GLI ANTI DIESEL/Ecco come la Raggi (e i politici incapaci) ci fregano i soldi di tasca

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E’ bastato che il sindaco di Roma, Virginia Raggi, aprisse bocca in merito ai divieti di circolazione per i motori diesel che subito è partita una bella serie di attività collaterali. Come già detto su queste colonne, in materia di circolazione e auto il sindaco Raggi non ci capisce niente: è una incompetente. Ma è in buona compagnia, visto che da Milano a Bologna altre amministrazioni si sono accodate, vantando il fatto che in Germania la corte federale avesse concesso ai comuni di Stoccarda e Hannover di vietare la circolazione dei motori diesel mentre i Land pretendevano di avere l’esclusiva in materia legislativa. I giornali, non tutti, hanno ripreso la notizia in maniera falsata, superficiale e non veritiera, col risultato che il messaggio della Raggi e dei suoi colleghi di altre amministrazioni (non è solo il movimento 5 Stelle a non capirci nulla, ma anche fra PD, vedi ministro Del Rio, Lega e Forza Italia l’ignoranza regna sovrana) è stato talmente amplificato in negativo che alla fine ci hanno rimesso i cittadini. Visto che si vota domenica, vale la pena ricordare come i politici incapaci, a partire dalla Raggi che ha dato il la alla vicenda agli altri che si sono accodati, vi hanno fregato, togliendovi soldi dalle tasche senza nemmeno metterci dentro le mani.

 

EFFETTO 1: SVALUTAZIONE DELL’USATO

 

 

Abbiamo preso a paragone una vettura turbo diesel Euro6 ultima generazione, una Clio e una Peugeot 308 Hdi di cui conosciamo valore e prestazioni. Siamo andati in un paio di concessionarie temendo per il futuro e abbiamo chiesto lumi. Ebbene, in un solo giorno le quotazioni dell’usato del 2014 e 2015 sono state svalutate almeno del 20 per cento. Cioè su una macchina del valore medio di 15 mila euro, non se ne prendevano più di 12 mila, a seconda però del modello nuovo da comprare. Per un altro diesel (che restava in listino allo stesso prezzo) non ci si guadagnava granchè. Anche perché i diesel, se vietati, diventerebbero invendibili. Ora se la signora Raggi aprendo bocca ha tolto di mano 3 mila euro di valore a un vostro possedimento di medio livello, pensate chi ha vetture da 40 o 50 mila euro. Domanda: il politico che fa demagogia vi ha fatto un favore? Passate alla cassa e poi magari presentate il conto al soggetto in questione.

 

EFFETTO 2: AUMENTO DELLE SPESE DI VIAGGIO

 

Sempre prendendo ad esempio due modelli medi, come Clio e 308, abbiamo fatto un confronto sulla percorrenza di 1000 (mille) km. Abbiamo calcolato un consumo medio di 22 km al litro per il diesel (più o meno siamo lì coi due modelli), di 16 km al litro per la motorizzazione a benzina e 9,5 per quella GPL (dati questi riferiti alla Clio Duel 90 Cv in autostrada). Ecco cosa è emerso

 

DIESEL: 1000 km: 22 km/l = 45 litri circa ovvero 62 euro (1,37 al litro- Eni sotto casa)

 

BENZINA: 1000 km:16 km/l =62,5 litri ovvero 94,37 euro (1,51 al litro- Eni sotto casa)

 

GPL: 1000 km:9,5 = 105 litri ovvero 72,45 euro (0,69 euro al litro – Eni sotto casa)

 

Guardando la tabella sopra emerge che:

 

A se vuoi fare la stessa strada con la versione a benzina spendi 32,37 euro in più

B se vuoi fare la stessa strada con la versione GPL spendi 10 euro in più

 

L’effetto Raggi, chiamiamolo così, comporta quindi un aumento di spese per il cittadino che deve lasciare il diesel e passare al benzina o al GPL che di fatto si traduce in una cosa sola.

Il cittadino ci rimette i soldi, i petrolieri ci guadagnano di più perché invece di 45 litri di gasolio ti vendono 62 litri di benzina e addirittura oltre 100 di GPL, ma se moltiplicate questi litri in più e detraete il 67 per cento di accise, emerge che l’altro socio che ci guadagna è lo stato! Perché più litri consumati significano più soldi di tasse che vi fregano dalle tasche! Se percorrete 15 mila km all’anno e si dovesse passare dal diesel al motore a benzina, fermo restando questi calcoli indicativi pagate oltre 480 euro in più di cui 325 vanno allo stato come tassazione. Avete ancora da ringraziare la signora Raggi e gli altri politici che stanno cavalcando l’onda antidiesel al grido: prima la salute. Sì, del loro portafoglio…

 

EFFETTO 3: LE CASE AUTO SPERANO DI VENDERE NUOVI MODELLI

 

Uno dirà: ma se il diesel non è quel mostro cattivo, perché le Case non lo difendono? Per due motivi principali. La tecnologia dei diesel, con le limitazioni regolamentari attuali, è costosa. E quindi diminuiscono i margini di guadagno. Ergo, se posso fare più soldi con un modello a benzina perché devo guadagnare di meno con un diesel? Secondo punto, dopo il fattaccio del gruppo VW che ha taroccato i dati, nessuno dei costruttori può più dire nulla a difesa di questo motore. Di fatto i tedeschi hanno fregato non solo loro stessi, ma hanno gettato un grosso macigno su tutto il comparto. Questa è una grossa responsabilità di cui ne pagheranno le conseguenze a lungo termine.

 

EFFETTO 4: MEGLIO IBRIDO ED ELETTRICO? NO E’ UNA BALLA

 

Secondo Luigi Di Maio in due anni in Italia vorrebbe avere 1 milione di auto elettriche. Il comparto nel 2017 ha chiuso con poco più di 2 mila vetture. Quindi non solo ne mancano 998.000 per giungere allo scopo, ma poi dove farle? Nel Sud Italia. Vero, perché una fabbrica si costruisce in un anno e mezzo (specie con la burocrazia italiana) e poi hai subito il modello pronta consegna. Chiaro esempio di uno che non sa quello che dice, come non sa che la produzione mondiale di litio (che serve nelle batterie) è sufficiente per 400 mila auto all’anno. Quindi non ci sono le risorse pratiche per farlo. Ma Volvo ha dichiarato che farà tutto elettrico a breve. Volvo è di proprietà cinese e i cinesi hanno il monopolio di litio e cobalto, ovvero gli elementi base per batterie. Passare in massa all’elettrico vuol dire lasciare nelle loro mani il potere di vita o di morte nella gestione dell’energia. Di Maio lo sa (al pari degli altri politici) o apre bocca solo per far cambiare aria al cervello? Un altro dato che fa capire cosa succede: Trump ha detto che nel 2019 gli USA saranno i primi produttori mondiali di petrolio. Cioè se noi togliamo i diesel, aumentiamo i consumi di carburante, dobbiamo comprarlo da qualche parte. Cioè dagli USA che lo produrranno al massimo. E con le lotte ai motori diesel fatta dall’amministrazione USA contro gli europei (vi rimandiamo alla nostra inchiesta che trovate qua) ecco che il quadro è bello che completo.

Allora, signor Rossi che ha applaudito alla Raggi e a chi vieta i diesel in città: è contento che con un colpo solo le hanno tolto soldi di tasca e le stanno ipotecando quelli del futuro con l’acquisto di una nuova auto e il pagamento di più tasse e carburanti?

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