F.1 GP ITALIA Il sogno di Sainz è durato 15 giri contro un Verstappen da record

DI PAOLO CICCARONE FOTO BEPPE MAGNI PER AUTOMOTO.IT

Dopo essere scattato dalla pole il pilota della Ferrari ha dovuto piegarsi prima all’olandese e poi a Perez e sul finire difendersi dagli attacchi del compagno di squadra Leclerc ma ha conservato il podio

MONZA – Il sogno è durato 15 giri, tanti quanti sono bastati a Max Verstappen per superare Carlos Sainz e prendere il comando nel GP d’Italia, ottenendo la sua 10 vittoria consecutiva, nuovo record per la F.1. Un record destinato a incrementarsi visto come va la Red Bull e come guida l’olandese. Monza però è stata la miglior gara dell’anno della Ferrari, anche se Sainz ha concluso terzo, partito dalla pole, e Leclerc quarto dopo aver duellato negli ultimi giri col compagno di squadra in una maniera che ha fatto venire l’infarto ai 304 mila spettatori monzesi.

Una Ferrari battuta, ma con onore perché in pista oltre a essere la seconda forza dopo la Red Bull, ha corso da protagonista, ha resistito fin quando ha potuto (infatti Perez, secondo alla fine, ci è riuscito solo negli 5 giri a superare Sainz) e ha mantenuto un ritmo di gara accettabile. Poca la differenza con la Red Bull, ma sufficiente per non vincere. Sainz da parte sua ha mostrato consistenza, tenuta mentale e freddezza quando Leclerc ha cominciato ad attaccarlo da tutti i lati, fino ad arrivare all’ultimo giro a ruote bloccate alla prima chicane ed evitato il botto con Sainz per un pelo: “no, era tutto sotto controllo, hanno corso con intelligenza” dicono poi dal box Ferrari.

Può essere, ma chissà cosa sarebbe successo a parti invertite, con Leclerc davanti e Sainz che faceva venire i capelli bianchi a tutti. E’ successo per pochi metri, quando Charles ci è riuscito e non si aspettava la contromossa di Sainz. Alla fine è andata tutto bene, lo spettacolo c’è stato, il pubblico ha gradito forse poco il risultato finale e i fischi ci sono stati lo stesso, ma in misura minore rispetto ad altre occasioni. Forse perché la vittoria di Verstappen stavolta è stata sudata davvero, visto che per 15 giri ha imparato a memoria gli scarichi della Ferrari prima di trovare un varco per il sorpasso.

Sorpasso nato da un errore di Sainz in prima chicane, a ruote bloccate e una uscita lenta dalla curva che ha permesso a Verstappen di affiancarlo e infilarlo dopo aver fatto qualche centinaio di metri fianco a fianco. Un bel sorpasso di Max, una bellissima resistenza di Sainz. Perché a Monza, con le ali scariche, il DRS (l’ala mobile) serve poco ma proprio perché hai una macchina scarica, in frenata, Lesmo e l’Alboreto, l’ultima curva, diventa difficile controllare la vettura.

Sainz lo ha fatto egregiamente, Leclerc anche e alla fine si è battuti, ma con onore, senza recriminazioni. Anche se si apre, in maniera plateale, il rapporto fra i due piloti Ferrari e la gestione della squadra. Se vogliamo vederla positivamente, lasciarli liberi di correre è giusto e alla fine lo spettacolo ci ha guadagnato. Dall’altro lato si aprono gli interrogativi sulla gestione dei due che potrebbe degenerare, specialmente se uno dovesse vedere favoritismi sfacciati a favore dell’altro.

Questione di tempo, di sicuro Monza esce a testa alta dopo i problemi, soliti, della vigilia, delle polemiche sui biglietti, sulla viabilità lotteria che cambiava ogni giorno e su mille altre cose che sono di contorno alla gara, usata al solito dai politici per fare passerella (mai visto un affollamento simile fra ministri e presidenti vari) ma quando c’è da concretizzare le promesse, diventano tutti smemorati. Ecco, di Monza 2023 resterà il record di Verstappen e la lotta di una Ferrari che ha reso onore alla sua gara di casa.

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