GIOCHI DI SQUADRA? SI, MA…

 

Sia detto in modo oggettivo e senza ipocrisia, che i giochi di squadra ci siano sempre stati e sempre ci saranno è un dato di fatto (chi ha qualche anno in più ricorderà il penoso tentativo della FIA, che tutti riuscivano in un modo o nell’altro a bypassare con qualche escamotage, poi rientrato e di certo di non facile applicazione, di sanzionare i giochi di squadra in F1).

 

Un meccanismo che rientra nelle dinamiche di qualunque sport ed universalmente applicato, e che tutto sommato si può dire abbia una sua logica, considerati gli interessi spesso importanti in ballo; eppure, ogni volta che accade un episodio vi è chi grida allo scandalo.

 

Lo scorso weekend a Monza, nella penultima prova del Campionato Italiano Gran Turismo, Veglia, per consentire al compagno di squadra Altoè di superarlo e prendere il comando della gara (così portandosi col co-equiper Zampieri al comando della classifica generale) abbia percorso un giro con un tempo di 11 (!) secondi più lento dei suoi tempi, per poi riprendere il proprio ritmo una volta superato dal compagno.

 

 

Atto certamente clamoroso, e che si può prestare a diverse chiavi di lettura, da quella di un “normale” ordine di scuderia (perdere un paio di secondi al giro sarebbe parso però meno eclatante) sino, volendo essere maliziosi, ad una reazione, volendo estremizzare, “polemica”, da parte di Veglia ad un “ordine” della scuderia mal digerito da parte del pilota.

 

Sia chiaro, non vi è stato nulla di illegale, e certamente chiunque nei panni del team Imperiale avrebbe fatto la stessa cosa; forse qualche purista potrebbe obiettare, tutto sommato comprensibilmente, che così facendo lo sport perda credibilità, o che non sia eticamente opportuno penalizzare un pilota che stava meritando il successo a favore di un compagno in lotta per il titolo, o che l’atto nella sua modalità sembra quasi irridere l’avversario.

 

Certamente quanto occorso potrebbe anche risultare determinante ai fini dell’attribuzione del titolo nella prossima, e ultima, gara al Mugello, ma con ciò nulla autorizza a pensare che il campionato risulterà falsato.

 

Ciascuno è ovviamente libero di commentare il fatto secondo sua opinione; qualunque essa sia tuttavia, si ricordi sempre che lo sport di oggi non è più quello dello spirito di De Coubertin, ma che risponde anche a dinamiche economiche che un paio di secoli fa non esistevano…

 

 

 

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