IL MUSEO DELL’AUTO DI TORINO LANCIA LA RIPARTENZA

testo e foto MARCO FERRERO

 

Ormai tutti gli elementi dei mondi sportivi, a partire dai diretti addetti ai lavori sino ai tifosi ed agli appassionati, passando per i media e le componenti organizzative, stanno ritrovando, dopo un faticoso periodo nel quale l’emergenza sanitaria ha messo tutti a dura prova, la possibilità di tornare alla normalità, pur sempre con le precauzioni e le cautele del caso.

Nell’ambito delle ripartenze da sottolineare quella, forse meno agonisticamente rilevante ma tuttavia enormemente simbolica, del Museo dell’Automobile di Torino, che ha riaperto, con le cautele del caso in ottemperanza alle disposizioni relative al distanziamento sociale, da ieri sabato 30 maggio al pubblico i suoi saloni; un luogo simbolo dell’automobilismo e del motorismo in quella città che ne viene considerata la capitale, che ha guidato parte della rinascita dell’Italia nell’immediato dopoguerra, e che raccoglie al suo interno un caleidoscopio di immagini a quattro ruote a rappresentanza di oltre cento anni di storia.

Per avere un’idea di cosa sia esposto si consideri che sono presenti oltre 200 vetture a rappresentanza di 80 marchi, un “parterre de rois” di inestimabile valore (in tutti i sensi) e di assoluto interesse.

Un contributo alla ripartenza altamente simbolico, oltre che un contributo a favore degli appassionati che per una giornata vogliano ripercorrere la storia dei motori, sia per il luogo che per la città stessa, negli ultimi anni bistrattata e mortificata da decisioni che ne hanno sminuito il suo valore iconico, ma non la reale sostanza di continuare ad essere il centro dell’automobilismo italiano.
La scelta di condividere la riapertura ha voluto essere quella di essere parte del rilancio, in questo caso simbolico, del mondo dei motori, che ha ritrovato, oltre alla prossima riapertura dei campionati sportivi a due e quattro ruote, la ripresa delle attività produttive in un settore quale quello automotive che, tra lavoro diretto ed indotto, permette a milioni di persone di vivere.

La stessa Direttrice del Museo Mariella Mengozzi, che ci ha cortesemente concesso il suo tempo e la sua disponibilità ad una chiacchierata, della quale si renderà conto in un report a parte, ha sottolineato l’importanza sia operativa che simbolica della riapertura al pubblico della struttura, e ci ha reso parte degli importanti progetti nel quale il Museo dell’Automobile di Torino è coinvolto.

Proprio perché la storia è lunga ed ha mille risvolti difficile descrivere le sensazioni che si possono provare ed i pensieri che ogni esemplare in mostra può suscitare, ed è per questo che si lascia, senza alcun commento, una piccola carrellata fotografica di quanto si può ammirare all’interno del Museo e di quella storia iniziata oltre cento anni fa.
Da sottolineare come il Museo abbia potuto riproporre, kermesse purtroppo fermata dall’emergenza sanitaria, e questo sino a fine settembre, la celebrazione “Lancia Aurelia – mito senza tempo”, per una vettura a tutt’oggi elegante, simbolo di una casa che ha saputo a 360°, dalla vita di tutti i giorni sino alle imprese sportive piuttosto che essere status symbol di signorilità, esprimere l’eccellenza motoristica italiana nel mondo intero.

Un approccio questo mio forse un po’ nostalgico, ma la storia stessa è nostalgia, e specie per quanto riguarda Torino la città si porta dietro risvolti che non possono che essere nostalgici; sotto questo punto di vista è con orgoglio che il Museo dell’Automobile di Torino può affermare, con un atto simbolico di grande valore, di aver dato nel suo piccolo il proprio contributo alla ripartenza.

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