GT OPEN, I PUNTI “CALDI” DI IMOLA

Testo e foto MARCO FERRERO

 

La quarta tappa dell’International GT Open, in corso di svolgimento a Imola, è più che ghiotta occasione per valutare il comportamento delle vetture nei punti “caldi”, e non solo in senso meteorologico, stante come le temperature del periodo si sono assestate su valori anche oltre il limite della sopportabilità, del tracciato, quelli che di norma mettono o possono mettere in difficoltà piloti e mezzi.

A dire la verità, a differenza di tanti altri circuiti del “vecchio continente”, tutto il tracciato del Santerno presenta insidie, quando non difficoltà, ed ogni curva od ogni staccata del tracciato sono da affrontare con la vettura nella miglior configurazione possibile ed al massimo della concentrazione, pena un inevitabile errore, che comunque, di norma, non dovrebbe risultare eccessivamente deleterio, in quanto le vie di fuga sono adeguate e consentono digressioni utili ad evitare incidenti forieri di danni consistenti.

A partire dalla variante del Tamburello, creata dopo l’incidente nel quale Senna perse la vita, alla curva della Tosa, a quella della Piratella piuttosto che quella delle Acque Minerali, sino a giungere alla variante alta ed alle ultime due curve in discesa della Rivazza, un tracciato quasi “senza respiro”, un tracciato che non perdona, un tracciato che esalta i piloti più bravi, quelli con maggiore tecnica di guida, sensibilità, ed anche coraggio, un tracciato dove, a parità di vetture, è ancora il pilota a fare la differenza.

Un tracciato che, peraltro, se da un lato non appare propriamente spettacolare per certe categorie di vetture, quali ad esempio la Formula 1, dove vedere un sorpasso risulta impresa più difficile di quella di trovare il Santo Graal, dall’altro, proprio per quanto espresso nel paragrafo precedente, valorizza quella tipologia di gare che consente ai piloti di esprimersi al meglio, quali Gran Turismo, Turismo, serie monomarca o piccole formule.

Una serie che, a personalissimo parere del vostro cronista, si vedrebbe benissimo su questo tracciato, e quanto segue potrebbe risultare un piccolo spunto di riflessione, sarebbe quella della NASCAR Euroseries, dove l’elettronica non è esasperata, anzi, e le vetture solo a partire dalla corrente stagione sono state dotate di un cambio sequenziale in luogo di quello manuale a quattro rapporti; vetture, e lo stesso Jacques Villeneuve che ci ha corso lo ha dimostrato, vanno “guidate” e non sono loro a “guidare” il pilota.

Un circuito, quello di Imola, certamente già avvezzo alla presenza delle Gran Turismo di classe GT3, ed a tal fine basti ricordare, un esempio su tutti, le Finali Mondiali del 2017 del Super Trofeo Lamborghini, che vede ritornare sul Santerno questa serie, dopo le tre tappe dal 2009 al 2011, pronto ad accogliere i bolidi come ospiti d’onore (e quale onore!) dell’ACI Racing Weekend e le monoposto della Euroformula, che certamente non mancheranno di regalare spettacolo.

Impossibile non approfittare del weekend di prove e gare per percorrere il tracciato soffermandosi nei suoi “punti caldi”, per ammirare le vetture, per riprendere qualche bella immagine (il che, considerato il circuito e chi vi corre è tutt’altro che difficile!), per valutare le traiettorie che i piloti provano e scelgono, per provare ad immaginare in quali punti potranno avvenire sorpassi o dove le azioni saranno più “calde”.

A corollario di queste righe e nell’attesa di gare di grande equilibrio e spettacolo si presenta una breve carrellata fotografica d’archivio, un’anteprima di quanto l’International GT Open saprà offrire a coloro i quali avranno l’opportunità di assistere, qualche immagine di come le vetture della serie siano solite affrontare i “punti caldi” dei circuiti nei quali corrono.

(foto di archivio)

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