Hamilton, dalla F1 alla Yamaha R1 Superbike a Jerez, con tanto di scivolata

Lewis Hamilton è attualmente il numero uno delle quattro ruote, nulla da dire. Gli piacciono anche le due però, visto che non le rinnega per qualche spostamento e addirittura il suo nome è associato a una serie speciale MV Agusta, la LH44. Siccome quando uno è cinque volte iridato può permettersi qualche libertà, appena termina il campionato, ecco che Lewis, senza troppo clamore, dopo sei giorni dall’ultimo GP F1 2018 si è messo tuta di pelle (Dainese), stivali e casco (Bell) rigorosamente neri, per scendere in pista con una bella YZF-R1M in quel di Jerez.

 

La caduta senza conseguenze avvenuta a Hamilton durante questi giri liberi, quelli di un track-day aperto agli appassionati, potrebbe aver fatto allarmare per un istante il suo navigato “assistente” di pista, un certo Alex Lowes che di R1 e SBK se ne intende; ma soprattutto, un Hamilton che gira “libero in mezzo a chiunque” su una pista in moto, quasi da gara, spingendo (verosimilmente) a manetta “fa pensare” gli investitori del progetto Mercedes F1. Sapendo che quando si cade in moto, a certe velocità, è facile farsi male per davvero, viene da pensare circa i possibili intoppi a programmi senza sosta di un pilota, che rappresenta colossi di auto e industria su scala internazionale.

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