F.1 Gp Austria, alla scoperta del vecchio tracciato, ricordi ed emozioni del passato

Fa caldo, questa mattina, qui a Zeltweg. C’è molta umidità. Appena mitigata da un venticello freschetto, ma troppo debole per creare reale beneficio. Tanti olandesi, della moltitudine che ha invaso festante questa parte della Stiria, cercano riparo all’ombra dei boschi disseminati intorno al perimetro di questo magnifico anfiteatro dedicato all’automobilismo. Fa caldo, ma non si può non andare, dopo tanti anni, a rendere onore alla parte del vecchio Osterreichring che è stata inspiegabilmente dismessa dopo il gran premio d’Austria del 1987, vinto da Nigel Mansell, con la Williams, che, in quegli anni, era più che una macchina vincente. E, con la scusa di andare a salutare degli amici assiepati su, alla Remus Kurve, ci incamminiamo sull’asfalto permeato dal mito. Dal mito delle partenze di Gilles Villeneuve o della vittorie di Vittorio Brambilla e di Elio De Angelis. Amavamo e amiamo il vecchio Osterreichring, venivamo qui, speranzosi, con le bandiere Ferrari, quelle antiche, niente di ufficiale, sempre rosse, ma tutte diverse, comprate per poche migliaia di lire sulle numerosissime, rigorosamente non ufficiali, bancarelle. Anche se qui la Ferrari vinse solo nel una volta, nel 1970, con Jackie Ickx, poi nulla più. Anche se Gilles infiammava, e anche Alboreto ci regalò stupende emozioni. Ricordiamo qui una sua scaramuccia con Ayrton Senna, con frenate vigliacche in pieno rettilineo, per far capire al brasiliano che certe staccate traditrici fatte anzitempo, erano scorrettezze pericolose e da evitare.

 Il vecchio tracciato diventato un parcheggio per i tifosi

Ci incamminiamo. Sul terra santa dove sorgeva la chicane Hella-Licht, la prima curva di allora, c’è oggi la Formula Uno Fan Zone. Chissà se qualcuno dei ragazzi che in questo momento stanno camminando su questo sacro suolo, sa che qui, proprio in questo punto, passava la vecchia pista, e che qui, proprio qui, passo per primo Gilles Villeneuve, dopo la sua magica partenza del gran premio del 1979…

Proseguiamo, sotto il sole cocente. Ai lati dell’antico nastro d’asfalto due file interminabili di pullman, che hanno portato qui gran parte dell’intera popolazione olandese. Conto i passi, il cuore è gonfio. L’occhio trema, sembra rivedere vecchi fotogrammi, mai sbiaditi, delle tenzoni meravigliose che si sono disputate su questi saliscendi vertiginosi quanto adrenalici, appoggiati su questi solo apparentemente dolci declivi, roba per coronarie forti. Ad un certo punto c’è una leggerissima piega a sinistra e il vecchio Osterreichring sale un po’ più deciso. È solo il preambolo, l’introduzione, il sublime annuncio di quella che è stata una delle più belle curve mia esistite nel calendario iridato della Formula Uno. La chiamavamo curva Sebring, ora sulle planimetrie si riporta Dr. Tiroch Kurve. Si arriva in salita e si comincia a girare a destra, dolcemente, mentre la salita si fa sempre più inclinata e, contemporaneamente, la parte interna scende vertiginosamente rispetto alla parte esterna. Una parabolica degna di un tracciato da montagne russe, le montagne russe migliori del mondo. Solo che qui non c’era nessun binario ad assicurare il rimanere in pista degli eroi di quegli anni.

 

 

Ci voleva tutta la loro abilità, il loro coraggio e dei muscoli d’acciaio per affrontare una piega così difficile, così maliarda quanto assurda, che sparava i piloti verso l’alto, verso il cielo. E mi sa che vedevano solo quello, dato che non si  poteva vederne l’uscita, in quanto su in cima poi si scollinava… Mi immagino nei panni di quei piloti, di quegli antichi guerrieri. Gente che bisognerebbe far loro un monumento solo per aver accettato la sfida di correre qui, e in tanti altri posti come questo, che dominavano le corse di quegli anni. Motorsport is dangerous. In quegli anni di più. Ma quanto fascino, quanta emozione, quanta poesia c’erano e ci sono in posti come questo e nelle corse di quei tempi… Emozioni che si potrebbero rinnovare anche oggi, basterebbe reintrodurre questo vecchio tratto permeato di leggenda… Si era sentito qualche rumors in proposito, speriamo bene. E intanto, oggi, godiamoci questo GP Austria, carico di promesse…

 

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