ETRC, LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA

 

Ogni evento motoristico sportivo, che sia a due piuttosto che a quattro ruote, da quelli di livello mondiale a quelli avente un ambito più ristretto, non sfugge a rituali od a momenti, di norma racchiusi ed identificabili nella giornata antecedente le prove, libere o ufficiali che siano, di “calma” e di “tranquillità”, una fase di “transizione” che può, alla luce di quanto sarà lo svolgimento del weekend, essere definita “la quiete prima della tempesta”. 

Momenti, sotto l’aspetto operativo delle squadre, in cui i teams dei meccanici mettono a punto i mezzi senza la frenesia e la concitazione di quando anche pochi minuti possono fare la differenza, in cui i piloti scherzano e ridono e sono di norma più disponibili a quattro chiacchiere con i media e con qualche appassionato, e nei quali da parte dei commissari si perfezionano le verifiche tecniche e si espleta la parte “burocratica” ed amministrativa dell’evento. 

Non solo, ma, specie quando si sale significativamente di livello e dove gli interessi economici divengono prevalenti, anche teatro, da parte di team managers, ovviamente in sedi non visibili e lontani da orecchie ed occhi indiscreti, di manovre utili a generare rapporti con papabili sponsors ed a definire l’organico del team per la stagione successiva in tema di piloti o di elementi chiave, ingegneri motoristici piuttosto che esperti di gomme. 

 

Per non parlare ovviamente della preparazione di eventuali strategie di gara, magari con un occhio al meteo ed un altro ai risultati ottenuti dai rivali in altre gare od in precedenti occasioni sullo stesso tracciato, piuttosto che a quegli elementi più sensibili, quali ad esempio le gomme, che possono risultare determinanti in positivo o vanificare il lavoro dell’intero weekend. 
Anche la pit lane, vuota e silenziosa, assume una diversa dimensione da quella che avrà in gara; a ben guardare però non possono passare inosservati sull’asfalto antistante l’ingresso dei box piccoli pezzi di nastro adesivo riportanti indicazioni di dove dovrà essere posto il bocchettone per la benzina piuttosto che il pilota per il cambio o il posizionamento degli uomini del team, piccoli particolari che indicano come nulla venga lasciato al caso e che anche le successive prove od operazioni del cambio gomme o dei musetti rispondano ad un’organizzazione metodica. 

Ultimo, ma non ultimo, la preparazione ed il consolidamento di tutti gli elementi di “contorno”, stands di merchandising piuttosto che culinari, eventi collaterali, nonché l’arrivo di un nugolo più o meno numeroso, e quanto mai apprezzato, di hostess e di belle ragazze la cui presenza aggiungerà quel giusto tono estetico e si atterrà al sempre attuale connubio “donne e motori”. 
Per i non “addetti ai lavori” lato media, un’occasione quasi imperdibile per fare un giro a bordo pista (o in pista) per cercare di comprendere il punto di vista e la visuale dei piloti, per valutare le curve e le loro traiettorie, il tutto per essere in grado di esprimere le più corrette valutazioni ed opinioni sul comportamento dei protagonisti in gara. 

 

 
Per chi abbia il tempo e si sia organizzato in merito, oltre al “prendere possesso” del proprio posto nella sala stampa e preparare quel lavoro di informazione a beneficio di chi non possa essere presente, può essere occasione per intrufolarsi nei box e magari dare una sbirciata all’interno degli abitacoli o cercare di comprendere se tra i particolari dei motori qualcosa possa stuzzicare l’attenzione. 

L’ETRC, ovviamente, non poteva sfuggire a questa “regola”, ovviamente con le sue peculiarità, me sempre in ossequio a “regole” universalmente valide per tutti gli eventi motoristici; poiché si tratta di aspetti che talora passano inosservati, prevaricati dalla gara, il “main event”, giusto provare a lasciare qualche immagine di quanto si possa rilevare prima che la parte agonistica dell’evento trasformi la “quiete” in “tempesta”.

 

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