IL PUNTO SULLA ELMS

 

La gara svoltasi due fine settimana fa sul circuito di Barcelona in Spagna ha segnato il giro di boa della European Le Mans Series, competizione che presenta prototipi, suddivisi nelle classi LMP2, LMP3, e Gran Turismo (classe GTE) vetture di derivazione “stradale”, quali ad esempio Ferrari e Porsche, tanto per intenderci, un po’ sulla falsariga di quanto avveniva già negli anni ’70 e ‘80 quando si svolgeva quello che era chiamato Campionato del Mondo Prototipi. 

Un campionato, quello attuale, che forse non ha più lo stesso blasone del suo progenitore e neppure la partecipazione di case automobilistiche e di piloti di primissimo livello (ricordiamo Ferrari, Alfa Romeo, Porsche, Matra Simca, Lola, con piloti come Ickx, Merzario, Andretti, Marko, Hezemans, Beltoise, Cèvert, Siffert, Elford e decine altri ancora), ma che sa mantenere il suo fascino per lo spettacolo che tutt’oggi è in grado di offrire. 

Solo per citare l’ultimo esempio, nella gara svoltasi a Monza in LMP3 l’equipaggio formato da Jens Petersen e Mikkel Jensen su Ligier Nissan ha ottenuto la vittoria di classe partendo dal fondo dello schieramento e rimontando via via tutti gli avversari, un’impresa quasi “di altri tempi” e non del tutto comune nell’ambito delle gare automobilistiche.

 

 
Non solo, ma la partecipazione di una cinquantina di vetture, tante sono al via delle gare della serie, attesta l’appeal e l’interesse che la stessa riscuote, e che trova riscontro e conferma da parte del pubblico che si assiepa sulle tribune per seguire l’evento; non ultimo, il format delle gare, basate su una percorrenza di quattro ore (una volta erano convenzionalmente 1.000 km), che consente l’applicazione di strategie e che riportano indietro nel tempo quella parte di pubblico che ha qualche anno (e qualche capello bianco) in più. 

Dopo le tre gare disputate di Le Castellet, Monza e Barcelona (sulle sei totali) uno sguardo alle classifiche nelle varie classi presenta la seguente situazione: in LMP2 Job Van Uitert e Roman Rusinov sono al comando con 63 punt, con un vantaggio di 16 lunghezze sul trio composto da Memo Rojas, Paul Lafargue e Paul Loup Chatin, in LMP3 Martin Hippe e Nigel Moore con 58 punti sopravanzano di 14 lunghezze Jens Petersen, Mikkel Jensen e François Heriau, mentre in GTE il trio Nicklas Nielsen, Fabien Lavergne ed Alessandro Pier Guidi con 65 punti sopravanza di 15 lunghezze Christian Ried, Matteo Cairoli e Riccardo Pera. 

Dopo un mese di sosta si riprenderà, il 31 agosto, con la gara di Silverstone, che precederà quella di Spa Francorchamps del 22 settembre, per finire con l’appuntamento di Portimao del 27 ottobre; a voler essere critici sei prove sono un po’ pochine per un campionato, anche considerando che basta una sola battuta a vuoto per compromettere l’intera stagione. Sarebbe importante poter trovare spazi, certamente non facile, ma non impossibile, per inserire gare che siano compatibili con altri eventi motoristici e che siano compatibili con gli impegni dei relativi piloti. 

 

 
Discorso analogo potrebbe essere fatto per quanto relativo ai partecipanti; posto che i piloti che partecipano siano validissimi e valenti professionisti, qualche nome “importante” o di trascorsi illustri potrebbe, almeno sotto l’aspetto dell’immagine, risultare di richiamo e, chissà, generare un maggiore interesse, con un effetto domino a catena positivo che potrebbe produrre sinergie ed effetti positivi. 

In attesa della ripresa delle ostilità presentare un piccolo flashback, una piccola galleria fotografica di quanto raccolto qua e là nella gara svoltasi sul circuito monzese, a ribadire la bellezza di questa serie e dei suoi protagonisti, a ricordare come la stessa possa rappresentare un ideale trait d’union con quel passato così lontano eppure ancora così attuale.

 

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