LE PAGELLE DEL CAMPIONATO MONDIALE SUPERMOTO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Anche l’edizione 2021 del Campionato Mondiale Supermoto si è chiusa, ed è tempo di bilanci; una bella stagione che non può che essere giudicata in modo ampiamente positivo, impreziosita dalla vittoria di un centauro capace di interrompere l’egemonia del pluri campione francese Thomas Chareyre, costretto ad abdicare e pronto più che mai a prendersi la rivincita la prossima stagione.

Il personale giudizio del vostro cronista sugli elementi chiave di questa stagione può essere così sintetizzato:

STAGIONE 2021: 9,5

Finalmente la novità di un nuovo vincitore, quel quid che renderà il campionato 2022 ancora più interessante; quella 2021 è stata una bellissima stagione, equilibrata e combattuta, forse per la prima volta negli ultimi anni con tre piloti a contendersi il titolo sino all’ultima gara ad armi praticamente pari, con un verdetto incerto sino alla fine, proprio quello di cui la serie aveva bisogno.

CAMPIONATO: 8

Per carità, il COVID ha ancora fatto la sua parte e ci ha messo lo zampino, ma la speranza è che il prossimo anno vi siano almeno un paio di appuntamenti e qualche pilota in più; a titolo puramente personale, non spiacerebbe che il regolamento venisse “adattato” con qualche misura (es. una piccola zavorra per i “migliori”, partenze con griglie invertite, qualche limitazione di tipo tecnico) per rendere le gare ancora più equilibrate. Quelli citati sono esempi espressi “di pancia”, qualcuno già applicato in altri campionati, è uno spunto di riflessione sul quale organizzazione e piloti potrebbero fare qualche ragionamento. Sempre a titolo personale, la tappa di Sestriere (la Montecarlo della Supermoto) andrebbe mantenuta, non fosse altro che per la cornice paesaggistica e di pubblico; poi, è dato di fatto, un conto è godersi la gara da bordo pista, un altro è correrla su strade adibite alla normale circolazione tra marciapiedi, muri e quant’altro, con le connesse tematiche relative alla sicurezza.

ORGANIZZAZIONE: 9

Che dire, Danilo Boccadolce ed il suo team hanno ancora una volta fatto un lavoro egregio, pur in un periodo in cui il COVID è stato fattore ostativo, e con l’atavica difficoltà di trovare sponsor e di gestire al meglio il campionato pur senza disporre di risorse infinite; certi che Boccadolce ci stia già pensando, ed ogni anno Boccadolce regala sempre qualche novità, qualche “adattamento” al regolamento darebbe ancor più competitività alla serie, così come una maggiore visibilità mediatica renderebbe doverosamente merito ad un campionato che lo merita. Compatibilmente con i costi, una maggiore pubblicità agli eventi non potrebbe che essere utile; tra il pubblico, a parte gli appassionati “veri”, pochi sapevano degli eventi, ed è stato un peccato prendere atto di quanti pochi media fossero presenti nelle tappe italiane.

MARC REINER SCHMIDT: 10

Perso il titolo per un solo punto lo scorso anno il tedesco ha realizzato l’impresa costringendo, e si doveva realizzare un’annata perfetta per riuscirci, Chareyre alla resa con una stagione di fatto impeccabile dove peraltro non è incorso in errori determinanti come talora occorso in passato, una vittoria meritata che segna una pietra miliare nella disciplina, forse l’inizio di un nuovo ciclo; Schmidt (classe ’95) ha talento e velocità, il tempo dalla sua parte, ed il futuro non potrà che regalargli altre soddisfazioni.

THOMAS CHAREYRE: 8,5

Usando una parafrasi, “il re è caduto, evviva il re!”. Paradossalmente Chareyre, ritornato “umano”, piace forse di più e meglio si apprezza quanto ha saputo fare in questo decennio; è apparso, non si sa se per motivazioni o per questioni tecniche, un po’ in “fase calante” rispetto allo scorso anno, certamente la sconfitta gli ridarà la grinta necessaria per puntare al titolo 2022, la Supermoto ha ancora bisogno di un campione come lui.

LUKAS HOLLBACHER: 9

Il suo merito è stato quello, e non è poco, di aver lottato di fatto alla pari con due avversari cui, forse, rendeva qualcosa sotto l’aspetto tecnico, e di essere rimasto sino alla fine in lotta per il titolo, conquistando anche la vittoria nella tappa spagnola di Forcarei ed in quella di Castelletto. Centauro di grande esperienza, è però apparso talora un po’ nervoso, incorrendo in qualche errore di troppo, come occorso nella gara del Sestriere, che di fatto lo ha un po’ tagliato fuori dalla lotta per il titolo; certamente il prossimo anno sarà ancora uno dei protagonisti, con ambizioni di titolo.

MILAN SITNIANSKY: 7

Bene ma non benissimo, talora appare come “un incompiuto”, la sensazione è che avrebbe potuto anche giocarsi qualche possibilità in più; va bene che aveva Schmidt come compagno di team, ma a parità di mezzo ha preso sempre distacchi considerevoli e non ha mai dato l’impressione di poter entrare concretamente nella lotta per il titolo.

