F.1 Verstappen vince un pazzo GP di Germania davanti a Vettel e Kvyat. Clamoroso KO Mercedes in casa

Di sicuro passerà alla storia come una delle gare più pazze e imprevedibili della F.1 e quando le condizioni diventano critiche, alla fine il vincitore è uno che ha tutti i numeri per essere ricordato. In Germania Max Verstappen ha colto la sua settima vittoria in F.1 ma lo ha fatto in maniera tale da essere incorniciata. Le condizioni meteo variabili, la pista impraticabile, le uscite di strada, le tre virtual safety car e le quattro safety car, hanno rimescolato le carte e solo mantenendo freddezza, lucidità e talento, era possibile stare lontano dalle trappole del circuito. Trappole che hanno mietuto vittime illustri: Bottas e Hamilton con le Mercedes, sconfitti senza appello nella gara di casa, quella in cui Netflix aveva dispiegato cineprese dappertutto nel box dei grigi, Leclerc e Hulkenberg, Gasly e Perez, tutti a muro senza appello, e poi i ritiri di Ricciardo e Norris, KO coi motori Renault, le incredibili scelte tattiche di Toro Rosso e Racing Point, che hanno portato Kvyat sul terzo gradino del podio davanti a Stroll e la grande rimonta di Sebastian Vettel, alla fine secondo con la Ferrari dopo essere partito ultimo.

 

Un Gran Premio con tutti gli ingredienti della F.1 di altri tempi, quella in cui erano gli uomini a fare la differenza. E in queste circostanze meritano un plauso coloro che hanno superato senza errori la gara. Uno come Giovinazzi, ad esempio, ottavo ma col terzo giro più veloce in gara che per un errore del team (richiamato ai box nel momento sbagliato) ha perso un podio che era alla sua portata e che lo avrebbe rilanciato di sicuro. Ma bravo anche così visto che con l’Alfa Romeo ha colto un ottavo posto dietro a Raikkonen settimo anche se Kimi lo svarione lo ha fatto e ci ha messo una pezza. Ma a parte tutto, resta l’impresa di Verstappen. Partito male sul bagnato, ha sbagliato qualcosa nella gestione come accaduto in Austria. E come successo a Zeltweg non si è perso d’animo, da secondo a quinto poi quarto dopo poche curve, ha mantenuto la freddezza. Ha capito che le gomme slick gialle montate al primo pit stop fossero sbagliate, ha corretto e ripreso, ha recuperato e sorpassato senza appelli. In tutto questo supportato dalla Red Bull, perché fare 5 pit stop e cambiare le gomme in meno di 2 secondi in 4 occasioni, vuol dire che il team ha lavorato perfettamente. E la Honda, che sperava in una vittoria, adesso si ritrova col primo Red Bull e il terzo posto di Toro Rosso, ovvero due motori sul podio.  Un giorno da incorniciare anche per loro, e proprio a casa dei tedeschi. Insomma, con tutto quello che è successo, l’unica cosa che non cambia è la classifica del mondiale, Hamilton davanti a Bottas, le Mercedes sempre prime, ma la delusione di una sconfitta così è forte. Lewis aveva la scusante della febbre che forse gli ha fatto perdere lucidità, facendolo uscire (e beccarsi pure le sanzioni per rientro ai box tagliando l’ingresso), ma ci sono altri errori commessi da Hamilton, che non sbagliava da tre anni a questa parte. Brutto segno per i rivali, perché per ogni volta che Hamilton sbaglia, poi per il resto della stagione non ne fa più e non lascia spazio a nessuno, per cui…

 

 

Detto questo, sul banco dei cattivi stavolta ci finisce anche Leclerc. Veloce, rapido, capace di recuperare dal 10 al 4 posto in pochi giri. E poi l’uscita all’ultima curva, quella che è costata cara ad Hamilton, Hulkenberg (che ha lasciato lì la sua Renault quando era nelle posizioni di testa) ma anche di Raikkonen e altri, che però si sono salvati. Un errore che il monegasco ha capito e che il team non gli ha fatto pesare. Resta il fatto che l’esperienza serve e stavolta Vettel lo ha dimostrato con un risultato che gli ridà fiducia, carica e ottimismo per il futuro. Ecco, da Hocknheim escono vincitori e vinti con la certezza che gare come questa accadono una volta ogni dieci anni. Per il prossimo decennio il problema è risolto e quindi si torna alla normalità.

 

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