12 ORE DEL MUGELLO, LA PAROLA ALLE IMMAGINI

Testo e foto MARCO FERRERO

 

Stante un famoso detto popolare, si dice come “un’immagine vale più di mille parole”; un’affermazione sotto molti aspetti condivisibile e che rappresenta un esempio di sintesi e pragmatismo, un modo di dire non solo allegorico e dei tempi moderni ma che, pare, affondi le radici in un passato più lontano e che sia stato patrimonio anche di insigni personaggi.

A titolo di esempio, senza dimenticare come ai loro tempi la fotografia fosse sconosciuta e che la raffigurazione delle immagini avveniva attraverso altre modalità, risulta che addirittura Leonardo da Vinci abbia scritto che un poeta sarebbe stato “vinto dal sonno e dalla fame prima di poter descrivere con le parole ciò che un pittore è in grado di raffigurare in un istante”, e che analoga citazione sia attribuita anche nientemeno che a Napoleone Bonaparte, che aveva affermato “un buon schizzo è meglio di un lungo discorso”.

Venendo ai tempi moderni, è indubbio come sia un’immagine il primo approccio con il quale non solo si capta l’altrui attenzione (di un giornale o di un articolo la prima cosa che si nota e si guarda è la foto di copertina), ma anche si vuole anticipare e simbolizzare i concetti che ne seguono, il primo contatto visivo utile a rendere l’idea di quanto si andrà ad esprimere, la modalità più immediata per catturare la curiosità o suscitare un’emozione.

Per una volta, con riferimento alla 12 Ore del Mugello, gara della 24 H Series organizzata dalla Creventic, il vostro cronista vuole applicare tale principio; invece di un articolo (e di parole che magari non vengono lette, stante il sempre valido assioma che la più parte delle persone si ferma al titolo), si lascia la “parola” ad una foto gallery realizzata lungo il tracciato toscano.

I commenti, in questo caso, si lasciano a chi vorrà condividere questo approccio.

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