Pelo e Contropelo: GP = Gran Pagliacciata

HERIBERT STOHR

La F1 è stata la gara di contorno ad uno show interminabile offerto al pubblico di Las Vegas e ai poveri telespettatori.

Un tombino sollevato ha determinato l’esito della gara e scombinato tutto un programma a scapito di ogni spettatore.

Vedere le monoposto colorate per l’occasione in modo ridicolo e i piloti vestiti da pagliacci mi ha fatto entrare in un circo americano dove la pacchianeria regna sovrana.

Il tracciato era adatto alla Indy Car per cui suggerisco alla Ferrari di abbandonare la F1 e correre nel campionato Indy per vincerlo agevolmente e, in seguito, venire pregata in ginocchio di tornare a gareggiare in F1.

Io sono per il ripristino della bandiera nera o del drive through quando ci sono delle scorrettezze evidenti da parte di un pilota.

Hamilton, Piastri e Zhou decidono di partire con gomme dure, Stroll e Tsunoda (dall’ultima fila) montano le morbide, tutti gli altri le medie.

Pronti via e la gara finisce alla prima curva; Leclerc non è un fulmine, lascia spazio all’interno per Max che si infila ma poi simula un lungo e raddrizza il volante anziché curvare portando fuori strada Charles che, giustamente, ne dice per radio di tutti i colori “Dutch is as orange as the poop of a dog with stomach problems!” (l’olandese è arancione come la cacca di un cane che ha problemi di stomaco!). Intanto Alonso combina un casino e coinvolge nel suo testa coda Bottas e Perez.

Virtual Safety Car causa detriti da rimuovere. I tre venuti a contatto vanno in pit a cambiare musetti e montare gomme dure. Via la Virtual ma a Norris gli si collassa una sospensione e picchia duro nelle barriere. Safety Car. Ne approfittano Sainz e Stroll per montare le dure. Dopo 8 giri arriva il buffetto sulla guancia per Max con 5 secondi di penalità, sarebbero stati pochi anche 10. Bisogna sanzionare la sua antisportività e non il gesto di pilotaggio. C’è una rimontuccia di Hamilton, c’è un buon duello Alonso, Sainz, Perez ma poi il messicano se ne va e arriva Stroll che li sorpassa con agilità. Sargeant va benone ma poi entra in crisi (stanchezza o rovina le gomme?) e lo sorpassano in tanti.

Probabilmente gli spettatori si divertono ma i sorpassi sono sempre merito del DRS aperto in lunghi rettilinei. Dopo le soste di Magnussen e Russell per montare le dure c’è una novità. Leclerc passa Max che va in pit per gomme dure insieme a Albon e Piastri. Quest’ultimo ha avuto un contatto con Lewis che lo stava sorpassando e per entrambi ci sarà una foratura che non farà capire il vero potenziale dei due che avrebbero voluto fare uno stint lungo grazie alla loro strategia iniziale di gomme dure.

L’australiano è 14° e l’inglese ultimo. Pit per Gasly e Ocon  ma Leclerc si ferma 5 giri dopo Max e riparte dopo 3,9 secondi, almeno 1,5 secondi buttati al vento. Carlos non protegge il compagno e si fa superare facile dal solito, che ha scontato la penalità in pit lane con brivido di ripartenza affianco di Stroll. 25° giro c’è un contatto tra Russell che chiude un pochino Max mentre l’olandese si infila al suo interno. Sanzionato l’inglese con 5 secondi al volo. George si lamenta “I’m not a young lady who lifts her skirt.” (non sono una signorina che solleva la gonna).

Safety Car per la gioia degli americani. Quasi tutti si tuffano in pit per montare gomme fresche tranne Leclerc, Gasly, Ocon, Ricciardo, Zhou, Sargeant. Il monegasco è in testa ma Perez lo passa. Tre giri dopo Charles ripassa Sergio ma arriva Max che passa tutti e due e ritorna al comando. Sempre grazie al DRS si vedono molti sorpassi. Piastri non ha smarcato la mescola e deve fare una sosta in più.  Hulkenberg e Tsunoda si ritirano. Ultimo giro , Leclerc . che 7 giri prima aveva perso la seconda posizione per un lungo, supera un Perez distratto e gli soffia il secondo gradino del podio, anche Russell fa lo stesso su Ocon ma ha sul groppone la penalità che gli farà perdere posizioni dopo il traguardo.

1° il solito antisportivo. 2° Leclerc veloce e chissà se con gomme fresche avrebbe……..3° Perez che ricorda Bottas alla Mercedes. 4° Ocon, bella strategia, con una sola sosta riesce a gestire il consumo gomme senza andare piano. 5° Stroll, un pilota ritrovato che con due soste fa una gran gara. 6° Sainz, incasinato in partenza, strategia appena discreta, non era velocissimo, poteva finire più indietro. 7° Hamilton, non gliene va bene una e il 4° posto era alla sua portata. 8° Russell, un po’ duretto con Max, ha sempre il difetto che non gli piace venire sorpassato. 9° Alonso, dopo il testa coda trova un buon ritmo ma ha un leggero calo nel finale. 10° Piastri, arrembante con due sorpassi da manico, forse doveva rischiare un’altra strategia. 11° Gasly, con lui la strategia dell’unica sosta non ha funzionato. 12° Albon, illude all’inizio ma la sosta unica non paga. 13° Magnussen, doppia sosta ma questo è il suo livello. 14° Ricciardo, sosta unica e non si è visto in gara. 15° Zhou, sosta unica e non c’è altro, la macchina non è competitiva. 16° Sargeant, veloce all’inizio poi ha un brusco calo poi insiste con una unica sosta. 17° Bottas, partiva 7° quindi prove entusiasmanti ma alla prima curva lo blocca Alonso e lo tampona Perez, non riuscirà a rimontare finendo a ben 35 secondi dal penultimo.

Vedere il podio su di una piattaforma dove a far da sfondo alle spalle dei piloti c’era il pubblico delle salette vip che aveva pagato migliaia di dollari per venire nelle foto coi driver mi ha veramente schifato.

Solo 4 punti dividono La Ferrari dalla Mercedes nella classifica dei costruttori; sarà questo duello che rimane interessante per Abu Dhabi ossia l’ultima gara dell’anno, per il resto andiamo a giocare al casinò che è meglio.

 

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