ELIA SAMMARTIN: 7

Che dire, ci mette tanto del suo, tanta, tantissima grinta, è forse uno dei piloti più “generosi” del lotto, è cresciuto nelle due ultime annate, piace vederlo correre, gli manca solo il grande acuto che lo consacrerebbe nel lotto dei migliori, ha talento ma forse quello non basta; difficile dire cosa gli manchi per passare “al livello superiore”, forse solo qualche meccanismo “mentale”, l’augurio è che sappia trovarlo presto.

DIEGO MONTICELLI: 6,5

Per quanto fatto vedere lo scorso anno onestamente ci si attendeva da lui qualcosina di più, non è parso così determinato e così convinto di poter ottenere dei risultati di rilievo, ed è stato un peccato, perché sarebbe stato interessante poterlo vedere in lotta con i migliori. Speriamo che il prossimo anno sappia ritrovare quelle caratteristiche che la scorsa stagione lo avevano portato al successo assoluto in S2.

DANIELE DI CICCO: 7,5

Bravo, anzi, bravissimo, una stagione onorevole con un mezzo, oggettivamente, decisamente inferiore a quello di buona parte della concorrenza; era oggettivamente difficile pensare di poter ottenere piazzamenti migliori, e Di Cicco, rider anche lui di grande “spessore” tattico, ha sfruttato la sua intelligenza e la sua esperienza per piazzarsi quasi sempre nelle immediate retrovie delle posizioni di vertice, realizzando in tal modo una stagione assolutamente dignitosa di cui può essere soddisfatto.

PATRICK PALS: 7

Il compagno di squadra di Chareyre ha disputato un’annata tutto sommato dignitosa, cogliendo sempre piazzamenti onorevoli pur non eccellendo, ha svolto diligentemente il suo compitino ma non si è mai messo in mostra e non ha dato la sensazione, magari e ci si augura sbagliata, di essere un futuro campione, anche considerato che disponeva di una moto “top”; sarà da rivedere e rivalutare la prossima stagione.

MICKAEL AMODEO: 7

Alla sua prima stagione nella massima categoria onestamente non gli si poteva chiedere di più, ha fatto bene, e si è anche tolto qualche bella soddisfazione; ha doti e talento, è cresciuto nel finale di stagione, ha dato a tratti l’impressione di poetr stare con i “top”, può fare in un paio di anni un bel salto di qualità, e ce lo auguriamo, forse gli manca una moto che lo possa supportare nell’ambizione di puntare in alto.

ALBERTO MOSERITI: 7,5

Uno dei più “privati” dei piloti della “top ten” merita tutti gli elogi del caso, ha dovuto fare, come si suol dire, “il boia e l’impiccato”, senza una squadra ufficiale alle spalle, senza grandi sponsor che lo potessero sostenere, ha fatto vedere cose egregie entrando nella “top ten” della classifica finale assoluta; l’augurio è che il prossimo anno possa disporre di maggiori mezzi, finanziari e tecnici, per far vedere realmente il proprio valore.

GIOVANNI BUSSEI: 7

Campione di coerenza, ed idolo anche dei suoi stessi avversari, tre anni fa aveva detto che a Sestriere non avrebbe mai corso ed anche quest’anno non si è presentato al via; per carità, è dato di fatto che lui partecipi al campionato per passione e per voglia (ammirevole) di divertirsi ancora, e che sotto l’aspetto della sicurezza il tracciato cittadino del Sestriere non presenta gli stessi requisiti dei circuiti permanenti dove lui ha corso per anni in SBK, ma la Supermoto ha bisogno con continuità di personaggi come lui, capaci di attirare l’attenzione del pubblico e dei media, anche perché il vecchio leone ha dimostrato, anche a Castelletto, di saper tirare fuori gli artigli e di sapersela giocare con quasi tutti. Speriamo che il prossimo anno ci ripensi e faccia un salto a Sestriere.

LE PROSPETTIVE DEL 2022 DALLA S2: 9

La stagione 2021 della S2 ci ha regalato la vittoria del francese Youri Catherine, che ha battuto soprattutto psicologicamente prima che in pista l’austriaco Andreas Bushberger, che nelle ultime due tappe non ha retto la pressione, ha sbagliato l’impossibile cadendo a ripetizione ed ha perso per 6 punti un titolo che poteva tranquillamente portare a casa; il transalpino è veloce, guida molto bene e potrebbe fare la sua parte anche in S1, imparando a “sgomitare” ed a non lasciarsi intimorire troppo dai suoi più esperti avversari. Volendo annotare qualche altro nome che già il prossimo anno potrebbe mettersi in mostra si possono citare Romain Kaivers e Steve Bonnal; da non dimenticare in ultimo il quarto posto assoluto in classifica del nostro giovanissimo Luca Bozza, buon talento che dovrà utilizzare la prossima stagione per maturare ed acquisire quell’esperienza che gli potrebbe supportare ambizioni più importanti.

L’arrivederci a tutti è, comunque, per il 2022 per un’altra entusiasmante stagione di Supermoto.

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