MONZA PERONI WEEK END quando la passione scende in pista

Non avranno il prestigio o la tradizione del Blancpain, della European Le Mans Series o del DTM, solo per citare qualche esempio, ma di certo i Peroni Racing Weekend configurano lo spaccato più “genuino” di quella che è la passione sportiva automobilistica, laddove si radunano, su alcuni dei più prestigiosi autodromi italiani, decine di piloti, a rappresentanza di giovani di belle speranze, vecchie glorie del volante, gentlemen drivers, piuttosto che semplici appassionati che, talora con pochi mezzi e tanto sacrificio, dedicano tempo e risorse alla loro passione sportiva. 

Il weekend monzese ha visto lo svolgimento di ben quattordici gare, nelle quali sono state, giusto citarlo, impegnate le categorie 2 Ore Endurance Champions Cup, Coppa Italia, Campionato Italiano Auto Storiche, Clio Cup Italia, Boss GP, Alfa Revival Cup, Lotus Cup Italia, Novecento GT Race Cup, Master Tricolore Prototipi, P9 Challenge, Sports Car Challenge, un ventaglio di gare che di certo non poteva che soddisfare le preferenze di tutti coloro hanno presenziato. 

 

 

 

Classifiche a parte, sia che si tratti di quelle delle gare che di quelle generali assolute, che andrebbero ad incensare solo qualche nome e non renderebbero merito a tutti i partecipanti, vale la pena di elogiare tutti i piloti scesi in pista, la loro passione, la loro dedizione, il loro desiderio di mettersi in gioco, il loro impegno, il loro lavoro, spesso amplificato dal fatto di non potersi permettere un team di supporto e di dover fare tutto basandosi sulle sole proprie forze e risorse. 
Per chi assiste dalle tribune, talora gare che, in alcune categorie, possano avere un tono anche nostalgico, come accade in certe gare della categoria turismo, dove insieme in pista convivono vetture di diverse classi, cilindrate e potenze, un po’ come accadeva nella gare degli anni ’70, e dove il numero di auto in pista è capace di evidenziare non solo le differenze in termini di prestazioni ma anche la capacità dei piloti più veloci di districarsi nell’inevitabile “traffico”. 

 

 Qualche “perla” di questo Peroni Racing weekend? La prima e la più rilevante, la presenza e la partecipazione di Arturo Merzario ed Alex Caffi, due ex della Formula 1 e di altre categorie, campioni che hanno entusiasmato un’intera generazione di tifosi, nella 2 Ore Endurance Champions Cup, due piloti la cui passione è rimasta inalterata nel tempo e che sanno ancora dimostrare di avere il piede destro decisamente ”pesante”. 

La seconda, la presenza in pista, nella categoria Boss GP, Il campionato raccoglie monoposto F1, GP2 e WSR 3.5, della Toro Rosso STR1 del 2006, che fu guidata da Vitantonio Liuzzi e Scott Speed, e della Benetton B197 del 1997, poi vincitrice della gara, che fu la vettura ufficiale di Jean Alesi e Gerhard Berger, un’occasione quasi unica per rivedere in azione vetture di Formula 1 di qualche anno fa nel loro splendore estetico e tecnico. 

 

 

 Una terza, non meno importante per la sua valenza educativa, la possibilità settimana per bambini e ragazzi di poter provare, gratuitamente, un percorso di recente inaugurazione all’interno del Monza Eni Circuit, dedicato alla sicurezza stradale, un’occasione per trasmettere alla prossima generazione di guidatori, prima che di piloti, quei concetti base che sembrano talora dimenticati guardando quanto accade sulle strade pressoché quotidianamente. 

Ultimo punto da evidenziare, la concomitanza con il Milano Rally Show, che ha portato i cinquanta equipaggi impegnati nella competizione in gara sulla celeberrima sopraelevata del tracciato brianzolo, un “passaggio” simbolico che unisce un passato lontano ad una realtà motoristica più recente. 

Vi è un detto che si sente in modo ricorrente durante questi weekend e che recita “al Peroni tutti campioni”; a monte del lato “promozionale” della frase, si potrebbe però affermare come, in un senso più lato, questo inciso voglia dare il giusto risalto a tutti coloro i quali ci mettono la propria passione e hanno voglia di praticare una disciplina motoristica in un ambito, pur se talune vetture in gara sono assolutamente rimarcabili, meno “esasperato”.

 

 

 

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