DENTRO (ED INTORNO) AL TROFEO ANDROS

 

In un evento motoristico, spesso una passeggiata, ovviamente quando possibile, all’interno dei box o tra i paddock, eseguita non solo con lo sguardo dell’appassionato, ma con una modalità più “investigativa” o “critica”, quale quella che può caratterizzare media e tecnici (e mica alle gare ci andiamo solo per guardare le ragazze sulla griglia di partenza!) talora può evidenziare aspetti o spunti di riflessione, siano gli stessi tecnici, di costume o mediatici, interessanti.

 

Allo stesso tempo a volte basta guardarsi intorno per realizzare come tutta una serie di messaggi (quelli definiti subliminali) ci vengano trasmessi, nel caso di specie non a fini commerciali, ma con lo scopo di dare sempre maggiore attrattività ed appeal alla serie.

 

Il Trofeo Andros, ovviamente, non fa eccezione, ed anche l’area di Serre Chevalier dove si è svolta la quarta tappa ha evidenziato alcuni punti, magari non immediatamente evidenti, sui quali poteva essere opportuno ed interessante soffermarsi un attimo; punti, giusto premetterlo, che potevano avere natura sia in merito alla “presenza” di persone più che note, sia tecnica piuttosto che organizzativa.

 

 

Innanzitutto, posto che il fatto di poter incrociare personaggi famosi è sempre piacevole, magari ex campioni o stelle attuali, dello sport o no che siano, e magari poter scambiare qualche parola con loro, a ben pensarci può non essere casuale; secondo una logica di “marketing” e di comunicazione che solo un’organizzazione competente e lungimirante può perseguire, la presenza di un personaggio famoso, per definizione, attira il pubblico, generando un effetto di interesse per l’evento (non a caso il Trofeo Andros è alla sua 30^ edizione).

 

Riguardo le auto, solo un’occhiata sbadata può non realizzare che in effetti si tratta di veri e propri prototipi, cui viene posta una carrozzeria utile a dare al mezzo sembianze “convenzionali” o quasi, costruiti su strutture tubolari (un po’ come accade per le vetture della Nascar Euroseries) leggerissime, dotate di trazione integrale con tutte e quattro le ruote sterzanti, con gommature aventi 450 chiodi per pneumatico per una trazione ed una tenuta sul ghiaccio adeguate.

Le gomme delle moto, parimenti chiodate, presentano, ovviamente, una chiodatura decisamente più marcata e sporgente dal battistrada, senza la quale l’equilibrio dei riders sarebbe alquanto precario.

 

Guardandosi attorno si può poi rilevare il grande sforzo che da parte del Trofeo Andros si stia facendo per sostenere, tramite il campionato, le forme di mobilità alternativa, nonché la sostenibilità ambientale dell’evento: una serie della kermesse è dedicata alle vetture elettriche, ed in un’altra vetture ad energia alternativa (sulle cui fiancate è in bella evidenza il simbolo di un fulmine) si misurano a parità di prestazioni contro vetture a combustione termica, il tutto continuamente rimarcato dallo speaker. Non solo, ma in tutto il perimetro dell’evento si possono notare cartelli, posti nei punti strategici di maggior afflusso e passaggio di persone, che evidenziano ed enfatizzano sia la parte “elettrica” delle gare, sia i relativi sponsor cui viene data la più ampia visibilità.

 

 

Anche in questo caso, ad una piccola riflessione risultano evidenti sia il lavoro di comunicazione che è stato programmato, sia la capacità di introdurre tutte quelle innovazioni di tipo tecnico, magari e diversamente non immediatamente ed agevolmente recepibili da parte di quella parte del pubblico di appassionati che, inconsciamente o meno, lega l’evento motoristico al rombo dei motori.

 

L’ultimo elemento, per certi versi il più importante, rilevabile è l’approccio con il quale questo nuovo mood di proporre un evento motoristico viene declinato, e dove il messaggio viene trasmesso si in modo costante, ma con discrezione e senza cercare l’estremizzazione. Una modalità non “aggressiva”, ma coinvolgente e quasi interattiva, e come tale più facilmente recepibile.

 

Il risultato di tutti questi sforzi, diciamolo chiaramente, è il successo che il Trofeo Andros ha raggiunto.

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