TOYOTA SUPRA Il meglio dello sport made in Japan

Quando dici Toyota ormai nell’immaginario collettivo si pensa subito alle vetture ibride (furono i primi a introdurle nel 1999) e alla lotta alle emissioni, tanto che ormai il marchio viene identificato come uno dei più green in circolazione. Poi vedi che vincono alla 24 ore di Le Mans e pensi che lo sport sia una bella arma pubblicitaria. Infine ti giri per strada e ti ritrovi l’ultima nata sportiva: la Supra. E allora quelle certezze di vetture ibride, poco inquinanti, ma dall’appeal poco intrigante (alzi la mano chi fra sportiva e ecologica si sbatte per quest’ultima) e poi scopri che Toyota ha una anima sportiva che ogni tanto viene a galla. Con Supra siamo di fronte a una vettura onesta, dai contenuti sportivi molto forti e con una indole precisa: quella di far divertire guidandola.

 

L’occasione sulla pista handling di Vairano, il circuito di Quattroruote, dove gli istruttori di Speed Controll diretta da Tobia Cavallini (una garanzia nei rally e come istruttore) ci ha permesso di capire, scoprire, gustare, tutto il bello di Supra. La precedente versione era stata accantonata 17 anni fa, per cui di questo modello si erano perse le tracce in epoca attuale. Rivederla fa una certa impressione, specialmente perché andando a fondo si scopre che in pratica è una BMW Z4 con una personalità diversa.

 Stesso pianale, stesso motore. Anima diversa, però. In quanto Z4 è roadster, Supra una coupè. Due corpi, un’anima verrebbe da dire. Il servosterzo è elettrico ed è dotato di due modalità, Comfort e Sport: in entrambi i casi, si punta al massimo del feeling di guida, anche alle basse velocità. L’impianto frenante si avvale di pinze Brembo a 4 pompanti da 348 mm all’anteriore e 345 mm al posteriore. Le Sospensioni Adattive Variabili adattano invece il funzionamento degli ammortizzatori sulle singole ruote per avere il miglior assetto possibile in tutte le situazioni: è una tecnologia che sfrutta alcuni sensori che monitorano lo stile di guida e le condizioni della strada, adeguando di conseguenza il lavoro degli ammortizzatori. Di serie anche ABS, Brake Assist, Vehicle Stability Control, Traction Control e Hill-Start Assist Control. 

 

 

 

Per chi non ha tanta esperienza tra i cordoli c’è poi l’Active Cornering Assist, un sistema che applica automaticamente maggiore forza sui freni delle ruote interne per minimizzare il sottosterzo e migliorare gli ingressi in curva. Al volante, però, il comportamento è decisamente diverso fra curve lente e veloci. Nel lento, infatti, prevale un sottosterzo che aiuta e dà confidenza, per cui ci si prende qualche rischio. Sul veloce, invece, va maneggiata con cura perché sei al limite e se parte dietro, beh devi avere le idee chiare su cosa fare, altrimenti meglio cambiare auto e dedicarsi al giardinaggio. Questo per dire che il 3 litri sei cilindri in linea da 340 cavalli ha tanta coppia, (siamo sui 500 Nm, roba da diesel!) e consente di guidare senza problemi nel misto, ma la potenza potrebbe essere superiore e magari servirebbe in caso di crisi sul veloce. Ipotesi, questa, mai sperimentata in quanto abbiamo sempre mantenuto un livello di sicurezza imposto da due condizioni: la prima, abilità di guida. Ovvero, meglio non fare quello che non sai fare. La seconda, con quello che costa (sui 67 mila euro) meglio evitare danni vari che poi pare brutto…

 

L’operazione sport by Toyota (anzi Gazoo Racing) è perfettamente riuscita e l’erede della GT86 (anche questa frutto di cooperazione con Subaru) ha dei pregi notevoli. Infatti, il rapporto costo prestazioni qualità è molto buono, insomma se volete una sportiva fuori dagli schemi, ci si può fare un pensierino. Anzi di più.

..

IN PISTA CON MATTEO BOBBI DI SKY SPORT

 

 

 

 

GUARDA LA GALLERY DI TOYOTA SUPRA

 

 

 

Condividi su: