Honda ha bloccato la McLaren e Alonso in IndyCar!

Sembrava fatta per Fernando Alonso e la McLaren per il campionato IndyCar del 2019 ma è successo qualcosa alla vigilia del GP Usa che ha fatto saltare tutti i piani. La squadra inglese, infatti, ha disdetto il programma in quanto non avrebbe avuto il supporto ufficiale per disputare la serie e quindi Alonso, che aveva in progetto la partecipazione al campionato, si è trovato a dover rivedere i propri piani: “Si trattava di un impegno pesante, fatto di tante gare e trasferte, serviva una dedizione tale che non ero in grado di dare, dopo la F1 volevo staccare un po’ e guardarmi attorno, il mio futuro lo saprete a breve” ha detto lo spagnolo ad Austin.

 

In realtà c’è un clamoroso retroscena di qualche tempo prima, ovvero la filiale USA della Honda era disposta a dare il proprio supporto al programma Alonso McLaren e aveva dato il benestare ufficioso. Nel contempo aveva mandato una richiesta a Tokyo per avere le ultime conferme e decidere i piani di azione e qui è scattato il problema. “No grazie, non ci interessa avere nessuna collaborazione ufficiale con McLaren e Alonso” è stata la risposta per cui dagli USA hanno dovuto far presente che l’appoggio, nel caso, sarebbe stato concesso solo per la 500 Miglia di maggio.

 

Cosa è successo? Semplicemente che quella famosa frase di Alonso durante una gara:”Sono senza potenza, è un motore da GP2” in Giappone se la siano legata al dito. Farsi trattare così in mondovisione, anche sapendo di avere torto perché il motore fornito per tre anni alla McLaren non era competitivo, non è nella mentalità nipponica. Per cui, scuse ufficiali da un lato dei giapponesi, ma dall’altro l’amor proprio e la tradizione di lavorare in gruppo è stata violata dall’uscita di Alonso e dal suo famoso “GP2 engine” che adesso gli è stato presentato come un conto da pagare.

automoto.it

 

 

 

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