EICMA, ARRIVEDERCI AL 2024

Testo e foto MARCO FERRERO

 

 

Stante un vecchio detto popolare, tutte le cose belle non durano a lungo; anche questa edizione 2023 dell’EICMA è giunta al termine, tutta con numeri da record, sia per quelli degli espositori, in netta crescita rispetto allo scorso anno, sia per gli spazi utilizzati (da sei a otto padiglioni), sia per la presenza degli appassionati, il cui numero verrà ufficialmente comunicato a breve.

A costo di essere ripetitivi, l’EICMA ha ormai da anni trovato una dimensione a 360° che le permette di spaziare in modo completo ed approfondito su tutte le tematiche che riguardano il mondo delle due ruote, in qualunque aspetto lo si voglia guardare, e con un occhio al futuro sempre più consistente, sia per quanto riguarda le forme di mobilità sia per quanto relativo alla presentazione di progetti che ad oggi possono apparire ancora utopistici.

Una rassegna, che ormai si può definire la più importante al mondo, che sa coniugare gli interessi e le aspettative di un pubblico sempre più competente ed esigente, di un pubblico che non “vede” solo più le moto come un elemento puramente sportivo e di competizione, ma anche come un mezzo di mobilità, come una modalità per viaggiare in libertà o come un cambio culturale, un recupero di quanto accadeva negli anni ’60 o ’70 quando le “due ruote” erano viste come un punto di arrivo dell’inizio della motorizzazione.

Difficile pensare si possa fare meglio di così, anche se gli organizzatori, tesaurizzando sapientemente gli elementi consolidati di successo della manifestazione, lavorano costantemente per regalare ogni anno agli appassionati qualche elemento nuovo, qualche spunto che sappia attirare di più od in modo diverso la loro attenzione.

Unico elemento negativo rilevato, a parere del vostro cronista, che peraltro andrebbe verificato se di conoscenza e di approvazione da parte degli organizzatori, la presenza di persone che praticavano una sorta di volantinaggio, talora con modalità un tantino petulanti, a favore di iniziative, per carità concettualmente lodevoli e condivisibili, che però con l’ambiente, lo spirito e le tematiche dell’evento nulla avevano a che vedere, ed oggettivamente in tal senso fuori luogo.

Sicuramente interessanti le proposte e le novità che la manifestazione ha proposto in tema di mobilità laddove, come logico attendersi, la mobilità elettrica è risultata predominante, soprattutto con proposte sulle fasce più “basse” del mercato; oggettivamente, è però sembrato, a conferma di quanto la voce di popolo indica e che le fonti ufficiali hanno la convenienza di smentire, che la maggioranza degli astanti abbia reagito piuttosto tiepidamente ai mezzi alimentati a fonti alternative, preferendo rivolgere le loro attenzioni ai “convenzionali” motori termici.

Appare ormai chiaro ai più che questa transizione (molto) pseudo “green”, impostata male e perseguita peggio, che rischia di generare problemi strutturali maggiori di quelli che si vorrebbero risolvere (un esempio per tutti, lo smaltimento delle batterie e le implicazioni legate al reperimento delle terre rare) non convince e non attira; certamente si dovrà arrivare a qualche cambiamento, che però non potrà prescindere da un approccio strutturale nella valutazione delle implicazioni e da una condivisione globale a livello mondiale .

Come sempre la kermesse ha saputo esprimere un mix equilibrato tra tematiche, aspetti, gamma di prodotti ed eventi, un fattore di successo che rende questa manifestazione unica; anche per quest’anno si è arrivati al termine, ma con la consolazione che tra dodici mesi ci si ritroverà nuovamente ad apprezzare questa festa.

Come riportato in alcuni stendardi affissi lungo il corridoio che portava verso l’uscita, l’arrivederci è per il prossimo anno, più precisamente dal 5 al 10 novembre 2024, per un’altra edizione di una manifestazione che non solo è divenuta orgoglio della capacità italiana di organizzare e gestire eventi di questa portata, ma anche l’imperdibile punto di ritrovo di un mondo, quelle delle “due ruote”, in tutti I suoi aspetti.

Condividi su: