NOVITA'/Kia Picanto ricomincia dalla terza generazione

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E con questa fanno tre, tante sono le generazioni della Kia Picanto, la piccoletta di casa coreana che si presenta con un look aggressivo e sportivo. Nulla che vedere rispetto alle precedenti, in quanto ora si è cambiato totalmente l’esterno. Il muso aggressivo, i fari fendinebbia nella mascherina nella versione Gt Line che fa tanto sport, lo spazio in più all’interno, i motori piccoli ma cattivi, con consumi bassi. Eppure, eppure verrebbe da dire, le speranze di bissare il successo della prima serie non ci sono. Per una ragione molto semplice: che in questi anni sono aumentati i concorrenti, ci sono vetture interessanti a prezzi competitivi, anche chi non faceva le piccole (leggi VW) è entrato nel settore (vedi la Up) e via di questo passo.

 

Per cui anche se il prodotto è migliorato, ci sono più cose dentro la vettura, il prezzo è competitivo, bisogna giocarsela con un nugolo di competitors di altissimo livello. E non è che gli altri facciano macchine scadenti. Alzi la mano chi riesce a dire almeno un paio di modelli che non siano competitivi, intriganti o col prezzo sballato. Oggi è diventata dura, per cui questa terza generazione di Kia Picanto punta a rivoluzionare un po’ il segmento di riferimento. Infatti, se mentre le prime due versioni avevano un pubblico adulto, quasi anziano diciamo, con questa Picanto si punta ai giovani, ma anche a chi si sente tale e deve muoversi in città con agilità senza patire problemi di spazi, tempi e soldi. Ecco, in questo il lavoro di Kia è stato indovinato. Un’altra dimostrazione arriva dall’analisi di Alessandro Angelone, presidente di Confomotori Sistema, che leggete di seguito. Ai problemi e difetti della prima generazione, nella seconda erano praticamente scomparsi, ora che siamo alla terza ci si aspetta la perfezione. O quasi.

 

Intanto in 3,59 metri ci sta tutto quello che serve. Oddio, non che manchi qualche appunto: quelli alti meglio che siedano davanti, dietro potrebbero avere dei crampi al collo, però lo spazio in meno per i longheroni è stato recuperato col bagagliaio da 255 litri, insomma stavolta ci sta il trolley con quello che serve. Gli interni sono molto belli, rifiniti bene e si ha una bella percezione della qualità al tatto, specie nella versione Gt Line si è fatto di tutto per ben figurare. Ci sono riusciti, diciamolo. Capitolo motori: sono in totale tre le unità con cui verrà equipaggiata la Picanto, tutte a benzina. Sin da subito abbiamo un 1.0 tre cilindri aspirato da 66 CV al quale si affianca un 1.2 quattro cilindri aspirato da 84 CV. Prima della fine del 2017, però, arriverà la piccola “bomba”: il 1.0 T-GDI turbo tre cilindri da 100 CV, il motore più potente di sempre mai montato su una Picanto. Nel corso dell’anno, poi, ci sarà la possibilità di installare un impianto a GPL marchiato BRC. Il 1200 piace molto, forse perché abituati al suono del 4 cilindri viene più facile districarsi, ma pure il millino (leggermente più rumoroso) fa bene la sua parte, anche se in salita meglio scordarsi le ripresone. Prezzi: si comincia con le offerte lancia da 8500 euro, anche se poi ci si assesta sugli 11 mila circa (10900 daì…) la Gt Line viene sui 15 mila euro, forse tantini ma è anche vero che ci manca solo la compagnia a bordo, il resto c’è tutto.

 

IL PARERE DI ALESSANDRO ANGELONE PRESIDENTE CONFMOTORI SISTEMA

 

La terza serie di Picanto è davvero molto bella esteticamente, hanno davvero fatto un gran lavoro specie per gli spazi interni che sono aumentati, visto il target cittadino della vettura è facile prevedere un notevole successo. Nella nostra esperienza abbiamo riscontrato la crescita del modello, infatti alcune versioni negli anni 2006-2007 hanno sofferto di problemi all’impianto frenante: la vettura rimaneva con le ruote frenate dopo aver percorso qualche chilometro.

Secondo il nostro punto di vista, la motivazione è da ricercare in un eccessiva contaminazione di umidità del fluido idraulico dell’impianto, che in poco tempo causava questa anomalia, a causa del tappo con scarsa tenuta, e comunque non in grado di isolare e proteggere il fluido. Una cosa banale che si risolveva rapidamente, quindi niente di strutturale nell’impianto.

 

Alcuni meccanici della nostra filiera hanno risolto sostituendo più spesso il fluido, (almeno una volta l’anno), altri dopo aver sostituito i soliti tubi flessibili sulle pinze, i cilindretti posteriori, il fluido, bonificato vaschetta e tubazioni.

 

Un altro aspetto di cui ci siamo occupati, e che non capita di frequente, è stata la fuoriuscita del premistoppa albero motore posteriore, ma su alcuni veicoli del 2006 con motore G4HG di 1086cc e 48Kw è successo, pur non avendo problemi alle bronzine di spallamento dell’albero motore. Probabile una partita difettosa in fase di montaggio .

 

Molti clienti hanno lamentato l’indurimento del pedale della frizione, ovvero la durezza di azionamento pur con chilometraggi molto bassi.

Solitamente si colpevolizza il meccanismo reggispinta del disco, in questo e caso e in moltissimi casi la problematica si è risolta con la semplice sostituzione del cavo frizione. Quindi niente di grave o insormontabile.

 

Nella penultima versione del 2011 troviamo il motore 1000 cc non più a 4 cilindri ma a tre!!

La scelta senza dubbio è finalizzata al risparmio del carburante e a soddisfare più facilmente le sempre più restrittive norme europee sull’inquinamento. Un 998 cc con 3 cilindri e 51 Kw di potenza massima a 6200 gir/min con 4 valvole per cilindro, una coppia massima di 95 Nm a 3500 giri, l’emissioni di Co2 sono di 99 gr/km, consumi dichiarati in omologazione 23,8 km/lt, ma che alla prova quotidiana degli utenti si è attestato sul un onorevole 17-18 km/lt. Davvero un bel motore.

 

Senza dubbio questa nuova versione è più accattivante del vecchio modello, paraurti in tinta e sporgente, però più esposto e visibili le grattatine sui marciapiedi, buona la capacità del baule di oltre 200 litri, un bell’incremento rispetto al precedente di 157 litri. A partire dalle versioni del 2011 non abbiamo riscontrato le problematiche sopra descritte, segno che si è corso ai ripari con modifiche ed adeguamenti efficaci. L’esperienza di Kia in fatto di qualità è risultata evidente e spiega bene perché abbiano 7 anni di garanzia.

 

 

 

 

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