MONZA CLASSIC, ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ANNO

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Anche questa edizione 2020 del “Monza Classic”, organizzato dalla Peter Auto, è andata in archivio, un’edizione, come gli altri eventi che l’organizzatore francese ha approntato, che ha dovuto, al pari di tutti gli altri eventi motoristici, fronteggiare le pesanti problematiche che la pandemia di COVID-19 e la conseguente emergenza sanitaria hanno generato e tuttora sussistenti, ma che, nonostante le stesse, è andata felicemente in porto raggiungendo pienamente il suo obbiettivo non solo in termini di partecipazione ma anche, e soprattutto, nel dare un segnale forte della volontà di ritornare alla normalità.

C’erano, è vero, e d’altro canto non avrebbe potuto essere diversamente, meno vetture di quante ve ne fossero la scorsa edizione, anche questo fenomeno comune a tutti gli eventi che hanno ripreso le loro attività, ma comunque gli iscritti delle otto categorie della serie hanno raggiunto un totale sull’intorno delle 200 vetture, di fatto inferiore a quello che si è verificato un mese fa sul circuito del Paul Ricard a Le Castellet in occasione del “Dix Mille Tours”, ma lì l’organizzazione “giocava in casa”.

La mancanza maggiore, un elemento di fatto sempre quasi essenziale in questo tipo di manifestazioni, riguardava il pubblico, ancora assente dalle tribune in quanto l’evento si svolgeva “a porte chiuse”, ed impossibilitato a circolare per i paddock tra i tendoni e le vetture al fine di evitare assembramenti; un elemento, oggettivamente, di cui si sentiva la mancanza e che rappresenta “il polso della situazione” di questo tipo di eventi.

Nonostante tutti i problemi, ed anche se ciascuna macchina di per sé rappresenta un punto di attenzione e di ammirazione, anche in questa manifestazione si sono presentate alcune “perle”; a titolo non esaustivo e solo per citare quelle più “importanti”, si citano la Porsche 908/3, la celeberrima “bicicletta”, una meravigliosa ed ammiratissima Chevrolet Corvette prima serie, la Porsche 962 “coda lunga” che con Andretti (padre e figlio) e Alliot ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans del 1983, la immancabile Ford GT40, una BMW 3,0 Alpina ex ufficiale, la Ferrari 333SP che conquistò il campionato U.S.A., con ciò certi di aver tralasciato altrettanti modelli prestigiosi.

Discorso analogo può essere fatto per I piloti; se al Dix Mille Tours si era registrata la presena di Gerard Larrousse ed al Tour Auto di un paio di settimane fa quella dell’ex Formula 1 Thierry Boutsen, in questo Monza Classic è venuta a mancare qualche presenza “importante” che aveva caratterizzato altre edizioni della kermesse e che certamente ritroveremo al momento il cui la situazione sanitaria si sarà normalizzata.

L’auspicio, ovviamente, è che agli eventi della prossima stagione anche il pubblico possa tornare ad essere parte attiva ed interattiva dello spettacolo, quella nota di colore e passione che rende questo tipo di eventi ancor più coinvolgente e divertente, il che rappresenterebbe anche quel ritorno alla normalità che tutti attendono con trepidazione.

L’appuntamento e l’arrivederci al 2021 è, stante il calendario provvisorio ad oggi diramato ed al netto di future eventuali variazioni, sempre a Monza, che ospiterà per il terzo anno consecutivo la kermesse, contrariamente a quanto accadeva sino ad un paio di anni fa quando il “Classic” della Peter Auto veniva svolto, alternativamente, sui tracciati di Monza e di Imola, altro circuito che ben si presta per questo tipo di evento.

Per coloro i quali amino le competizioni di vetture storiche e se la sentano di sobbarcarsi una trasferta, più o meno lunga a seconda di quale sia il punto di partenza o dove si voglia arrivare, il suggerimento è quello di monitorare il sito dell’organizzazione francese Peter Auto https://peterauto.peter.fr/en/, sul quale si può trovare sempre aggiornato e dettagliato il calendario degli eventi che vengono organizzati in tutta Europa, con i relativi programmi.

Condividi su: