L'auto come un computer, da BMW come usarla in sicurezza

L’automobile moderna? Una specie di smart phone portatile. Con la differenza che una volta il telefono lo portavi in giro tu, oggi invece è lui che porta a spasso te. Con le tecnologie di ultima generazione, le automobili sono sempre più connesse e specializzate, sono una sorta di enorme computer viaggiante e, come accade col cellulare, spesso lo si usa parzialmente o in maniera impropria. Conoscere il potenziale di cui si dispone, farne un uso corretto, è lo scopo di BMW Driving Experience, un modo pratico e diretto di conoscere la propria vettura in collaborazione con Guidare Pilotare, la scuola guida sicura di Siegfried Stohr, ex pilota di F.1 che dalle corse ha portato alla strada la sua esperienza in fatto di guida e sicurezza.

 

In Italia ci sono oltre 60 milioni di telefonini ultima generazione, ovvero uno a testa di media, anche se spesso ognuno di noi ne ha almeno due a disposizione. Alzi la mano chi oltre a telefonare, mandare messaggi e navigare nei social media, sa quali altre funzioni può svolgere uno smart phone moderno.  Con le auto è la stessa cosa. Ovvero, si compra la vettura, la si usa per viaggiare in città o in autostrada, ma dei sistemi di sicurezza e del potenziale della propria auto, non si conosce nulla. Un po’ perché certi dispositivi entrano in funzione al momento in cui si perde aderenza o ci si distrae. Ovvero quando ormai la frittata è fatta. Conoscere i sistemi, provarli in pista e sapere come reagire, sono alla base della sicurezza di guida.

 

Il presidente BMW Italia Sergio Solero

 

E su questo tasto il presidente di BMW Italia, Sergio Solero, ha ribadito l’impegno della Casa bavarese. Dopo l’iniziativa con Alex Zanardi dell’anno scorso, Cover Your Phone, ovvero non usate il cellulare quando si guida, nella campagna 2019 di BMW si ribadisce l’assoluta attenzione alla guida: “La distrazione può uccidere – dice Solero – lo dimostrano i dati, specialmente in città dove è maggiore il numero di incidenti. Produciamo auto con sistemi di supporto alla guida, ma spesso l’automobilista non li conosce o quando entrano in funzione si comporta in modo errato”.

 

Il copilota elettronico, in pratica, è un aiuto alla guida sicura che tutti dovrebbero conoscere. Infatti, quanti alzano il piede dal freno quando entra in funzione l’ABS? Eppure nel momento in cui si sente il toc toc sotto il pedale, il piede non va mai tolto ma si deve proseguire nella frenata. Perché il dispositivo consente di schivare l’ostacolo pur frenando contemporaneamente. Non è elettronica dell’ultima generazione, ma un dispositivo che ha oltre 30 anni, eppure tanti non sanno ancora usarlo. Figurarsi cosa accade oggi con i sistemi di allineamento, di frenata automatica, di controllo della trazione, imbardata e slittamento.

 

“Tutti sistemi utili – dice Stohr – ma la fisica ha un limite oltre il quale anche il sistema più sofisticato non può andare e quindi il miglior dispositivo di sicurezza a bordo di una vettura è il conducente. A Misano, ma anche negli altri autodromi dove svolgiamo i corsi, insegniamo come guidare, come comportarsi quando l’auto perde aderenza, come reagire agli imprevisti e come utilizzare i dispositivi a bordo di una BMW che sono stati messi lì apposta per aiutarti in caso di necessità, ma devi imparare a usarli. Un po’ come il cellulare. Una volta serviva per parlare e basta, adesso con tutte quelle funzioni sono un vero computer portatile che fa tutto o quasi. Proprio come le auto moderne”. Conoscere, prevenire, guidare. I fondamentali della scuola BMW. E vale anche per i disabili: “Sì – conclude Stohr – perché guidare è qualcosa che li rende liberi e autonomi, dopo un grave incidente l’auto ti consente quella libertà individuale che in molti rimpiangono. Insegnare anche a loro, e dopo i corsi vedere la luce nei loro occhi mi rende felice, è un modo per dire: non ci sono barriere, anche tu puoi farcela e devi farcela”. Un messaggio semplice ma concreto.

 

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