F.1 Monza 95 Herbert e quel dito medio a…

E’ il 1995, la Ferrari sembra competitiva ma nel duello fra Williams e Benetton, Hill e Schumacher, Alesi e Berger faticano ad inserirsi. Solo Jean, in un incredibile GP del Canada, ottiene la vittoria grazie a problemi tecnici di Schumacher. Fatto sta che si arriva a Monza con una rossa molto competitiva sul veloce, infatti Monza ricorda Montreal sotto certi aspetti, e quindi le tifoserie sono pronte all’assalto. Parte la gara e Hill tampona Schumacher, mettendolo KO. Il pubblico esplode in una ovazione, visto che dietro a Coulthard ci sono proprio i ferraristi. Ma quando lo scozzese si ferma e le due Ferrari sono in testa alla gara, la sensazione è stupenda. Alesi primo, Berger secondo. E cosa importante, il terzo, Jonnhy Herbert con la seconda Benetton, lontano e non in grado di reggere il ritmo delle Ferrari. C’è però la beffa atroce: alla staccata della seconda chicane,  Alesi perde una telecamerina di bordo che colpisce in pieno la sospensione di Berger, costringendo la Ferrari al ritiro.

 

Una beffa incredibile, mai successo prima un incidente del genere. Comunque sia, resta davanti Alesi, Herbert sempre più lontano e distante. Sembra fatta, la Ferrari ha in mano la gara nulla può fermarla. O quasi. Quando Alesi si ferma al pit stop con un cuscinetto posteriore in fiamme, è la resa. L’anno prima, 1994, Jean era ripartito con rabbia, troppa, al punto da tritare un semiasse e fermarsi senza aver premuto la frizione…. Jean scende infuriato dalla macchina, butta i guanti per terra sbatte il volante, manda tutti a quel paese e si fa prendere da una vettura di servizio e se ne va con la tuta addosso. Sembra la ripetizione di 12 mesi prima. In testa alla gara c’è Herbert che vince il suo GP d’Italia. E a questo punto parte la sceneggiata rimasta unica. La racconta lo stesso pilota. “Stavo girando bene, i miei tempi sul giro erano di buon livello ma non potevo certo competere con la Ferrari che andava fortissimo. A un certo punto mi dicono che sono primo, controllo la corsa e vinco. Incredibile vedere tutta quella gente applaudire, anche se non ero pilota Ferrari. Salgo sul podio e guardo giù. Sensazione stupenda fino a quando non vedo due tifosi di Schumacher che mi fischiano e mi fanno il dito medio. Non ho resistito, alzo le mani e rispondo con il doppio dito medio e li mando a fanc… Briatore è di fianco e mi guarda stizzito. Mi dice che caz…fai, sei scemo? E visto che mi aveva appena licenziato per prendere Alesi, mi giro, prendo la coppa, gli faccio il dito medio e lo mando a fanc a mia volta”.

 

 

Roba da annali della F.1, ma anche un po’ spinto...”Se lo avessi fatto oggi mi avrebbero squalificato per sei mesi, come minimo. Ma a quel tempo eravamo più liberi di agire, vedere due che ti fanno il dito medio dopo che per una gara hai rischiato la pelle e ci hai dato dentro, mi ha fatto arrabbiare. E di istinto ho reagito e poi con Briatore, mi aveva sempre penalizzato tutto l’anno, me ne aveva fatte di tutti i colori e così ho mandato a quel paese anche lui. L’ho fatto da vincitore, mica da perdente, per cui ne valeva la pena”. Rimpianti? “No, affatto, anzi se becco qualche giornalista che mi ricorda quei tempi, lo mando a fan..ancora. Vuoi essere del giro?” No grazie, meglio di no, con uno come lui meglio non rischiare. Risata, pacca sulla spalla e abbraccio. Ad averne di piloti come lui nel panorama odierno…

Automoto.it

 

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