…AVETE ROTTO LE BALLE…

 

Monza Rally Show, postazione n.1 (per chi non fosse stato presente la variante dopo il rettilineo delle tribune), all’esterno dell’ingresso della chicane viene posta, con il fine di togliere ai piloti la tentazione di “tagliare” la traiettoria, e delimitare il tracciato, una fila di balle di paglia; questo il contesto che sabato mattina vedrà tre protagonisti interagire tra loro in una scena che appare quasi un siparietto, peraltro tutt’altro che insolito sui circuiti.

 

Venerdì sera la pioggia cade sul circuito brianzolo; il velo d’acqua, primo protagonista ed attore principale, che rimane sull’asfalto, anche complice la temperatura notturna intorno allo zero, si trasforma in una patina infida ed insidiosa, una trappola forse non del tutto evidente e nella quale cadono, democraticamente, piloti di tutte le categorie in gara e di ogni rango.

 

Ad aprire la serie è Liam Doran, pilota del Mondiale Rallycross, ospite d’onore dell’evento, che nel suo giro d’esibizione con la sua Citroen DS3 ufficiale inaugura la serie, seguito, un nome certamente conosciuto, da Davide Valsecchi ex pilota GP2, continuando con altri piloti delle categorie intermedie siano a giungere, nei piloti delle vetture WRC, a franco Uzzeni e, senza fare sconti a nessuno, anche a Teemu Suninen, in classifica finale secondo assoluto.

 

 

Sbagliare di poche decine di metri la staccata o frenare troppo bruscamente rende la vettura incontrollabile e le balle di paglia, secondo protagonista, seppur passivo e loro malgrado, diventano inevitabilmente un bersaglio, che nella migliore delle ipotesi viene danneggiato dall’impatto, mentre in quella peggiore rimane irrimediabilmente distrutto.

 

Considerata la stagione e memori di esperienza precedenti, i commissari vengono forniti di qualche balla di scorta; peccato solo che la frequenza con la quale i “dritti” si verificano sin dai primi passaggi è tale che la scorta disponibile si esaurisce ben presto.

 

Per un numero imprecisato di volte, nel corso della prova n.3 il commissario, terzo protagonista, ruolo di cui presumibilmente avrebbe volentieri fatto a meno, nel minuto che intercorre tra ii passaggio di una vettura e quella successiva, tempo meticolosamente monitorato dai colleghi di postazione, si trova, quasi un remake di “giochi senza frontiere”, a scattare dal muretto per rimettere a posto la balla di paglia, per poi ritornare alla posizione di partenza.

 

Il tutto si complica quando la balla viene scagliata a decine di metri di distanza, o quando il numero delle stesse inizia a superare le due unità, costringendo il malcapitato ad un tour de force talora su un paio di passaggi consecutivi, che mettono a dura prova le capacità atletiche dello stesso e non gli danno modo di riprendere fiato.

 

Non impossibile immaginare, ed a questo punto, stante la molteplicità delle interpretazioni che si possono dare, si demanda all’immaginazione di ciascuno l’interpretazione ritenuta più opportuna, che dopo l’ennesimo andirivieni forzato il povero marshall possa aver, sconsolatamente, pensato “…avete rotto le balle…”.

 

 

 

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