Finali Ferrari al Mugello, quando la storia e la poesia convivono sullo stesso asfalto

TESTO E FOTO DI GIUSEPPE MAGNI
Era già da un po’ che fremevo nell’attesa. Negli ultimi anni le Finali Mondiali Ferrari non sempre si svolgono in Italia. Ed averle nello scorso weekend al fantastico Circuito del Mugello era davvero una occasione da non perdere. Non solo per i tifosi ferraristi, ma per tutti gli appassionati di Automobili e di Automobilismo.
Eccoci dunque venerdì mattina in autostrada, direzione Toscana. I pensieri ed il cuore già volti a cosa avremmo potuto trovare e alle emozioni che avremmo potuto provare sui dolci declivi del meraviglioso toboga di proprietà della Ferrari. Avvicinandoci al Circuito, sentimmo un sussulto: il suono altissimo ed armonioso di mai dimenticati otto, dieci e dodici cilindri di Formula Uno già riempirono le orecchie di emozione. Una volta entrati, gustammo davvero con tanta commozione le evoluzioni rombanti di una miriade di Ferrari di F.1 di quando la categoria era un concerto vero e non una silente tenzone come quella attuale. Vedere scorrere sul Correntaio la F2001 di Chi si sa, la sua F2005, la F2008 di Kimi Raikkonen, la F10 e la F2012 fu un caleidoscopio di ricordi e di commozioni indelebili, corroborate da melodie mai dimenticate e struggenti, perennemente in concerto nel centro del cuore. Appena arrivato e già lacrime copiose sul mio volto.

Le Finali Mondiali, attraverso la F1 Clienti, sono sempre occasioni per rinverdire dolcissime memorie di amori mai sopiti per le Rosse di qualche anno fa.

Poco più tardi venne il bello: ci appropinquammo nel retro dei box, dove vedemmo alcuni dei Ragazzi di Lui, Matteo Cardin, Salvatore Vargetto, grandissimi angeli di quando volammo. Il cuore si fermò davvero quando uno di loro ci fece:”Prego, potete entrare.” Fu una sciabolata. È difficilissimo camminare in punta di piedi quando l’emozione ti prende il petto e la gola e le lacrime ti riempiono gli occhi, impedendoti di vedrei bene dove cammini. Fui lì. Accanto alla F1-89 di Gerhard Berger, cofano aperto a mostrare il più bel Motore di F.1 mai apparso sul pianeta Terra: il V12 dalla più bella voce mai udita da orecchio umano. Ci parlai già all’epoca, a quel Motore, lo feci anche venerdì, ringraziandolo per i suoi acuti e per la Gioia vera che ci regala ancora oggi quando ci capita di rivederlo, di risentirlo in pista. Dove vince sempre, ancora oggi, per emozioni e commozioni che è ancora in grado di suscitare e scatenare. Pochi passi e mi chinai, quasi a baciare la F2001 di Lui. Vedere il suo nome sotto la presa d’aria è stata una fucilata. Sono scoppiato in un pianto impossibile da trattenere. L’ho accarezzata, l’ho coccolata, Lei che ho amato tantissimo, fin dal giorno della sua presentazione a Maranello, dove ebbi la fortuna di essere presente. Momenti di intimità indimenticabili. Che dire delle carezze e delle parole dolci che ci siamo scambiati con la 412 T1? Altra grandissima emozione, altro V12, stessa altissima melodia nei toni, immagini e suoni di venticinque anni orsono che scorrono nella mente e nel cuore come se fosse adesso. Poi la F2007 di Kimi. Sono rimasto con Lei a lungo. Ci siamo detti, ci siamo sfiorati, ci siamo sussurrati… cose nostre. Poi la F2005, la F2004, la F2012, la F10 e la F150 Italia: ero lì in paradiso e avrei voluto fermarmi lì, dormire lì, mangiare lì, vivere lì, per sempre…
Qualcuno mi disse che c’era un luogo magico da vedere, una sala, allestita per i novanta anni della Scuderia Ferrari. La trovammo. Entrammo. Sembrava di essere in gioielleria! Mai viste tali e tante Leggende tutte insieme!
Non so nemmeno da che parte cominciare a raccontarvele: forse è meglio che guardiate voi stessi le foto. Io non ho davvero parole. Come si fa a descrivervi cosa prova un umile appassionato che si trova ad ammirare a mezzo metro da sé la Ferrari 330 P4? Impossibile! Ci stavamo trovando di fronte ad una esposizione davvero sterminata di protagoniste assolute della Grande Storia del Cavallino Rampante. Dalle F.1 ai Prototipi, alle Gran Turismo. Impossibile elencarle tutte. Camminai impietrito per tutto il tempo, scattando foto all’impazzata, più che altro per celare maldestramente un volto bagnato fradicio da una cascata che non potevo in alcun modo interrompere. Anche lì non avrei voluto davvero andarmene mai, avrei voluto rimanere lì, con tutte loro, le mie amatissime Rosse, da quella di Clay Regazzoni a quella di Nigel Mansell, a quella dei piloti Calado-Pier Guidi-Serra vincitrice lo scorso giugno alla 24 ore di Le Mans… Come sa essere Bella la vita!
Sabato fummo tutto il giorno in pista, a goderci i suoni, i dischi freno rosso fuoco e le grandi emozioni delle esibizioni F.1 e delle FXX e delle gare del Challenge. San Donato, Luco, Poggio Secco, curve spettacolari e incredibili, allietate da un sole caldo quanto insito in questa stagione. Giornata di suoni e di profumi meravigliosi…
Domenica è stato bellissimo festeggiare i campioni delle quattro classi: Adam Carroll del team Ferrari Budapest ha vinto la tiratissima e stupenda finale del Trofeo Pirelli, staccando di soli 421 millesimi Bjorn Grossmann del team Octane 126 e Niccolò Schirò di Rossocorsa
Eccezionale la rimonta dopo un corpo a corpo di Emanuele Maria Tabacchi del team Rossocorsa, che ha vinto al suo debutto col Cavallino Rampante il Trofeo Pirelli Am. L’americano James Weiland del team Rossocorsa ha meritatamente portato a casa la Coppa Shell. È stato davvero bello vederlo felice sul podio, lui che disputa tutte e tre le serie internazionali del Challenge. Infine abbiamo festeggiato Ingvar Mattsson del team Scuderia Autoropa, che ha prevalso con un bel colpo di reni nella Coppa Shell Am, bissando il titolo già suo nel 2018.
Finali Mondiali Ferrari. Tre giorni intensi. Tre giorni che non dimenticheremo. Tre giorni in cui abbiamo goduto. Tre giorni che ci hanno allungato la vita. Grazie di cuore a Ferrari Races, che ha permesso tutto ciò. E grazie anche a Scuderia Ferrari Club, che ci ha permesso di essere esattamente dove volevamo essere: al centro del box, al centro della gioielleria, al centro delle emozioni! Grazie, Ferrari! Dal cuore. Di tutto cuore.
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