F.1 GP Monza, quel filo rosso da Sivocci a Vettel sulla pista magica

 

Lo confesso: anni fa qualche bicchiere in più, qualche volta, mi piaceva berlo. Ma ora non più. Saranno almeno vent’anni che sono un bevitore moderatissimo. Infatti ieri sera rigorosamente acqua. Stamattina… figuriamoci se mi metto a bere la mattina… E allora non mi spiego proprio perché, durante questa prima sessione di Prove Libere del Gran Premio d’Italia, guardo la staccata della Prima Variante e vedo Sebastian Vettel con la Ferrari che gira a destra per affrontare la prima curva e, nel contempo, un’altra Macchina che sembra staccarsi, sembra quasi uscire dalla Ferrari e puntare dritta verso la Curva Grande. Mi stropiccio gli occhi: è Ugo Sivocci, velocissimo con la sua Alfa Romeo P1, poi, dietro, Pietro Bordino, Gastone Brilli Peri, Giuseppe Campari, Tazio Nuvolari in lotta serrata per entrare per primo nella Grande Curva del Tempio della Velocità… E poi, dopo il passaggio di Max Verstappen, Lulù Scarfiotti, Graham Hill, Lorenzo Bandini, Jack Brabham, Nino Vaccarella, anche loro vicinissimi, tanto vicini che li vedo girare il casco e guardarsi in cagnesco, di sfuggita, ma con grinta da Leoni, in segno di Sfida…

 

No, non ho bevuto. Deve essere la suggestione, o, meglio, la commozione di trovarsi nel Posto, nello stesso Posto sul Pianeta Terra dove Tutti Loro, Tutti gli Eroi di ieri e dell’altro ieri sono davvero passati di lì, velocissimi, sprezzanti del pericolo e beffandosi degli alberi a bordo pista. Sono passati e si sono cimentati nello stesso medesimo Metro d’Asfalto dove stanno sfilando imprendibili gli Eroi di oggi, animati dalla stessa Passione, dalla stessa ansia di superamento che rende così bello, così unico essere qui; anche io, umile appassionato, ad ammirarli ed applaudirli, estasiato e commosso.
GRAZIE, MONZA! Grazie, Grande Tempio della Velocità! È una Emozione che si perpetua da ormai quasi cento anni, per qualche appassionato come me da ormai quaranta, ma è sempre uguale, come se fosse sempre la prima volta, la stessa ansia, la stessa meraviglia, la stessa irrefrenabile voglia di esserci, di essere qui, insieme a tutti gli altri devoti del Tempio e della Rossa…. La Rossa… Quanto Amore per Lei… Vado a Lesmo, e mi sembra di vedere Vettel sulla Ferrari 500 F2, quella di Alberto Ascari, cui mi dicono i libri che tanto somigli come stile di guida e di vita. Poi Froilan Gonzales sulla F2004, quella del Maestro, dell’Inarrivabile, del quasi neanche più Nominabile… Che bello essere qui… Quasi quasi costruisco tre tende, una per me, una per Seb e una per Michael.

 

E rimaniamo qui, in questo Bosco che ci appartiene e a cui apparteniamo, a guardare quel Nastro d’Asfalto lì, che ci fa battere forte il cuore. Che ha emozionato i nostri Padri e i nostri Nonni, che hanno avuto la più Meravigliosa Idea della Storia: costruire questo Autodromo, Orgoglio loro e orgoglio nostro, da quel lontano 1922 che dovrebbe essere quasi perso nella memoria, ma che invece vive, emoziona e commuove ancora oggi. Con Seb, con Kimi, con Lewis e con Max. Applaudiamoli, gli Eroi del Tempio. Applaudiamoli tutti! Stanno per scrivere un’altra Pagina stupenda di una Storia che ci illumina il cuore e che continua, che continueranno a raccontare i nostri Figli e i nostri Nipoti, guardando quel Metro d’Asfalto, sì, proprio Quello lì, lo stesso medesimo che ora vedo un po’ sfocato, coperto da una lacrima…

 

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