Renault Scenic, una viaggiatrice di lungo corso

Serve spazio per portare a spasso la famiglia? Serve spazio per caricarci di tutto e di più ma non volete andare in giro con un “transatlantico” di dimensioni elevate? Bene, a quanto pare avete proprio in mente Renault Scenic, il monovolume per la famiglia il tempo libero e per i viaggi. Da quando è stata rinnovata la gamma,  Scenic ha perso le caratteristiche delle origini. Ovvero, si è passati da un monovolume classico, una specie di familiare allargata derivata dalla Megane e si è arrivato a un cross over moderno, come dimostrano i cerchi da 20 pollici della versione Bose, la più elegante e completa della gamma.

 

COME VA SU STRADA?

 

Ma come va e ne vale la pena? il dubbio si toglie sempre allo stesso modo: bisogna provarla a lungo e in condizioni diverse, altrimenti nei test stampa di un giro intorno al condominio (vale per altri, Renault di solito ti spara 250 km di percorsi…) non si capisce molto. Si apprezzano le linee, le innovazioni, la sicurezza ma di sapere come e per quanto tempo puoi usarla senza fracassarti schiena e collo, beh quello è un altro conto. E così, decisi a seguire il mondiale F.1 abbiamo scelto una tappa a portata di Scenic. Zeltweg, Gran Premio d’Austria, oltre 600 km di percorso misto fra autostrada, montagna, strade statali e saliscendi vari.

 

L’ideale per capire cosa si ha per le mani. Il modello, una turbodiesel 1598 cc da 130 Cv, lo stesso motore della Megane per intenderci. E allora, caricato borsone e computer, si parte all’avventura. Oltre sei ore di auto, abbastanza per fracassarsi la schiena oppure scendere come un fiorellino (appassito vista l’età…). In autostrada poco da dire, coi limiti esistenti la sonnolenza fa capolino dopo poco. Per fortuna ci sono i sistemi di controllo, come la macchinina che sul cruscotto diventa arancio e poi rossa se ti avvicini troppo e poi interviene in automatico il sistema di frenata se per caso stai dormendo. Bella cosa, nulla da dire, e poi divertente vedere la distanza a occhio trasformarsi in decimi o secondi, fa molto F.1 in pista e non hai idea di quanto hai di distacco da quello davanti, ma non siamo in giro per correre quanto per capire come va. Il motore è allegrotto anche se in fase confort è molto dormiente, niente scatti, niente spunti, con la sesta marcia puoi andare al bar a prendere un caffè e lei è ancora lì che riprende.

 

MOTORE OK, POCHI CONSUMI NIENTE STRESS

 

Con le altre modalità cambia la musica, diventa più pimpante, anche se il rumore di fondo si sente. Non disturba oltre ma c’è quindi un minimo di insonorizzazione in più sarebbe gradita. In compenso i sedili sono uno sballo. Il poggia testa comodissimo, la funzione massaggi dietro la schiena incuriosisce e aiuta a rilassare i muscoli della zona lombare. Sui consumi, nulla da dire. Nonostante la superficie sia ampia e quindi l’aerodinamica ne risente, siamo sui 16,8-17 km al litro a velocità di crociera, se si rallenta si va meglio ancora, abbiamo visto anche i 20 al litro! Usciti dall’autostrada si comincia coi saliscendi e anche qui la sensibilità è buona. Nonostante la seduta alta, si controlla bene il rollio anche se i 20 pollici di cerchio sono esagerati per la macchina e lo stile di guida. Insomma, appaga l’occhio ma non servono, va benissimo anche qualcosa meno tanto non cambia il dinamismo e le finezze le capiscono in pochi.

 

 

 

Climatizzatore ok fino a un certo punto, i comandi sul tablet R Link, che contiene una mare di opzioni, non sono il massimo, forse meglio qualcosa di staccato e più manovrabile, come per cercare i livelli di ventilazione, ma è il prezzo da pagare alla tecnologia che vuole raggruppare sul tablet tutti i comandi. Peccato che una volta settati, appena spegni e poi riparti devi ricominciare da capo: menù, funzione scelta, cliccare sopra, evidenziare che ti serve etc etc, avrei preferito avere in memoria quanto scelto. Comoda è comoda, capiente è capiente, spaziosa è spaziosa, poco da dire. I consumi ci sono, nel senso che vanno benissimo, detto del motore un po’ rumoroso a certi regimi, resta da dire che le superfici vetrate ampie, enormi (fra parabrezza e tettuccio si vive in plain air) da un lato è consigliato a chi soffre di claustrofobia, dall’altra quando c’è il sole che picchia, l’interno tende a surriscaldare e il climatizzatore fatica a espellere tutto il calore accumulato. Infine i prezzi, siamo circa sui 31 mila euro (30.750) dipende da cosa ci metti dentro.

 

 

Sui consumi già detto, si fanno anche oltre 20 km al litro guidando in un certo modo, in autostrada non siamo andati oltre i 16,8 -17 al litro, in città va meglio, i 4,5 litri per 100 km sono facilmente raggiungibili. Punti dolenti? Se dietro siede gente alta, in 3 si sta scomodi, il cassettone anteriore, favoloso per capienza, ha il difetto che quando premi il tasto ed esce, beh se c’è seduto uno troppo vicino, se lo ritrova nelle ginocchia, per cui il passeggero dovrebbe stare un poco più indietro, ma non sempre lo sanno e lo scopri a botta avvenuta. L’idea, presa da Captur, è buona perché ci sta dentro di tutto e di più, mica come altri che ci metti a malapena il libretto di circolazione, ma bisognerebbe trovare il giusto compromesso. Questo è tutto, se siete della categoria dei viaggiatori con famiglia cane e tutto il resto a bordo, (mio cugino ad esempio, che di Scenic è estimatore dalla prima serie in poi) beh è l’auto che fa per voi.

 

 

 

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