IL MERCATO PILOTI DELLA FORMULA E

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Rispettando i canoni della migliore tradizione del calciomercato anche la Formula E ha aperto il suo “mercato piloti”; per la verità c’è da dire che tutto ha avuto inizio un mese fa quando, utilizzando un motivo che ai più è suonato pretestuoso ed ha lasciato dubbi consistenti, l’Audi ha rescisso il rapporto con il suo secondo pilota Daniel Abt innescando una ridda di movimenti che ha riguardato tutto il “circus”.

Come nel calciomercato tradizionale anche in questo contesto sinora si è lavorato sui “pezzi piccoli” in attesa del colpo a sorpresa dell’ultimo minuto; terminata, a meno che qualcuno sia finanziariamente “alla canna del gas”), l’esperienza sportiva di Ma (nessuno ne sentirà la mancanza), con Neel Jani sostituito in Mercedes da Pascal Wehrlein (ottima mossa della casa tedesca), con Brendon Hartley che lascia la serie dopo una sola stagione, l’arrivo di René Rast e Nick Cassidy (che non fanno strappare I capelli dall’entusiasmo), Daniel Abt e James Calado di cui non è noto il destino,l’unica mossa di rilievo è stata quella della Jaguar che ha ingaggiato Sam Bird dalla Envision.

E’ stato questo sinora il “colpo” più importante messo a segno da una delle squadre, e anche se Bird non è uno dei “top five” rimane un buon pilota, uno che può dare il suo contributo ai fini della classifica per team, affiancando Mitch Evans che va considerato, stanti I risultati degli ultimi due anni, come la prima guida del team.

Manca ancora, come già detto, il “colpo a sorpresa”, che c’è la sensazione che potrà arrivare, un po’ come accadde lo scorso anno con il passaggio di Antonio Felix Da Costa in DS Techeetah e quello di Maximilian Gunther in BMW; il nome potrebbe essere quello di Robin Frijns, e non è da escludere che l’olandese possa accasarsi in un team che al momento sembrerebbe già a posto (Audi?).

Per comprendere meglio il mercato piloti non si potrà prescindere dalla considerazione che la prossima stagione andrà ad attribuire titoli iridati, e che sarà questa la discriminante, come in tutte le competizioni, che farà la differenza tra chi vorrà vincere e gli altri; certamente chi vorrà puntare al titolo cercherà di rinforzarsi assicurandosi una coppia di piloti “top”.

Qualche none? DS Techeetah, che è già a posto con Vergne e Da Costa, BMW, che potrebbe confermare la coppia Gunther / Sims a meno di piazzare il grande colpo che sostituirebbe l’inglese, Audi, che ha Di Grassi ed a cui Rast non basterebbe; Jaguar e Porsche, tra i team di spicco, hanno già fissato le coppie 2021, resta da capire cosa farà la Mercedes, che se vuole puntare in alto dovrà cercare una nuova coppia di drivers, e lo stesso vale per Nissan che, almeno sulla carta, ha confermato la coppia Buemi / Rowland.

L’incognita rimane la Envision, di cui non si comprendono le intenzioni; perso Bird, potrebbe perdere anche Frijns, mentre gli altri team dovranno, necessariamente, lottare tra loro nella seconda metà della classifica; per quanto riguarda la possibilità di vedere un team italiano in Formula E, oggettivamente il progetto pare ancora in alto mare e con poche possibilità di essere concretamente realizzato.

Si parla, infine, di vari nomi che potrebbero arrivare da altre serie, non ultima la Formula 1 (Hulkemberg); onestamente, un po’ come occorso con Massa, potrebbero essere un elemento di richiamo verso la serie, ma non si sa quale “valore aggiunto” potrebbero garantire in termini di risultati. La Formula E è una serie che non si improvvisa, chiunque arrivi necessita di 2-3 anni per ambientarsi e, forse, rendere, ed i nomi di spicco su cui puntare per la vittoria sono già presenti.

In ogni caso, tra un mese circa il campionato 2020 sarà terminato, e forse in capo al paio di settimane successive ci sarà la possibilità di vedere quanto tutte le ipotesi che corrono in questi giorni siano concrete; il tutto, ovviamente, a meno che qualcuno non peschi, inaspettatamente, il jolly, in attesa del “grande colpo”.

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