MASTERS FORMULA 1, NON SOLO “HISTORIC”

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Il termine “storico”, in tutte le lingue ed in tutti gli ambiti, può essere interpretato in svariate maniere, per cui diventa impellente e necessario mettere in chiaro cosa si intenda con quel termine; parlando sotto l’aspetto sportivo, oggettivamente c’è da dire che in quella definizione ci finisce tutto ed il contrario di tutto, stante come quel termine venga generalizzato in un calderone nel quale ci ricade tutto quello che non appartiene al presente!

Parlando del Masters Historic, in svolgimento sul circuito del Paul Ricard a Le Castellet, si accoglie con piacere l’inserimento a partire da quest’anno della categoria “MAXX Formula” nelle vetture di Formula 1, punta di diamante della manifestazione e serie già ammirata in azione lo scorso anno, laddove nella classe citata sono state inserite monoposto della massima serie a ruote scoperte appartenenti agli anni ’90 e 2000, apparentemente un periodo non così “historic”.

Come provocatoriamente espresso nel titolo, si fa fatica, almeno in teoria, a considerare “storico” un mezzo che ha corso sino a poco più di venti anni fa, un periodo comunque, parlando sotto l’aspetto automobilistico, enorme considerate le evoluzioni e gli sviluppi che si sono avuti nell’ultimo ventennio, e tali da poter far considerare “storico” un mezzo di 20-30 anni fa.

Con il passare degli anni, certamente sta diventando una necessità da un canto l’aprire la manifestazione a vetture magari non così “datate” che però ormai da tanto tempo non si vedono più in pista, dall’altro porre una discriminante regolamentare al fine di evitare, come è invece nello spirito dell’evento, una disparità tra le prestazioni delle monoposto in pista.

Le “classi” attualmente in essere, ricordiamolo, sono così declinate:

Jackie Stewart – auto di Formula 1 costruite ed in gara prima del 31/12/1972,

Emerson Fittipaldi – post 1972, Formula 1 senza “effetto suolo”,

Patrick Head – post 1972, Formula 1 ad “effetto suolo”,

Niki Lauda – post 1972, Formula 1 a “fondo piatto”,

e senza questa nuova categoria, che con il passare degli anni si consoliderà, si sarebbe giunti a mettere inevitabilmente a confronto vetture troppo differenti e troppo diversamente performanti, a maggior ragione con l’attuale limite di 10.000 giri/minuto che viene posto ai motori che, anche se allargato ai propulsori più recenti, non sarebbe sufficiente a garantire pari competitività e gare equilibrate.

Si accoglie quindi con piacere questa novità, che permetterà di rivedere in pista monoposto tutto sommato “recenti”, che permetteranno di apprezzarne l’evoluzione rispetto a quelle del passato, nel contempo inevitabilmente generando paragoni con quelle attuali, uno step necessario nell’ottica dell’evoluzione di questo tipo di competizioni (non si dimentichi che il Masters Historic è un campionato vero e proprio) ed un suo allineamento all’inevitabile scorrere del tempo.

La Maxx Formula, ricordiamolo, si svilupperà per il 2021 sul seguente calendario:

Paul Ricard 11-13 giugno

Assen 6-8 agosto

Most 27-29 agosto

Monza 24-26 settembre

Barcelona 22-24 ottobre

Un concetto, quello dell’allargamento del periodo temporale coperto da una tipologia di vetture, che per la verità non è del tutto estraneo agli organizzatori del Masters Historic, se si va a considerare che analogo processo è stato già realizzato con l’inserimento della “Masters Endurance Legenda”, i Prototipi e le Gran Turismo dal 1995 al 2016, che si può considerare lo step successivo ed evolutivo del “Masters Historic Sports Cars”, i prototipi in gara sino al 1974.

Sicuramente un elemento di spettacolo aggiuntivo che non potrà non avere riflessi positivi sulla manifestazione come tale e, più in generale, nell’ambito degli eventi relativi a vetture vintage, un passo necessario a ricordare come, si voglia o no, una vettura, da competizione piuttosto che stradale, del 1990 ha ormai trenta anni…

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