DTM CLASSIC, IL RITORNO DELLA STORIA

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Quando si parla di DTM il ricordo non può non andare, per noi italiani, ai trionfi di Roberto Ravaglia (1989) e Nicola Larini (1993), unici piloti italiani capaci a conquistare il titolo nella serie teutonica, per giunta vincendo in casa dei tedeschi (a quel tempo il campionato si correva esclusivamente in terra di Germania), in quella serie che rappresentava le supercars di quei tempi e dove gli avversari avevano nomi altisonanti (basti dare un’occhiata all’albo d’oro della serie per rendersene conto).

La serie, peraltro, sin dalla sua nascita, si è sempre portata appresso un’aurea di tradizione e di prestigio che ne hanno fatto una delle serie più seguite e che, nonostante le traversie che la stessa ha subito nel corso dei decenni, a tutt’oggi rimane una delle competizioni che, almeno una volta, è necessario attendere di persona.

Per noi italiani, la decisione di già qualche anno fa di organizzare una tappa dell’evento in Italia è stata ghiotta opportunità per assistere a quella serie, anche se negli ultimi anni la stessa aveva mostrato segni di una decadenza che guidavano alla necessità di un rinnovamento, operazione che è, diciamolo chiaramente, forzatamente, avvenuta al momento in cui ci si sarebbe trovati senza alcuna casa a partecipare.

Alla luce di questa fama non si può non accogliere con favore e con trepidazione l’istituzione del DTM Classic, un criterium nel quale le vetture del passato (quelle che, a torto o a ragione, vengono considerate le “vere” vetture del DTM) ritornano in pista per gareggiare, magari con qualche annetto in più, ma pur sempre con un fascino indiscutibile.

Anche la tappa di Imola non è rimasta esente da questo evento, da questo affascinante “ritorno al passato”, il cui interesse è quasi stato superiore al “main event” delle vetture di oggi, Gran Turismo di classe GT3, che in effetti appaiono quasi inflazionate alla luce della serie interminabile di campionati nei quali le stesse vengono impiegate, ma che sotto l’etichetta DTM vengono viste  sotto una luce particolare, quasi propria.

E’ stato, effettivamente, emozionante rivedere in pista ed in azione vetture come le BMW M1, icona di quel tempo, che purtroppo lo scorso anno la tappa italiana di Monza non aveva presentato, non solo un omaggio al glorioso passato della serie ma anche un’intelligente operazione di marketing ed una modalità per riportare alla memoria delle nuove generazioni la tradizione della serie tedesca; mancavano, peccato vetture come la Mercedes 190 e l’Alfa Romeo 155 che avevano impreziosito quei campionati, la speranza è che possano esserci la prossima volta.

Il tutto in ossequio, se vogliamo, anche al sempre più crescente interesse verso le vetture storiche, i cui eventi e le cui competizioni mai come in questi ultimi anni riscuotono successo ed interesse e sono elemento di attrazione verso le competizioni automobilistiche sportive, che nella fattispecie vanno a rievocare, con lo scopo di rinverdirli, i fasti di un tempo, ed un’opportunità per vedere in azione vetture che, circa quattro decenni fa, si era avuto modo di ammirare solo attraverso le foto delle riviste specializzate.

Allo stesso modo, consapevoli che, purtroppo, non tutti abbiano avuto modo di presenziare all’evento sul tracciato imolese, si presenta una piccola carrellata fotografica utile a fornire un piccolo contributo al periodo d’oro della serie ed a regalare agli appassionati qualche attimo di comprensibile e giustificata nostalgia.

 

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