttavia terminati; già annunciato e confermato infatti come la 6 ore del Fuji, causa i persistenti problemi di COVID in oriente è stata annullata, ed al suo posto sarà il Bahrain ad ospitare un appuntamento aggiuntivo a quello già programmato, un “double header” nel quale I contendenti andranno a giocarsi il titolo 2021.

Da alcune voci captate all’interno dell’ambiente, che hanno valutato più che positivamente le modalità con le quali l’evento è stato organizzato e gestito, è trapelata l’intenzione, per il prossimo anno, di riportare ancora  il World Endurance Championship sul “tempio della velocità”, un’indiscrezione in anteprima che potrebbe voler significare l’inserimento stabile del tracciato di Monza nel “circus” del WEC, il che sarebbe una bella notizia per tutti gli appassionati della serie.

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