F.1 Kimi Raikkonen l’uomo di ghiaccio compie 40 anni

DI PAOLO CICCARONE PER AUTOMOTO.IT
Buon compleanno Kimi. Se lo avessimo di fronte sarebbe la prima cosa da dirgli, Raikkonen di sicuro avrebbe mormorato un “thank you” a denti stretti e poi, alla domanda seguente: come ti senti a 40 anni? Avrebbe risposto alzando le spalle col suo solito intercalare: bwoah. Che non vuol dire nulla ma è il suo marchio di fabbrica. Lo dice spesso prima di una risposta ponderata, oppure quando non ha idea di cosa dire di fronte alle domande, spesso banali, che gli rivolge la stampa. Eppure Ice Man, il ghiacciolo, il freddo, come lo chiamano, è tutto tranne che banale e freddo. E parla pure molto. Chi lavora con lui lo sa e sa che via radio ne dice tante, a volte anche colorite e divertenti. Ha il senso dell’umorismo, anche se l’espressione è sempre persa nel vuoto e non sai se ti sta guardando oppure va oltre. Kimi il freddo, altro che. E’ un vulcano di emozioni e sensazioni difficili a controllare, eppure l’immagine che passa all’esterno è proprio questa. Kimi è il più social dei piloti asocial, se si passa il termine. Poco incline allo stare in gruppo, si riserva con gli amici più stretti. E qui cambia pelle, succede una trasformazione che pochi conoscono. Tanto freddo e staccato appare in pista, con quella espressione occultata spesso da occhiali da sole scuri, tanto è casinista, allegro e divertente in privato. Uno che quando fa una festa, rischia di non ricordare per settimane cosa ha fatto perché “Ero talmente ubriaco che non mi ricordavo nulla per due settimane” ha detto in un passo del libro che racconta le sue gesta. Kimi Raikkonen compie 40 anni, da giovane promessa a campione affermato, uno che ha scommesso sull’unica cosa che sapeva fare: guidare.

Un kart, una monoposto, una macchina da rally.

Si guadagnava da vivere così, è il suo lavoro e non sembra essere una passione, anche se poi col piccolo Robin, il primogenito avuto dalla seconda moglie, la finlandese Minttu Virtanen, lo vedi che si diverte a sistemargli il kart e a fargli da meccanico, come faceva suo padre con lui e il fratello Rami. Un freddo che è un caldo, uno che guarda con distacco il mondo invece ha bisogno di essere coccolato. In squadra, alla Ferrari, lo ricordano ancora andare in panico perché si era staccato un filo dal dito di un guanto e si è calmato solo quando un meccanico gli tagliò il pezzo. O il suo preparatore amico Mark che a Baku dovette inseguire Kimi nella corsia dei box perché nella fretta di salire a bordo e farsi spingere dai meccanici in fondo all’uscita, si era dimenticato di riprendere il volante: “Mark, il volante, dove è il volante, ridatemi il volante che devo entrare in pista”. Frasi concitate, nervose, di chi non è affatto quel freddo ghiacciolo che appare all’esterno. Ma lui è Kimi Raikkonen, 40 anni il 17 ottobre, 311 Gran Premi disputati, 21 vittorie, 18 pole position, 46 giri veloci e un titolo mondiale con la Ferrari nel 2007, sua prima stagione a Maranello. Uno che a vederlo guidare, a volte, ricorda un misto di altri piloti. Di sicuro uno con un talento enorme, calmatosi forse con gli anni, il matrimonio con Minttu (la prima moglie Jenni Dahlman sposata nel 2004 e divorziato nel 2014) che gli ha aperto un mondo di tranquillità e serenità con i due figli, il piccolo Robin e la ultima nata Rianna. Fare il padre di famiglia, uno dei piaceri di Kimi che non sospettava nemmeno lui. Ice Man di nome ma non di fatto. Un campione asociale amato dai social. Buon compleanno allora e cento di questi bwoah!
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