TCR EUROPE, ANTEPRIMA DEL WTCR

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Uno degli eventi “di supporto”, ma a ben vedere forse nemmeno poi così tanto, dell’International GT Open è rappresentato dal TCR Europe, una serie cui, immeritatamente, non viene dato il rilievo che merita, e che invece può e deve essere considerata una delle manifestazioni più interessanti in ambito delle vetture Turismo, in quanto campionato continentale e quindi fratello appena “minore” del WTCR, il Campionato del Mondo che nel 2018 ci ha regalato il titolo dell’”eterno” Gabriele Tarquini, bissato da Norbert Michelisz nel 2019 che ha portato all’italiano Team BRC il titolo per squadre.

Sul circuito Paul Ricard di Le Castellet in Francia, teatro della prima prova del campionato europeo, su due gare, della serie, erano una trentina le vetture partecipanti, un lotto numericamente non solo “importante” ma anche qualificato; già solo uno sguardo alla starting list della prima gara ha evidenziato una serie di nomi, quali il “vecchio” (ma non andate a dirglielo!) Tom Coronel, Daniel Lloyd, Mehdi Bennani, John Filippi, Mat’o Homola, Pepe Oriola, Daniel Nagy, Stephane Ventaja, solo per citarne qualcuno di quelli più conosciuti, di piloti che sono stabilmente parte del “circus” iridato del WTCR, a riprova del valore di questa serie e dell’importanza che le viene attribuita da parte dei team ufficiali e dei loro drivers.

Al loro fianco alcuni giovani talenti emergenti, quali ad esempio Sami Taoufik, “baby” marocchino classe 2002, piuttosto che Nicolas Baert, classe 2001, entrambi in forza al Team Audi Cometoyou, che Mehdi Bennani avrà il compito di far crescere dall’alto della sua esperienza, e che già nel corso dell’appuntamento francese si sono messi in mostra evidenziando doti che fanno presagire bene per il loro prosecuio nella serie.

Stante quanto generatosi a seguito della pandemia di COVID-19, il WTCR non ha ancora iniziato le sue gare (primo appuntamento previsto per metà settembre), per cui la rassegna continentale si sta rivelando un ottimo terreno di preparazione, sia per quanto relativo alla condizione dei piloti, sia per quanto riguarda la messa a punto delle vetture.

Nelle prime due gare europee in grande evidenza le Honda Civic, che con Lloyd e Halder hanno vinto entrambe le prove, mostrando, sui lunghi e veloci rettilinei del tracciato francese, prestazioni velocistiche di assoluto rilievo e velocità di punta che, specialmente nella seconda prova, sono apparse superiori a quelle della concorrenza; un chiaro messaggio lanciato al Team Hyundai BRC bi campione del mondo 2018 e 2019 e che rivela le ambizioni della casa giapponese per il 2020.

L’anteprima continentale, in attesa della rassegna iridata, non ha assolutamente deluso, anzi, con gare equilibrate rese ancor più spettacolari da alcuni “passaggi” sui cordoli del circuito, un “classico” di questa serie, al pari degli immancabili “contatti” tra fiancate o delle “bussatine” sui posteriori; senza timore di essere smentiti, la TCR Europe è stata forse la serie più entusiasmante del weekend francese e, oggettivamente, meriterebbe un ruolo più “nobile” di quello di un solo evento di contorno.

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