EUROPEAN LE MANS SERIES, UNA SERIE ”SEMPREVERDE”

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Il panorama automobilistico sportivo, nel corso della sua storia, ha sempre saputo presentare competizioni di altissimo prestigio e tradizione sia a livello di vetture monoposto, rappresentate in passato dalla Formula 1 e dalla Formula 2 (sostituita mediaticamente negli ultimi anni dalla Formula E), sia a livello di vetture “a ruote coperte”, rappresentate in passato dal Campionato del Mondo Prototipi e dall’Euromarche 2000 degli anni ’70, ad oggi presenti in pista con la European Le Mans Series ed il World Endurance Championship.

A monte della diversa denominazione e del titolo che vanno ad attribuire, uno europeo e l’altro iridato, la European Le Mans Series ed il World Endurance Championship si diferenziano, parlando in modo assolutamente grossolano, per una diversa presenza in pista, laddove nella prima sono rappresentate vetture di classe LMP2, LMP3 e LMGTE, mentre nella serie iridata le Hypercars prendono il posto dei prototipi di categoria LMP3.

La ELMS (acronimo di European Le Mans Series) è quella che, rispetto alla “sorella maggiore”, ha forse mantenuto un maggiore appeal, molto probabilmente per la sua “costanza”, che le ha consentito di non subire quei contraccolpi, soprattutto legati ai costi, che il WEC ha evidenziato nel corso delle ultime stagioni e che ne avevano messo in dubbio la sopravvivenza.

Anche il format del campionato, strutturato su sei appuntamenti (da appassionati non spiacerebbe, oggettivamente, che il calendario fosse arricchito di un paio di round), è rimasto inalterato, generando un “continuo” che ha ingenerato mentalmente una “tradizione” sportiva negli appassionati, anche a livello dei tracciati che ne hanno visto lo svolgimento, sempre assolutamente pretigiosi.

Anche le gare stesse, di durata di quattro ore, che inevitabilmente portano ai rifornimenti ed ai cambi piloti, guidano a ricordare le competizioni del passato, in particolare quelle gare di durata, di cui la 24 Ore di Le Mans rimane icona inarrivabile; da ricordare come il regolamento della ELMS, organizzata dall’Automobile Club de l’Ouest (quella della 24 ore francese) premi I primi due classificati della serie con una “wild card” che permette loro di presenziare alla maratona del WEC dell’anno successivo.

A livello mentale poi, specie in quella parte di pubblico che già qualche decade fa seguiva il Campionato del Mondo Prototipi, la serie evoca, con la sua distinzione in classi LMP2, LMP3 e LMGTE, idealmente la stessa suddivisione tra prototipi di 3.000 cc, 2.000 cc e Gran Turismo che scendevano in pista, più o meno con le stesse differenze prestazionali di oggi, nei campionati di allora a partire dal 1972.

Sempre a livello di tradizione, da ricordare come quella del 2022 rappresenti per la European Le Mans Series la sua 19^ edizione; lecito pertanto attendersi, per quella del 2023, che sarà la 20^ del campionato, qualche elemento a “sorpresa” che vada ad impreziosire una ricorrenza assolutamente da festeggiare e rimarcare, sia sportivamente che sotto l’aspetto dell’organizzazione della serie.

Un campionato che possiamo assolutamente e senza timore di essere smentiti definire come “sempreverde”, un campionato che oggi come venti anni fa sa entusiasmare ed attirare, un campionato che sa sempre proporsi come rappresentante principe delle gare per vetture a ruote coperte, uno dei campionati sempre più attesi dagli appasionati delle competizioni automobilistiche sportive.

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